Dopo i marò l'Italia senza politica estera
Come mai in nessun programma politico delle ultime elezioni è stato fatto un solo cenno alla politica estera?
Qualcuno storcerà il naso ma noi siamo davvero l’ottava potenza del mondo, non importa la distanza che ci separa dalle prime. Abbiamo in passato battuto non poche stecche a inglesi e francesi in nordafrica (vedi Gheddafi in Libia, messo lì dai nostri servizi segreti con mal di stomaco britannico con inquietanti ipotesi sugli appoggi ‘esterni’ alle stragi degli anni 80)
La vicenda dei marò è una questione interna indiana, usata dai politici indiani per un'operazione di propaganda. Ma la nostra gestione è stata orribile: una palese debolezza che mai si era vista così evidente e così pericolosa. Abbiamo molti militari impegnati all’estero: l’attuale ministro degli esteri sta espondeno loro ad un rischio altissimo.
Che cosa è successo è spiegabile:
I marò videro uomini armati sulle barche e li scambiarono per pirati. Non sapevano: i pescatori di quella zona sono sempre armati. Tre famiglie nel Kerala gestiscono il mercato ittico, chi trasgredisce viene punito. Così sono tutti armati per fuggire al monopolio mafioso, e vendono in mare tutto il pescato senza tornare a riva.
I marò non spararono contro la barca ma direttamente in acqua .Nessuno immagina la cosa più semplice del mondo: in acqua i proiettili rimbalzano come pietre sulla superficie. Non è una mia teoria, la fonte è la più accreditata possibile.
Non sono assassini, sono stati sfortunati.
In acque internazionali, giudica lo stato della bandiera della nave. Fu un errore da parte della nave dei marò, andare nel porto del Kerala dopo l’accaduto, probabilmente avendo piena contezza del diritto in questione.
Ora, l’arresto degli indiani è stata un'offesa al diritto internazionale. E lo sanno bene. Ma sono in malafede e adesso sembra che noi siamo quelli che mal si comportano. Ho profondamente gioito quando il ministero degli esteri aveva deciso di non far ripartire i soldati. Avevamo recuperato prestigio e sicurezza.
Poi la resa e la sconfitta. Se confindustria e company hanno fanno fatto pressioni per paura di perdere i contratti o altro io non lo so. Ma qualcosa è successo, e non sarà un danno da poco. In maniera primitiva gli indiani parlano di vittoria, gli inglesi li intervistano volentieri pompando sulla debolezza italiana.
Noi non dovevamo lasciar andare i soldati, ne pagheremo le conseguenze molto presto. Perché dopo tutto questo casino non si pensi che su i mercati di quell’area saremo trattati come prima. Inglesi e francesi stanno brindando, si sono ripresi molto terreno che gli avevamo tolto negli anni. E forse ci sono loro dietro. Non gli americani.
E’ in Europa il problema, un’Europa che non si è neanche alzata in piedi quando due soldati che dovremmo dire europei sono stati arrestati.Soldati della Nato. La sig.ra Asthon non è sembrata spettinarsi di fronte alla cosa. Però a Roma ci viene sempre volentieri, pieni i ristoranti, le passeggiate, le serate… Uno scenario sempre a portata di vacanza, uno scenario in cui gli italiani sono solo un fastidioso rumore di sottofondo.
Salvatore Passaro