Bologna, a scienze politiche nuovo blitz contro Panebianco - Affaritaliani.it

Cronache

Bologna, a scienze politiche nuovo blitz contro Panebianco

Un nuovo blitz di un collettivo contro il professor Angelo Panebianco, dopo l'attacco di ieri del Collettivo universitario autonomo. Questa mattina è stata l'assemblea degli studenti della facoltà di Scienze politiche a contestare il docente: come accaduto ieri, gli antagonisti si sono mescolati fra gli uditori e hanno iniziato a intervenire durante la lezione di "Teorie della pace e della guerra".

Quando il professore ha capito che chi lo attaccava non erano suoi studenti, ma provocatori (fra di loro alcuni esponenti di Hobo, il collettivo che firmò l'azione del 2014 con vernice rossa contro lo studio dello stesso docente), li ha invitati a uscire, ma poiché nessuno si è mosso Panebianco ha avvisato la Sicurezza e sospeso la lezione, che è ripresa poi in un'altra aula chiusa. Gli antagonisti - che in Rete denunciano: "Chi non fa tacere i teorici della guerra è complice: respinta la lezione bellica di Panebianco!" - hanno annunciato un presidio sulla guerra per giovedì a Scienze politiche.

"Lei in questo palazzo non può parlare perchè lei è un guerrafondaio", ha gridato - come emerge da un video pubblicato dai contestatori - uno dei giovani a Panebianco, che ha risposto: "Io non sono un guerrafondaio"; e la replica: "Lei è uno che giustifica i massacri".

La Procura di Bologna, spiega il procuratore aggiunto Valter Giovannini, intende procedere sui due episodi, quello di oggi e quello di ieri, "per interruzione di pubblico servizio". La vicepreside del corso di laurea, Pina Lalli, spiega così l'accaduto: "C'è stato un tentativo, da parte di un gruppo di giovani estranei al corso, di interrompere la lezione; noi siamo stati chiamati dal docente e dagli studenti che volevano fare lezione e abbiamo fatto in modo che la lezione potesse svolgersi regolarmente, in un'altra aula ma regolarmente". Secondo Lalli, quando è ripresa la lezione è stato chiesto il badge "perché c'era qualcuno che non lo aveva, alcuni erano già laureati". "Vorrei fare in modo che non sia necessario chiedere il badge ad ogni lezione - ha aggiunto - ma non dipende certo da noi, noi siamo tenuti a rispondere ad esigenze degli studenti che vogliono fare lezione regolarmente".