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Cronache
Scala dei Turchi, individuati autori sfregio: uno è l'attentatore di Milano

Scala dei Turchi, individuati gli autori dello sfregio: uno è il responsabile dell'attacco terroristico alla metropolitana di Milano e alla Valle dei Templi

Sono stati identificati i due autori del raid vandalico nella scogliera di marna bianca della Scala dei Turchi (Realmonte), gioiello paesaggistico siciliano, imbrattato con della polvere di ossido di ferro rossa nella notte fra venerdì e sabato: la conferma è arrivata dalla procura della Repubblica di Agrigento.

"A seguito di perquisizione domiciliare e del sequestro di cose pertinenti al reato", ha spiegato il procuratore Luigi Patronaggio, "i carabinieri della Compagnia di Agrigento hanno denunciato, in stato di libertà, alla procura della Repubblica di Agrigento D.Q. e F.G. entrambi di Favara, in quanto ritenuti responsabili del danneggiamento della Scala dei Turchi. Come prove a carico dei due denunciati - aggiunge - i militari dell'Arma hanno addotto le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza dei luoghi e l'esito delle disposte perquisizioni domiciliari".

Uno dei due presunti responsabili sarebbe Domenico Quaranta. Un pluripregiudicato con diversi precedenti giudiziari e di polizia. Tra questi l'attentato alla metropolitana di Milano, nel maggio 2002 quando diede fuoco a una bombola di gas nella stazione Duomo, e quello alla Valle dei Templi di Agrigento, nonché un'altra azione di danneggiamento ai danni di un'altra scogliera, quella di Punta Bianca (a circa dieci km da Agrigento), tra il 2001 e 2002, dopo una presunta conversione all'Islam in carcere.

"Lo stesso, in passato - spiega il procuratore - è stato sottoposto a misura di prevenzione e di recente è stata rigettata, da parte del tribunale, una analoga richiesta ma è sottoposto al divieto di avvicinamento ad Agrigento disposto dalla questura".

Quanto alle motivazioni del gesto "si ipotizza - aggiunge il procuratore - un atteggiamento di generica e vaga contestazione nei confronti del sistema e delle forze dell'ordine, come è dato scorgere sulle pagine dei social dello stesso indagato".

In poco meno di 48 ore i carabinieri della Compagnia di Agrigento hanno quindi ricostruito l'accaduto nella notte fra venerdì e sabato scorsi alla Scala dei Turchi. I filmati della videosorveglianza hanno permesso di accertare che un furgone, un Ford Transit, è giunto di sera alla Scala dei Turchi. 

Poi da quel mezzo sono scese due persone trascinando dei misteriosi sacchi, quelli che contenevano la polvere di ossido di ferro. Dopo un'attenta e ripetuta analisi delle immagini, i Carabinieri sono riusciti ad acquisire il numero di targa del furgone. Da quell'istante in poi, è stata corsa frenetica per mettere dei punti fermi nell'inchiesta su un caso che ha suscitato scalpore e indignazione a livello mondiale.

I sospetti dei Carabinieri si sono subito concentrati su un uomo di Favara, già noto per danneggiamenti simili. La sua individuazione a Favara e l'ispezione del furgone ha permesso di trovare tracce di polvere di ossido di ferro. Le successive perquisizioni hanno consentito di ritrovare, all’interno dei magazzini ispezionati, guanti sporchi della stessa polvere e ulteriori, inequivocabili, prove.    

Nel frattempo, la Scala dei Turchi - bene candidato a diventare patrimonio mondiale dell’umanità Unesco - è stata ripulita da un esercito di volontari. La ferita al paesaggio e alla bellezza della Sicilia è stata infatti immediatamente rimarginata. Queste le dichiarazioni del colonnello Vittorio Stingo: "L'Arma dei carabinieri è intervenuta nell'immediatezza per individuare subito gli autori di questo crimine ad opera di scellerati che ha deturpato uno dei beni paesaggistici più importanti della Sicilia. L’Arma non molla il territorio a difesa dei nostri cittadini e delle bellezze naturali".

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