Scandalo carceri, cellulari lanciati dai droni ai boss mafiosi del 41 bis
Nelle carceri italiane è emerso un nuovo grave problema, nel biennio 2019-2020 sono stati rinvenuti 2.725 cellulari. A parte il dato in netto aumento rispetto al triennio precedente, a preoccupare - si legge sul Fatto Quotidiano - è la modalità e l'importanza delle persone beneficiarie. La prima riguarda gli appartenenti alla criminalità organizzata di tipo mafioso. La seconda include gli imputati o condannati per delitti commessi con finalità di terrorismo (anche internazionale) o eversione dell’ordine democratico (mediante il compimento di atti di violenza). Infine la terza: chi ha rivestito un ruolo di vertice nelle organizzazioni criminali dedite allo spaccio di stupefacenti.
Le modalità per portare i microtelefoni nelle carceri - prosegue Il Fatto - sono piuttosto varie. C’è chi li introduce nel proprio corpo. Chi usa dei droni. Almeno due i casi registrati. Il primo a Secondigliano, nei mesi del lockdown, quando un apparecchio s’è abbattuto contro i muri del penitenziario. Il secondo sempre in Campania la scorsa settimana: trasportava –se - condo GNewsonline il quotidiano online del ministero di Giustizia – ben 10 telefoni, altrettante schede telefoniche e 8 caricabatterie. Quando nel carcere di Carinola, in provincia di Caserta, iniziavano a piovere pietre, s’è scoperto che si trattava di calcestruzzo con dentro un telefono incellophanato.
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