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Cronache
Papa Francesco e i nuovi cardinali in visita da Ratzinger

Papa Francesco e i nuovi cardinali in visita da Ratzinger

Il Papa e i nuovi cardinali hanno fatto una improvvisata al Pontefice emerito, facendogli visita nella cappella del monastero Mater Ecclesiae. Le nuove porpore sono state presentate una ad una a Benedetto XVI.  "?Al termine della celebrazione del Concistoro - spiega il portavoce del Vaticano Matteo Bruni- il Santo Padre e gli 11 nuovi cardinali (due non hanno preso parte alla cerimonia per l'emergenza coronavirus) presenti a Roma si sono recati in visita al Papa Emerito, Benedetto XVI, nella Cappella del Monastero Mater Ecclesiae". "In un clima di affetto, - ragguaglia Bruni - i cardinali sono stati presentati individualmente al Papa Emerito che ha espresso la propria gioia per la visita e, dopo il canto del Salve Regina, ha impartito loro la benedizione. Poco dopo le 17 la visita si è conclusa"

PAPA: AI NUOVI CARDINALI, 'ATTENZIONE A NON ANDARE FUORI STRADA, CERCATE INTERESSI DI CRISTO'

Il Papa nomina tredici nuovi 'principi' della Chiesa: attenzione a non andare fuori dalla strada del Signore, avverte Bergoglio, invitando i nuovi cardinali a seguire sempre gli "interessi di Cristo" e mai quelli personali. Bergoglio, nell'omelia, mette al bando l'autoreferenzialità e ricorda che il rosso porpora del cardinale è il "colore del sangue" e non può essere sporcato con la "mondanità". "La strada è l'ambiente in cui si svolge la scena descritta dall'evangelista Marco. Ed è l'ambiente in cui sempre si svolge il cammino della Chiesa: la strada della vita, della storia, - dice Francesco - che è storia di salvezza nella misura in cui è fatta con Cristo, orientata al suo Mistero pasquale. Gerusalemme è sempre davanti a noi. La Croce e la Risurrezione appartengono alla nostra storia, sono il nostro oggi, ma sono sempre anche la meta del nostro cammino".

Bergoglio indica il percorso da seguire alle nuove berrette rosse per non andare fuori strada: "Noi oggi siamo in cammino insieme con Gesù, che procede sulla strada davanti a noi. Lui è la forza e il senso della nostra vita e del nostro ministero. Dunque, cari Fratelli, oggi tocca a noi misurarci con questa Parola. Gesù non abbandona mai i suoi amici; non li trascura mai. Anche quando sembra che vada dritto per la sua strada, Lui sempre lo fa per noi. Tutto quello che fa, lo fa per noi, per la nostra salvezza. E, nel caso specifico dei Dodici, lo fa per prepararli alla prova, perché possano essere con Lui, adesso, e soprattutto dopo, quando Lui non sarà più in mezzo a loro. Perché siano sempre con Lui sulla sua strada. Sapendo che il cuore dei discepoli è turbato, Gesù chiama i Dodici in disparte e, 'di nuovo', dice loro 'quello che stava per accadergli'. E' il terzo annuncio della sua passione, morte e risurrezione. Questa è la strada del Figlio di Dio. La strada del Servo del Signore. Gesù si identifica con questa strada, al punto che Lui stesso è questa strada. 'Io sono la via'. Questa via, non un'altra". "A questo punto - dice Francesco - succede il 'colpo di scena', che smuove la situazione e consentirà a Gesù di rivelare a Giacomo e Giovanni - ma in realtà a tutti gli Apostoli - il destino che li attende. Immaginiamo la scena: Gesù, dopo aver nuovamente spiegato ciò che gli deve accadere a Gerusalemme, guarda bene in faccia i Dodici, li fissa negli occhi, come a dire: 'E chiaro?'. Poi riprende il cammino, in testa al gruppo. E dal gruppo si staccano due, Giacomo e Giovanni. Si avvicinano a Gesù e gli esprimono il loro desiderio: 'Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra".

Il passo del Vangelo serve a Bergoglio per avvertire i neo porporati a non andare fuori strada: "Questa è un'altra strada. Non è la strada di Gesù, è un'altra. E la strada di chi, magari senza nemmeno rendersene conto, 'usa' il Signore per promuovere se stesso; di chi - come dice San Paolo - cerca i propri interessi e non quelli di Cristo. Gesù, dopo aver ascoltato Giacomo e Giovanni, non si altera, non si arrabbia. La sua pazienza è davvero infinita. E risponde: 'Voi non sapete quello che chiedete'. Li scusa, in un certo senso, ma contemporaneamente li accusa: 'Voi non vi rendete conto che siete fuori strada'". La morale. "Cari Fratelli, - dice il Papa - tutti noi vogliamo bene a Gesù, tutti vogliamo seguirlo, ma dobbiamo essere sempre vigilanti per rimanere sulla sua strada. Perché con i piedi, con il corpo possiamo essere con Lui, ma il nostro cuore può essere lontano, e portarci fuori strada. Così, ad esempio, il rosso porpora dell'abito cardinalizio, che è il colore del sangue, può diventare, per lo spirito mondano, quello di una eminente distinzione. In questo racconto evangelico, ciò che sempre colpisce è il netto contrasto tra Gesù e i discepoli. Gesù lo sa, lo conosce, e lo sopporta. Ma il contrasto rimane: Lui sulla strada, loro fuori strada. Due percorsi inconciliabili". "Solo il Signore, in realtà, - avverte Bergoglio- può salvare i suoi amici sbandati e a rischio di perdersi, solo la sua Croce e la sua Risurrezione. Per loro, oltre che per tutti, Lui sale a Gerusalemme. Per loro, e per tutti, spezzerà il suo corpo e verserà il suo sangue. Per loro, e per tutti, risorgerà dai morti, e col dono dello Spirito li perdonerà e li trasformerà. Li metterà finalmente in cammino sulla sua strada". E anche se "i Dodici vi fanno una brutta figura, questo testo è entrato nel Canone perché mostra la verità su Gesù e su di noi. E una Parola salutare anche per noi oggi. Anche noi, Papa e Cardinali, - avverte Francesco - dobbiamo sempre rispecchiarci in questa Parola di verità. E una spada affilata, ci taglia, è dolorosa, ma nello stesso tempo ci guarisce, ci libera, ci converte. Conversione è proprio questo: da fuori strada, andare sulla strada di Dio".

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