Cronache
Il Papa fa sante due suore palestinesi

Papa Francesco a piazza San Pietro per la canonizzazione di quattro beate: Giovanna Emilia De Villeneuve, religiosa, fondatrice della Congregrazione delle suore dell'Immacolata concezione di Castres; Maria Cristina Brando, (1856-1906), italiana, fondatrice delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, un istituto molto radicato sul territorio della Campania ma presente anche in altre regioni e in diversi paesi; Maria Alfonsina Danil Ghattas, religiosa, fondatrice della Congregazione delle suore del Rosario di Gerusalemme; Maria di Gesù crocifisso, monaca professa dell'Ordine dei Carmelitani scalzi. La piazza è gremita. Fin dalle prime ore si questa mattina piazza San Pietro era già un tappeto di bandierine verdi-bianche-nere con il triangolo rosso.
Per la Palestina è presente il presidente Abu Mazen, presidente dello Stato di Palestina così come viene riconosciuto dalla Santa Sede, in vista della firma dell'Accordo diplomatico. A guidare la delegazione francese è il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, presente anche l'ambasciatore israeliano Zion Evrony e l'ambasciatore giordano Makram Queisi. Le autorità italiane sono invece rappresentate dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. Ma è soprattutto la Palestina a fare festa oggi in Vaticano, si tratta delle prime sante di questa terra nell'epoca moderna. Sono arrivati dal Medio Oriente oltre duemila cristiani. In piazza anche il Patriarca latino di Gerusalemme, monsignor Fouad Twal.
"La missione di annunciare Cristo risorto non è un compito individuale, ma è da vivere in modo comunitario, testimoniando l'unità fra di noi e la carità verso tutti" ha detto Papa Francesco durante la messa di beatificazione delle quattro nuove sante celebrata in occasione della domenica dell'Ascensione. Il Papa ha osservato che "gli apostoli hanno fatto l'esperienza diretta e stupenda della Resurrezione; sono testimoni oculari di tale evento. Grazie alla loro autorevole testimonianza, in molti hanno creduto; e dalla fede nel Cristo risorto sono nate e nascono continuamente le comunità cristiane. Anche noi, oggi, fondiamo la nostra fede nel Signore risorto sulla testimonianza degli apostoli giunta fino a noi mediante la missione della Chiesa".
Ha ricordato Francesco: "La nostra fede è legata saldamente allo loro testimonianza come ad una catena ininterrotta dispiegata nel corso dei secoli non solo dai successori degli apostoli, ma da generazioni e generazioni di cristiani. A imitazione degli apostoli, infatti, ogni discepolo di Cristo è chiamato a diventare testimone della sua Resurrezione, soprattutto in quegli ambienti umani dove più forte è l'oblio di Dio e lo smarrimento dell'uomo".
Poi il Santo Padre ha ricordato le figure delle quattro beate oggi proclamate sante: "Suor Giovanna Emilia de Villeneuve, che ha consacrato la sua vita a Dio e ai poveri, ai malati, ai carcerati, agli sfruttati, diventando per essi e per tutti segno concreto dell'amore misericordioso del Signore; suor Maria Cristina Brando, che dall'incontro cuore a cuore con Gesù risorto presente nell'Eucaristia, riceveva la forza per sopportare le sofferenze e donarsi come pane spezzato a tante persone lontane da Dio e affamate di amore autentico".
E ancora: "Suor Maria Baouardy che, umile e illetterata, seppe dare consigli e spiegazioni teologiche con estrema chiarezza, frutto del dialogo continuo con lo Spirito Santo. La docilità allo Spirito l'ha resa anche strumento di incontro e di comunione con il mondo musulmano - ha sottolineato il Papa -. Così pure suor Maria Alfonsina Danil Ghattas ha ben compreso che cosa significa irradiare l'amore di Dio nell'apostolato, diventando testimone di mitezza e di unità: ci offre un chiaro esempio di quanto sia importante renderci gli uni responsabili degli altri, di vivere l'uno al servizio dell'altro".
A conclusione della sua omelia, Francesco ha invitato i fedeli a riflettere e a porsi alcuni interrogativi sul modo di vivere la loro fede: "Come io sono testimone di Cristo risorto? Come rimango in Lui, come dimoro nel suo amore? Sono capace di 'seminare' in famiglia, nell'ambiente di lavoro, nella mia comunità, il seme di quella unità che Lui ci ha donato partecipandola a noi dalla vita trinitaria?".
Giovanna Emilia de Villeneuve è nata a Tolosa nel 1811 ed è morta a Castres nel 1854, a causa del colera. Di nobile famiglia, dopo la perdita della madre e di una sorella decise di abbracciare la vita religiosa e dedicarsi all'assistenza alle ragazze povere, specialmente delle operaie, che agli inizi dell'era industriale vivevano in condizione di grande miseria. Diede vita così a una nuova congregazione religiosa, detta delle suore di Nostra Signora dell'Immacolata Concezione.
Maria Cristina dell'Immacolata Concezione nacque a Napoli nel 1856 e morì a Casoria nel 1906. Al secolo Adelaide Brando, entrò nel monastero delle Clarisse, poi in quello delle Sacramentine di Napoli, prese il nome di suor Maria Cristina dell'Immacolata Concezione, ma dovette lasciare la clausura per motivi di salute. Trasferitasi a Casoria, fondò le Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, dedite all'adorazione perpetua, all'insegnamento catechistico e scolastico e a varie opere di carità.
Marie Alphonsine Danil Ghattas nacque a Gerusalemme nel 1843 e morì nel 1927. Nata da una famiglia cristiana osservante entrò nelle suore di San Giuseppe dell'Apparizione. Ma fondò in seguito, su ispirazione della Madonna, l'Istituto delle Suore del Santo Rosario, la prima congregazione di religiose originaria della Terra Santa.
Mariam di Gesù Crocifisso Baouardy nacque nel 1846 a Ibillin in Galilea. Rimase presto orfana e, dopo essere sfuggita ad un matrimonio forzato, entrò nel convento delle Carmelitane. Fondò il Carmelo a Betlemme. Morì nel 1878 a causa di un incidente.