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Cronache
A Raggi voto zero anche su partecipate e sport, grazie al disastro-Frongia

di Andrea Catarci*

Nel giro di pochi giorni – mentre arrivava il richiamo deciso della Soprintendenza di Stato per l’osceno asfalto della ciclabile del Tevere in violazione di ambiente e regole - la Sindaca Raggi ha ricevuto le dimissioni di Daniele Frongia da assessore allo sport e ha disertato la convocazione della Corte dei Conti sulle partecipate. Si tratta della sedicesima modifica della squadra di governo e di una vera e propria fuga di fronte all’autorità di controllo sulla contabilità pubblica. Dietro c’è il fallimento delle politiche per lo sport e la pessima gestione delle aziende capitoline, su cui la giunta M5s merita zero in pagella.

L’ex assessore Frongia è una delle figure più rappresentative del M5s romano. Elemento di spicco dell’esecutivo fin dall’insediamento, ha lasciato l’incarico per trasferirsi al Ministero delle Politiche giovanili. Guardando ai risultati ottenuti saranno davvero in pochi a rimpiangerlo! Si è distinto come uno dei protagonisti del “no” pregiudiziale alla candidatura olimpica; ha svolto un ruolo di primo piano nella surreale vicenda dello stadio a Tor di Valle; ha lasciato nel degrado il Flaminio limitandosi a un piano di conservazione che neanche assomiglia a un progetto; ha contribuito a bloccare l’iniziativa del Municipio Roma I e a rinunciare al connesso finanziamento regionale su Campo Testaccio; ha fatto pochissimo (un bando tardivo) per la riqualificazione del Pala Tiziano che nel 2016 aveva indicato come “uno dei simboli della rinascita”. Quelle citate e altre prestigiose strutture del centro, adeguatamente curate e valorizzate, configurerebbero una specie di “distretto dello sport”, un patrimonio da mettere a disposizione dell’intera città. Invece sono ridotte a macerie.

Allontanandosi dalle Mura Aureliane la musica non cambia. Dei 163 impianti comunali più di 90 hanno convenzioni scadute e 15 risultano chiusi. Grazie al regolamento approvato a marzo 2018 che ha finito per peggiorare il quadro, ai pasticciati bandi prodotti e a quelli sbagliati e rinviati, ai discutibili affidamenti diretti a federazioni nazionali, all’esiguità delle risorse economiche per migliorie e al blocco amministrativo, si sono bloccate attività da cui dipende la qualità della vita dei rispettivi quartieri. Per tutti si ricordino le chiusure della piscina Azzurra 7 al Quarticciolo e della palestra Artiglio alla stazione Tiburtina. Stessa disfatta sui centri sportivi municipali, cioè le palestre degli istituti scolastici affidate ad associazioni sportive per offrire alla cittadinanza corsi a prezzi contenuti: è stata prima promessa e poi negata la sacrosanta cancellazione degli affitti per il periodo di chiusura causa covid19, generando difficoltà in parecchie realtà. Nei bilanci, infine, davvero esigue sono state le risorse dedicate a sport di base e associazioni sportive dilettantistiche.

Il buio sulle partecipate romane

Sulle aziende partecipate il buio è completo. Nel rifiutare di prendere parte all’incontro sull’argomento convocato dalla Corte dei Conti - dopo il deferimento in cui si evidenziano sovrapposizioni gestionali, documenti contabili non approvati, strategie inefficaci, deficit in aumento, consulenze eccessive e inutili, usufrutti che da gratuiti diventano onerosi, affitti in ingiustificato aumento - c’è tutto l’imbarazzo di chi non sa più che pesci pigliare. Ad aprile la stessa Prima cittadina aveva chiesto e ottenuto di rimandare ad altra data, a maggio si è dileguata: a rispondere sono rimasti il Vicesindaco e Assessore alla mobilità Pietro Calabrese e l’Assessore al bilancio Gianni Lemmetti, senza alcuna delega, insieme a dirigenti interni e amministratori societari.

La Corte ha incalzato Roma Capitale in particolare sui bilanci 2019 e 2020 di Roma Metropolitane, sull’obsoleto parco mezzi e sulla situazione critica del concordato di Atac, su compensi giudicati troppo alti, insistendo nel delineare quel “quadro di sostanziale ‘assenza’ del socio pubblico nei confronti delle società in house” già richiamato nella relazione. In risposta pare sia emersa l’intenzione di rivisitare il piano di razionalizzazione delle partecipate, fatto lo scorso anno, visto che nel merito delle questioni sollevate e sull’assenza di un filo logico nell’azione strategica condotta c’è ben poco da obiettare. La giunta Raggi continua a s-governare Roma e lo farà fino all’ultimo istante. Le destre sono forti e nonostante non abbiano ancora indicato un candidato sono sicure di avere in mano l’accesso al secondo turno. La coalizione democratica che il 20 giugno andrà a primarie non può sbagliare, se intende evitare che il futuro riservi altri anni di declino alla nostra Capitale.

                                                       *Andrea Catarci, coordinatore del Comitato scientifico di Liberare Roma

 

La replica di Daniele Frongia, e la controreplica dell'autore

Egregio Direttore,

in riferimento all'articolo pubblicato in data 14 maggio 2021 in formato web sulla testata "Affari Italiani" dal titolo “A Raggi voto zero anche su partecipate e sport, grazie al disastro-Frongia” a firma Andrea Catarci, si chiede immediata rettifica in quanto l’articolo contiene diverse informazioni errate.

“ha svolto un ruolo di primo piano nella surreale vicenda dello stadio a Tor di Valle”: falso, dal dicembre 2016 non mi sono mai occupato di quel dossier, in carico a urbanistica e non a sport; ho solo, negli anni, riportato ai giornalisti le linee seguite dalla Giunta, come normale e corretto che faccia ogni Assessore se intervistato su argomento di non sua stretta pertinenza.

“ha lasciato nel degrado il Flaminio…progetto”: falso, abbiamo effettuato diverse bonifiche, all’interno e nelle aree esterne dell’impianto, compreso il verde verticale ed orizzontale, il campo da calcio e rimuovendo tonnellate di detriti, abbiamo portato a compimento un piano di conservazione assolutamente necessario per riqualificare una struttura che è un’opera d’arte dell’architetto Nervi, sottoposta a diversi vincoli, abbiamo attivato servizio di guardiania. Infine, a differenza di tutti gli anni passati e a dimostrazione di come quanto fatto fosse indispensabile per attirare proponenti, abbiamo ricevuto una valida proposta di partenariato pubblico privato da una cordata di investitori, al momento al vaglio degli uffici.

“ha contribuito….Campo Testaccio”: falso, il Municipio non è attualmente né era prima il gestore dell’impianto sportivo, non aveva alcun titolo di promuovere un’iniziativa del genere, sarebbe come dire che io decido i lavori di ristrutturazione di casa del dott. Catarci per intenderci, può essere sensato? Anche qui abbiamo effettuato diverse opere di bonifica, tolto insediamenti abusivi, avviato dialoghi con il territorio e ricevuto un project – mai ricevuto negli ultimi decenni – che sembra essere valido, sempre al vaglio degli uffici.

“fatto pochissimo…PalaTiziano”: falso, abbiamo avuto il coraggio di fare una scelta impopolare, invece di seguire il corso di indifferenza portato avanti dai miei predecessori, chiudendo un impianto completamente non a norma e pericoloso sia per gli spettatori che per chi giocava al suo interno. Abbiamo messo a bilancio 3 milioni di euro per una sua completa ristrutturazione e, in questi giorni, si sta chiudendo la gara per l’assegnazione della ditta che eseguirà i lavori. Chi verrà dopo potrà tagliare il nastro dell’inaugurazione di un impianto bellissimo e a norma, mi auguro si ricorderanno chi ne ha realmente avuto il merito.

“bandi sbagliati e rinviati”: falso, nessun bando è stato rinviato o sbagliato, anzi, per coloro che hanno fatto ricorso al Tar sottolineo che sono stati tutti vinti da Roma Capitale.

“ai discutibili affidamenti diretti a federazioni nazionali”: falso, gli affidamenti diretti, come Catarci ben saprà essendo un politico, sono assolutamente vietati dalle normative (anche se negli anni da una categoria di politica fin troppo spesso utilizzati). L’ex art.15 L.241/1990 prevede che le pubbliche amministrazioni possano fra loro accordarsi per fini di pubblico interesse, quindi in favore della cittadinanza.

“all’esiguità delle risorse economiche per migliorie”: falso, mi preme ribadire che è vero esattamente il contrario, abbiamo, infatti, stanziato circa 800 mila euro l’anno dall’insediamento della Giunta Raggi per la riqualificazione di palestre scolastiche di competenza dipartimentale.

“chiusura palestra Artiglio a via Tiburtina”: falso, la palestra, a differenza del campo sportivo, non è mai stata aperta, non certo per mancanze dovute al Dipartimento Sport.

“disfatta sui centri sportivi municipali”: falso, come ben saprà Catarci definendole “municipali” già si intuisce che non sono in capo al Dipartimento bensì, ovviamente, ai municipi.

“esigue sono state le risorse….associazioni sportive dilettantistiche”: falso, abbiamo, anche con apposito nuovo Regolamento, attivato il Bando di Promozione Sportiva che ogni anno elargisce fondi messi a disposizione proprio per lo sport di base e le associazioni sportive dilettantistiche per promuovere iniziative ed eventi sportivi a favore della cittadinanza. Ci sono stati dei ritardi dovuti al precedente regolamento, non in linea con l'attuale normativa, e mai aggiornato dalle precedenti amministrazioni. 

Insomma, consiglio al dott. Catarci di fare approfondimenti prima di realizzare un articolo, in modo da evitare di scrivere una serie infinita di inesattezze, anche per non far perdere di credibilità il sito Affari Italiani, dando un’informazione ai suoi lettori totalmente incorretta.

Si prega dunque di procedere a immediata rettifica secondo la normativa vigente.

Cordiali saluti

Daniele Frongia

 

Personalmente mi fa sempre piacere ascoltare le opinioni altrui, comprese quelle che l'ex Assessore capitolino allo sport Daniele Frongia si è premurato di scrivere in contraddittorio con il mio articolo.

In breve:

1) sullo stadio a Tor di Valle sostiene di aver "solo, negli anni, riportato ai giornalisti le linee seguite dalla Giunta"; eppure, su una questione centrale come questa, dovrebbe almeno aver partecipato alle scelte politiche della sua maggioranza. Poi, dalle cronache e dalle intercettazioni emergono colloqui con la cordata imprenditoriale e con Luca Parnasi in particolare che hanno condotto anche a disavventure giudiziarie, terminate con un nulla di fatto per l'ex Assessore ma che ci sono state. Ma magari erano solo scambi sul campionato e i risultati;

2) sullo stadio Flaminio sostiene di aver fatto bonifiche, aver messo una guardiania e ricevuto una proposta per un partenariato pubblico-privato ancora da vagliare; quindi tutti quelli che hanno denunciato lo stato di degrado - me compreso - hanno preso un abbaglio, basta farci una visita o leggere le cronache di questi anni per sapere che è sempre stato indicato come modello da seguire...;

3) su Campo Testaccio non se ne è occupato perchè non era il gestore, come sopra sono state fatte bonifiche e si è ricevuta una proposta per un partenariato pubblico-privato ancora da vagliare; sulla gestione in effetti si è fatta parecchia confusione e, con una delibera di gennaio 2021, si è riportata la competenza in capo a Roma Capitale dopo che, con analogo provvedimento del 2019, si destinava la gestione al Municipio Roma I: forse però avrebbe dovuto occuparsene comunque! In tale confusione si è preferito limitarsi a bonifiche e ad aspettare le proposte private, e anche qui il degrado è evidentemente un abbaglio, basta passarci e la storica struttura è ammirabile in tutto il suo splendore...;

4) sul Pala Tiziano si è chiuso l'impianto non a norma, si è previsto un finanziamento e si sta facendo la gara; esatto, solo che chiudere e andare a rallentatore in tutte le fasi successive non è un merito, mentre per l'ex Assessore è un capolavoro; 

5) i bandi non sono stati sbagliati e rinviati; i bandi che causano conflitti fino al Tar tra associazioni e Amministrazione e tra associazioni tra loro, nonchè che perseguono l'economicità prima di tutto in ambito sportivo, a mio avviso sono sbagliati, come i tanti che non sono stati fatti sono rinviati a data da destinarsi;

6) le risorse economiche non sono state esigue nè per le palestre delle scuole nè per lo sport di base e le Associazioni Sportive Dilettantistiche; associazioni, realtà di base e scuole sappiano di aver avuto eccezionali risorse a disposizione, peccato non se ne siano accorte...;

Sull'inattività della palestra Artiglio al Tiburtino prendo atto del fatto che l'Assessorato non se ne è occupato perchè non l'ha ritenuto di sua competenza: sugli altri 14 impianti chiusi e sui 90 senza convenzione perchè non si è fatto nulla lo stesso? Non lo riguardavano nemmeno quelli?

E, infine, davvero un ex Assessore allo Sport pensa che non lo riguardino i Centri sportivi municipali, nemmeno quando la maggior parte dei municipi sono amministrati dalla sua stessa forza politica, nemmeno per il fatto di essere chiamato a indirizzare e coordinare il tutto, oltre che a occuparsi della manutenzione di molte delle strutture scolastiche? 

In conclusione, quella che giornalisticamente è stata definita una gestione disastrosa avrà pur avuto qualche elemento positivo, ma tale rimane. 

Andrea Catarci

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