"Nuovo lockdown? Il rischio incombe". Parla il virologo Pregliasco
"Una seconda ondata deve essere il modello a cui prepararsi"
"Una seconda ondata deve essere il modello a cui prepararsi per affrontare quello che potrà succedere se la capacità di individuare i focolai verrà meno e se i comportamenti degli italiani non saranno sufficientemente corretti. I focolai erano attesi, tipici di un andamento ora endemico della malattia". Con queste parole Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli studi di Milano, risponde alla domanda di Affaritaliani.it su come stia andando l'andamento del contagio da Covid-19 nel nostro Paese. Esclude la necessità di un nuovo lockdown? "Sono ottimista ma prudente, il rischio incombe", afferma Pregliasco.
CORONAVIRUS: RICCIARDI, 'SIAMO ANCORA IN PANDEMIA, POLITICA IGNORI NEGAZIONISTI' - "Siamo ancora nella pandemia. Si parla di fase 2, di post Covid, ma in realtà siamo fermi alla 1. Qualcuno non ha capito che abbiamo ottenuto l'appiattimento della curva ma non l'abbiamo ad azzerata. Se allentiamo la guardia, appunto smettendo di usare la mascherina quando serve, rischiamo di tornare indietro". A lanciare l'allarme è Walter RICCIARDI, consulente del ministro Speranza per l'emergenza Covid in un'intervista a 'Repubblica'. L'esperto mette in guardia anche dal pericolo dei negazionisti. "Danneggiano solo quando la politica li prende in considerazione. Se li ignora non ci sono problemi, se fa come Bolsonaro o Trump si osservano subito le conseguenze negative. Decidere credendo che il virus non c'è, che è nato in laboratorio, che si sconfigge con l'idrossiclorochina e sbagliare certe decisioni ha causato migliaia di morti. Quando, come dice Mattarella, la politica si allea con la scienza e ignora le notizie false salva le vite. E salva l'economia. Anche in quel campo i problemi maggiori li ha avuti chi ha ignorato la verità scientifica". Quanto alla scuola "va riaperta seguendo una programmazione ferrea - sottolinea RICCIARDI - Anche qui bisogna essere scientificamente rigorosi e organizzativamente forti. Guardiamo i protocolli cinesi, sul distanziamento fisico, l'igiene, il comportamento individuale, che hanno funzionato. Chi non ha fatto così, come Israele e Francia, ha avuto problemi. La scuola può essere il fulcro della vita civile e dello sviluppo ma se non è ben gestita diventa il fulcro della diffusione del virus".
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