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Cronache
Rinascente: Paolo Savona chiede 700 mila euro di danni
Foto LaPresse

Rinascente: Paolo Savona chiede i danni per "oscurità", 700 mila euro

Paolo Savona chiede i danni alla Rinascente, 700 mila euro. Il neo presidente della Consob ha fatto causa al gigantesco e lussuoso magazzino, il motivo? Oscura la vista nel suo appartamento, causando danni alla vista. Così l' affaccio preferito dagli amanti del selfie di ultima generazione è finito in tribunale. Prima al Tar del Lazio e ora al Consiglio di Stato. La costruzione oscura la vista sul Cupolone di San Pietro e sui tetti del centro storico di cui, prima dell'inaugurazione della Rinascente, potevano godere Savona e vicini. Visitando uffici e abitazioni di via dei Due Macelli, l'impatto è innegabile. I residenti mostrano le fotografie: il prima e il dopo, la luce contro l' ombra, il sole che illumina il soggiorno e poi quel muro che adesso si alza fino al cielo: secondo gli inquilini a questo punto dovrebbe semplicemente sparire. E lo dicono forti del fatto che il permesso di costruire, rilasciato dal Comune alla Rinascente, è stato annullato dai magistrati amministrativi.

A partire dal primo ricorso promosso da Savona e dai suoi agguerritissimi vicini al Tar. I magistrati della quarta sezione, un anno fa, hanno dato ragione agli inquilini di via dei Due Macelli 9 annullando i permessi rilasciati dal Comune ai costruttori del centro commerciale nel 2011. La decisione poggiava su due punti. Intanto, le lacune in alcuni passaggi di natura tecnica, a cominciare dalla carenza della documentazione raccolta dal Campidoglio.

Il via libera ai lavori, rilasciato nel tutelatissimo centro di Roma, si basa infatti sulle istruttorie e sul nulla osta della Soprintendenza, che però secondo i giudici sarebbero insufficienti a sanare i "numerosi abusi". Sono 40 quelli per cui sono stati acquisiti pareri e "alcuni di essi hanno procurato un incremento volumetrico, altri anche modifiche esterne". Per i magistrati amministrativi, poi, "non è neppure chiaro se alcuna istruttoria sia stata posta in essere dalla Soprintendenza su ciascuno degli abusi". Il Campidoglio starebbe provando a mettere una pezza alla vicenda. Davanti a questo grande pasticcio, il dipartimento Urbanistica e l' avvocatura del Comune sarebbero intervenuti preparando una nuova autorizzazione: una sorta di sanatoria che ha fatto andare su tutte le furie gli inquilini di via dei Due Macelli. La richiesta, oltre che al Comune e alla Soprintendenza, è stata inoltrata anche al Mibact, il ministero dei Beni culturali attualmente retto da Alberto Bonisoli, ex collega di governo di Paolo Savona. Al quale, per rivedere un po' di luce, non resta che aspettare la pronuncia finale del Consiglio di Stato.

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