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Cronache
Calabria, Rdc percepito indebitamente: 469 extracomunitari con falsa residenza

Rdc a camorristi, sequestro da 270 mila euro. 25 i nuclei familiari perquisiti dalle fiamme gialle, tutti riconducibili al clan Contini, uno dei più ricchi della città

Un clan inserito nel cartello dell'Alleanza di Secondigliano. Nelle partiche di richiesta del reddito di cittadinanza si sarebbero fatti avanti incensurati, apparentemente in regola riguardo ai requisiti per ottenere il beneficio statale ma che avevano omesso di dichiarare all'Inps la presenza di familiari condannati o sottoposti a misure cautelari per reati associativi di tipo mafioso. La cosca è egemone a Napoli, nei quartieri Vasto, Arenaccia e San Carlo all'Arena, con basi solide nel tessuto economico e sociale partenopeo. Somme sequestrate per circa 270.000 euro indebitamente percepite dagli indagati nel periodo aprile 2019 -novembre 2020, oltre che le carte prepagate utilizzate per l'erogazione del beneficio. Le perquisizioni e i sequestri sono stati eseguiti in diverse zone della città di Napoli, (Avvocata, Borgo SantAntonio Abate, Poggioreale, San Carlo allArena, San Lorenzo, Scampia, Stella, Vicaria), e nei comuni di Quarto (NA), SantAntonio Abate (NA), Cicerale (SA), oltre che a Reggio Emilia. Sottoposte a perquisizione anche le sedi di 4 centri di assistenza fiscale operanti a Napoli e provincia, utilizzati dai percettori del sussidio per la presentazione delle domande

Catanzaro, indebita percezione di Rdc: 469 extracomunitari segnalati

Nell'ambito di un'articolata attività di indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, le fiamme gialle calabresi hanno individuato e segnalato 469 soggetti stranieri per indebita percezione del reddito di cittadinanza. Si tratta di un'operazione nel quadro di un monitoraggio generale su tutti i percettori di rdc dagli esiti di un incrocio tra le informazioni presenti nelle banche dati in uso alla Gdf e gli elenchi dei beneficiari del sussidio. In tale ambito, è emersa una palese incongruenza rispetto alla sussistenza dei requisiti in capo a soggetti di origine straniera iscritti nelle anagrafi di comuni del territorio lametino.

La misura viene riconosciuta a chi è in possesso all'atto della presentazione della domanda, e per tutta la durata dell'erogazione del beneficio, di specifici requisiti di cittadinanza, residenza, soggiorno, reddituali e patrimoniali. Ai fini dell'accesso al beneficio il richiedente deve dichiarare di essere in possesso, in modo continuativo, della residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, ottenendo, in tal modo, la corresponsione del sussidio per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi, al termine del quale può essere rinnovato per altri dodici mesi.

Dai preliminari accertamenti dei militari del Gruppo di Lamezia Terme è emerso, invece, che diversi soggetti avevano ottenuto il rdc attestando falsamente di possedere il requisito relativo alla residenza. Pertanto, all'esito delle prime attività di riscontro effettuate, la procura ha delegato i finanzieri lametini ad estendere ed approfondire le indagini nei confronti di tutta la platea di soggetti stranieri risultanti percettori del sussidio. Dalla minuziosa disamina della posizione degli oltre 22.000 stranieri (la maggior parte provenienti da paesi dell'Africa, dell'Asia e dell'est europeo) residenti nel circondario, è emerso che 469 di essi avevano ottenuto illecitamente il sussidio in quanto sprovvisti dei prescritti requisiti. L'importo complessivo delle somme indebitamente erogate ammonta a circa 2 milioni di euro. Grazie alla tempestività degli accertamenti eseguiti e alla contestuale segnalazione all'Inps, si è impedito che ulteriori 2 milioni di euro venissero erogati.

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