Cronache
Papa Francesco lava i piedi ai detenuti speciali nel carcere di Paliano

Papa Francesco ha celebrato la Messa in “Coena Domini” di questo Giovedì Santo nel carcere speciale di Paliano
Papa Francesco ha celebrato la Messa in “Coena Domini” di questo Giovedì Santo nel carcere speciale di Paliano, antico Agro romano e Feudo pontificio, e ha lavato i piedi, secondo il rito evangelico ripetendo l’atto d’amore e di umiltà di Gesù, a dodici detenuti speciali, collaboratori di giustizia, uomini cioè che hanno commesso crimini, hanno sbagliato, ma si sono consegnati ai giudici, ai tutori della legge e sono in attesa di processo o sono già stati condannati.
Non è un carcere di massima sicurezza questo a 45 chilometri da Roma in provincia di Frosinone e nella diocesi di Palestrina che il Papa ha raggiunto in auto, con la minima scorta d’obbligo, e quasi senza seguito, senza autorità, né ministri, né questori, né sindaci. In questa “Casa di reclusione” che è parte della secolare “Fortezza” dei Principi Colonna sono ospitati dei boss, ex o piccoli boss in sedicesimo, che non comunicano con i “pizzini” alla Riina, e che possono sempre temere che qualcuno porti loro un caffè avvelenato, come nel carcere dell’Ucciardone. Adesso collaborano con la giustizia, sono dei pentiti, hanno militato nella mafia e nella ‘ndrangheta, ma hanno accolto l’appello che nel tempo hanno rivolto loro Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco. Con il Papa della Misericordia, che ripete continuamente che Dio non si stanca mai di perdonare, si sono guardati negli occhi. Hanno ascoltato e servito la Messa, fato la Comunione. E la direttrice del carcere, Anna Cersosimo, alle fine può esprimere la sua letizia e dire che il Papa “ci ha dato sicurezza, abbiamo messo in atto il Vangelo, ci ha dato la gioia di vivere questo Triduo pasquale”. Al grande dono spirituale rappresentato dalla presenza, dalle parole del Papa nell’omelia, nell’inchinarsi a lavare i piedi e baciarli a 12 dei 75 detenuti, più due donne delle dodici presenti, ma per fortuna nessun bambino, gli ospiti delle Casa hanno risposto con i lavori fatti dalle loro man: incisioni su legno, quadri, dolci, pizze e una mantellina “perché il Santo Padre non abbia freddo quando si espone alle correnti”.
E domani Francesco guiderà la Via Crucis al Colosseo davanti a una folla cosmopolita e si prepara, senza timori di sorta, alla missione in Egitto per incontrare musulmani, copti e cattolici, in un unico abbraccio, umano prima che cristiano, mentre instancabile riprendere i viaggi in Italia, annunciando che il primo ottobre andrà a Cesena e a Bologna, due diocesi forse piccole, ma gloriose, e di cui vuole premiare alcuni aspetti e i pastori che le guidano.