Genova, sardine disegnate dai bimbi dell'asilo nido. Lega contro le maestre
E CasaPound insiste: "A Roma scendiamo in piazza insieme"
Polemica a Genova. Al centro, le cosiddette "sardine". O meglio, le maestre di un asilo nido di Genova, contestate dalla Lega perché avrebbero fatto disegnare ai bambini a loro affidati delle sardine, appunto, per la manifestazione del movimento anti sovranista che si è svolta proprio a Genova, in piazza De Ferrari, lo scorso 28 novembre. Secondo quanto racconta un'interrogazione presentata in Consiglio comunale da Lorella Fonanta della Lega e Marta Brusoni di Vince Genova, le maestre dell'asilo nido (che si trova nel centro storico del capoluogo ligure) avrebbero fatto disegnare delle sardine a bimbi con meno di tre anni.
Si tratta di un asilo di proprietà comunale e affidato attraverso un bando alla cooperativa sociale Mignanego. "Quanto accaduto all'asilo nido Vico Rosa altro non è che indottrinamento, una condotta scorretta da parte di chi dovrebbe crescere dei bambini secondo attività di carattere pedagogico, lontane da ideologie politiche", ha dichiarato Lorella Fontana, capogruppo Lega in Comune a Genova che, sulla vicenda, ha "chiesto la convocazione di una commissione sul tema, per capire come questa struttura comunale abbia potuto impegnare dei bambini per disegnare delle sardine per una manifestazione politica, un comportamento inaccettabile e non consono alle linee guida stabilite dall'ente, come ha spiegato l'assessore Grosso rispondendo alla mia interrogazione in consiglio comunale".
"Inoltre -prosegue Fontana - come emerso in seguito, ai bambini "dissidenti" è stato assegnato un compito alternativo e lontano dal resto della classe. In sostanza una punizione. Crediamo, quindi, che sia necessario chiedere la convocazione dei responsabili della struttura e avere delle spiegazioni su questa scelta non condivisibile".
All'interrogazione ha risposto l'assessore alla Cultura Barbara Grosso, che ha sottolineato che le attività della struttura vengono regolarmente monitorate e che al momento sono sempre state risultate corrette. Allo stesso tempo i responsabili della cooperativa saranno convocati per comprendere la dinamica dei fatti nel caso specifico contestato dalla Lega.
Nel frattempo continua a far discutere l'ipotetica apertura di uno dei responsabili delle "sardine" di Roma a CasaPound, poi invece smentita. Simone Di Stefano di CasaPound, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, ha ribadito la volontà di scendere in piazza a Roma. “L’intervista di Ogongo era abbastanza chiara, ha detto che andava bene anche CasaPound purchè venisse senza bandiere –ha affermato Di Stefano-. Chi si proclama movimento spontaneo, che viene dal basso, dovrebbe essere aperto a tutto. Mi sembra assurdo che esista una piazza contro. La volontà di questa piazza qual è? Cambiare l’Italia e fare proposte politiche oppure dire: non bisogna andare alle elezioni perché se no vince Salvini? Noi ci andremo, non andremo ovviamente in corteo, andremo alla spicciolata e vedremo cosa dice questa piazza. Vorremmo portare dei temi. Una cosa che c’è di buono delle Sardine è voler cambiare la narrazione, in una nazione in cui si parla solo di odio, di immigrati, di razzismo, antirazzismo. Bisogna spostare l’attenzione sui veri problemi. Qui serve un lavoro stabile, una casa di proprietà, potersi fare una famiglia. Di queste cose non si parla, speriamo che con questa iniziativa se ne possa parlare. Vediamo se vogliono davvero cambiare le cose queste Sardine anche se ho i miei dubbi".
"Ogongo dice una cosa, poi arrivano i 4 leader e lo smentiscono, ma chi sono questi 4 leader?", conclude Di Stefano. "Siamo già alla Casaleggio e Associati? Sicuramente CasaPound è ultra collocata, ma è sempre stata per il dialogo.
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