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Cronache
Attentato a Nizza: stato emergenza in Francia prorogato di altri sei mesi

Nizza: amico conferma radicalizzazione veloce Bouhlel 

Uno degli amici piu' stretti di Mohamed Lahouaiej Bouhlel ha confermato agli investigatori francesi la radicalizzazione veloce dell'attentatore di Nizza. Lo rivelano BfmTv e Rmc. L'ultimo incontro tra i due e' avvenuto l'8 luglio, una settimana prima dell'attentato: in quella occasione Bouhlel, che non aveva ancora cominciato a farsi crescere la barba ma gia' non beveva piu' alcool, sembrava strano, inquieto e non lo guardava negli occhi. "Sembrava preoccupato ma non mi ha voluto dire perche'", ha testimoniato, ricordando che il 31enne tunisino proveniva dalla Promenade des Anglais. Inoltre, Bouhlel gli aveva mostrato un video sulle decapitazioni di ostaggi da parte dell'Isis. "Ero scioccato - ha confessato l'amico ai media - lui mi ha risposto 'io ci sono abituato'". Un comportamento molto diverso rispetto a un anno e mezzo prima quando, in occasione dell'attacco islamico contro la redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi, Bouhlel era stato il primo a inviargli un sms dicendo "Je Suis Charlie", manifestando cosi' il suo disappunto per l'attentato.

Stato di emergenza in Francia prorogato di altri sei mesi 

Come previsto, e in seguito alla strage di venerdi' scorso a Nizza, il parlamento francese ha votato a favore del prolungamento di altri 6 mesi dello stato di emergenza, in vigore dai giorni immediatamente successivi agli attentati terroristici del 13 novembre a Parigi. Intorno alle 2 del mattino i deputati hanno approvato l'articolo del progetto di legge che proroga di 6 mesi la misura eccezionale, in luogo dei 3, secondo le intenzioni del governo prima della strage di Nizza.

Premier Valls, "ci saranno altri attentati e innocenti uccisi" 

Accorato appello del premier francese Manuel Valls che davanti ai deputati dell'Assemblea Nazionale ha giustificato la necessita' di prolungare lo stato d'emrgenza di sei mesi con la necessita' di provare ad impedire "altri attentati" e "l'uccisione di altri innocenti" che e' convinto ci saranno. "Non dobbiamo mai abituarci (a questo) ma dobbiamo imparare a vivere con questa minaccia. A vivere e a combatterla", ha dichiarato Valls dopo la terza strage che in 18 mesi ha colpito la Francia: Charlie Hebdo (17 morti) e l'Ypercacher kosher (4 vittime) a gennaio del 2015 a Parigi; il 13 novembre il massacro di 130 persone sempre nella capitale; il 14 luglio gli 84 morti di Nizza.

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