Dieci peli umani sul corpo di Yara. Nessuno è di Bossetti
Colpo di scena. Tra le 200 tracce pilifere trovate su Yara, due appartengono a una stessa persona. Non si sa di chi siano, non è nemmeno possibile dire se sono di un uomo o di una donna. Si sa solo che sono peli umani e - come era già trapelato nei mesi scorsi - non sono di Massimo Bossetti, il carpentiere di Mapello in attesa di sapere se il Tribunale della Libertà lo scarcererà o lo terrà dietro le sbarre, dove si trova dal 16 giugno.
Se le indagini dovessero portare a un presunto complice (per ora nessuna evidenza lo fa ipotizzare), il suo Dna potrebbe essere confrontato con quello dei peli. La relazione non è stata ancora completata, ma non dovrebbe riservare colpi di scena. Ieri mattina, i due esperti hanno incontrato la pm in procura. È lecito pensare che le abbiano illustrato il risultato del loro lavoro, anticipandole la relazione.
Di 10 delle 200 tracce (peli o capelli) è stata accertata la natura umana. Per molte altre non è stato possibile indicarla, per via del cattivo stato di conservazione o per le ridotte dimensioni. Non è quindi scontato che siano animali. Era stato il genetista forense Giorgio Portera, consulente di mamma Maura e papà Fulvio Gambirasio, a insistere sull’analisi dei reperti individuati dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo (nella foto, a Chignolo d’Isola) .