Orlando, la moglie del killer tentò di dissuaderlo dall'attacco - Affaritaliani.it

Cronache

Orlando, la moglie del killer tentò di dissuaderlo dall'attacco

La moglie di Omar Mateen accompagno il killer nei sopralluoghi al Pulse di Orlando prima della strage

Nora Salman, moglie del killer di Orlando Omar Mateen, avrebbe cercato di persuadere il marito a non compiere l'attacco nel club Pulse sabato scorso, prima che l'uomo uscisse di casa per effettuare il massacro. Lo rivela il Washington Post citando una fonte dell'Fbi. La coppia inoltre 'sorvegliò' il locale tra il 5 e il 9 giugno. Le armi, secondo quanto rivela l'Fbi, sarebbero state acquistate nei primi di giugno. La donna, 30enne, potrebbe essere incriminata già oggi per complicità nella strage, in cui sono morte 49 persone e ferite 53. Si concentrano dunque sempre di più intorno alla moglie di Omar Mateen, le indagini dell'Fbi sulla strage di Orlando.

Interrogata dall'Fbi, la stessa donna ha ammesso di aver accompagnato Mateen almeno una volta al Pulse, la discoteca gay dove nella notte tra sabato e domenica l'uomo ha ucciso 49 persone. E, secondo quanto è stato riportato dalla stampa americana, Salman avrebbe detto che aveva cercato di convincere il marito a desistere dalle sue intenzioni.

Peter King, presidente della commissione servizi e terrorismo della Camera, ha detto alla Msnbc, dopo un briefing classificato, che è vero che lei sapeva che qualcosa stava per succedere, e che ha cercato di convincere il marito a desistere, quindi è possibile che venga incriminata, ed è anche possibile che abbia avuto un coinvolgimento maggiore quindi bisogna continuare ad indagare.

Secondo quanto affermato da uno degli inquirenti al Washington Post, Salman avrebbe cercato di fermare il marito proprio la sera di sabato scorso, mentre usciva di casa per recarsi al Pulse, il locale della strage che la coppia aveva visitato, per quelli che per Mateen erano sopralluoghi per preparare l'attacco, tra il 5 e il 9 giugno. Altre fonti hanno specificato a Foxnews che la donna, che da domenica è sottoposta a continui interrogatori, sta collaborando con gli inquirenti, e si sarebbe anche sottoposta alla macchina della verità, ha riportato la Cbs.

Intanto, è emerso che gli inquirenti hanno trovato due telefoni che appartenevano a Mateen, un Samsung ed un modello più vecchio di cellulare. A differenza di quanto successe con l'iPhone del killer di San Bernardino, l'Fbi non avrebbe avuto problemi ad avere accesso ai dati conservati nei due telefoni.