Processo Scazzi, il legale di Cosima: falsi i testimoni

Dopo le richeiste di condanna dell'accusa, ora la parola passa alla difesa di Cosima Serrano. La madre di Sabrina è accusata di omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere, e il pm ha chiesto per lei l'ergastolo. "In questo processo chiunque ha detto cose in contrasto con la tesi accusatoria è stato tacciato di falso, mentre ben altri testi non hanno detto la verità e sono passati per supertestimoni".
Lo ha detto Franco De Jaco, uno dei difensori di Cosima Serrano, iniziando la sua arringa al processo per l’omicidio di Sarah Scazzi. Cosima Serrano è accusata, insieme alla figlia Sabrina, di omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Per entrambe è stato chiesto l’ergastolo.
"Quanto è avvenuto in questo processo non ha dimostrato assolutamente il coinvolgimento di Cosima Serrano nell’omicidio, tanto che la Procura ha dedicato alla sua figura pochi passi in relazione al presunto sogno del fioraio", ha sottolineato l'avvocato Franco De Jaco, nell’arringa al processo per l’uccisione di Sarah Scazzi. "Perchè, ad esempio – ha aggiunto criticando l’operato della Procura – quando si è accertato che Sarah, uscita da casa, era arrivata in quella dei Misseri, non è stata sequestrata l’abitazione dei Misseri?".
Per l’avvocato De Jaco “l’unica prova evidente nel processo per l’omicidio di Sarah Scazzi l’ha data Michele Misseri, che ha fatto trovare il cadavere. E’ lui l’assassino e lo ha ripetuto". Contestando la tesi della Procura, De Jaco ha aggiunto che ‘la sera prima dell’omicidio, il 25 agosto 2010, non c’è stato alcun litigio tra Sabrina Misseri e Sarah Scazzi: "Altrimenti, perchè la mattina dopo già alle 8 Sarah esce da casa e va da Sabrina, se fosse stata realmente offesa?".
"Mandare le due donne all'ergastolo - ha detto il legale in aula - sarebbe un altro omicidio". Per Franco De Jaco non ci sono prove che al fatto abbia partecipato Cosima Serrano, "lo dimostra la proporzione dell'attenzione che i Pm hanno riservato nelle 30 ore di disamina della requisitoria, se non collegandola al famoso sogno del fioraio Buccolieri".
Il legale ha puntato il dito contro la perizia del professor Strada, che si occupò dell'autopsia sul corpo della vittima e contro alcuni testimoni, che prima sono apparsi in televisione e poi sono venuti in aula, migliorando i loro ricordi mesi dopo i fatti cui avevano assistito. In particolare secondo l'avvocato De Jaco a dire il falso in aula sarebbe stata Anna Pisanò, la donna che parlò della porta che dal garage di casa Misseri conduceva in casa, un passaggio che il giorno del delitto sarebbe stato utilizzato per trasferire il corpo di Sarah Scazzi in garage per poi portarlo in campagna al pozzo dove fu nascosto