Cronache
Servizi, Italia e Papa bersaglio dell'Isis. Mafia nel business dei migranti
Italia e Papa bersaglio dell'Isis. Sale l'interesse della mafia per la gestione dei migranti. Il rapporto dei Servizi segreti italiani sulla sicurezza
Servizi segreti: Italia bersaglio dell'Isis, anche Papa nel mirino
Nei confronti dell'Italia, "e' proseguita nel corso dell'anno la pressante campagna intimidatoria della pubblicistica jihadista caratterizzata da immagini allusive che ritraggono importanti monumenti nazionali e figure di grande rilievo, tra cui il Pontefice". A sottolinearlo e' la Relazione annuale al Parlamento dei Servizi di informazione e sicurezza, secondo cui "tema dominante si e' confermato quello dell'attesa della conquista di Roma, motivata anche dal ruolo assunto dal nostro Paese nella lotta internazionale al terrorismo e nella stabilizzazione delle aree di crisi, prima fra tutte la Libia". Per gli analisti, "i principali profili di criticita' appaiono ancora riconducibili alla possibile attivazione di elementi 'radicalizzati in casa', dediti ad attivita' di auto-indottrinamento e addestramento su manuali on-line, impegnati in attivita' di proselitismo a favore di Daesh e dichiaratamente intenzionati a raggiungere i territori del Califfato". Al riguardo, "sempre piu' concreto si configura il rischio che alcuni di questi soggetti decidano di non partire - a causa delle crescenti difficolta' a raggiungere il teatro siro-iracheno ovvero spinti in tal senso da 'motivatori' con i quali sono in contatto sul web o tramite altri canali di comunicazione - determinandosi in alternativa a compiere il jihad direttamente in territorio italiano". In quest'ottica, "ha continuato a destare attenzione il fenomeno della radicalizzazione all'interno degli istituti carcerari italiani, testimoniato anche dall'esultanza manifestata da diversi detenuti dopo gli attentati di Bruxelles e Nizza, indice di un risentimento potenzialmente in grado di tradursi in propositi ostili alla fine del periodo di reclusione. Nel contempo, e' parsa da non sottovalutare l'influenza negativa esercitata in alcuni centri di aggregazione da predicatori radicali o da altri personaggi dotati di una certa autorevolezza all'interno della comunita', soprattutto nei confronti di giovani privi di adeguata formazione religiosa che potrebbero essere indotti a una visione conflittuale nei confronti dell'Occidente, foriera di derive violente".
Servizi segreti: possibili nuovi cruenti attentati in Europa
"L'esposizione dell'Europa alla minaccia terroristica e' testimoniata non solo dalla serie di attentati" messi a segno nell'ultimo anno, "ma anche dalle numerose pianificazioni sventate o fallite, con arresti anche di donne e adolescenti, dall'aumento delle segnalazioni concernenti progettualita' offensive da perpetrare in territorio europeo, nonche' da valutazioni di intelligence che fanno ipotizzare ulteriori, cruente campagne terroristiche in corrispondenza con gli arretramenti militari del Califfato". E' l'allarme lanciato dai Servizi di informazione e sicurezza nella Relazione al Parlamento presentata stamane a Palazzo Chigi. "Nel corso dell'anno - avvertono gli analisti - si e' registrato per la prima volta un significativo ridimensionamento territoriale di Daesh che, colpito nel suo tratto distintivo, nel prestigio e nelle fonti di reddito, ha gradualmente rimodulato tattiche offensive e contenuti propagandistici, accentuando la risposta asimmetrica anche all'interno dei territori contesi, minimizzando, a livello mediatico, le sconfitte militari e intensificando l'attivita' di coordinamento di network per la realizzazione di attacchi al di fuori della propria area di elezione, in Occidente e non solo". Tra gli aspetti emergenti della pubblicistica jihadista si evidenzia "una certa evoluzione nelle strategie mediatiche. La fase espansiva dell'organizzazione di al Baghdadi si era accompagnata alla moltiplicazione e alla diversificazione di canali, prodotti e strumenti mediatici, anche con il decentramento verso strutture locali, sia realizzando pubblicazioni in piu' lingue, sia dedicando intere linee di produzione ad un modulo linguistico specifico, con insistiti riferimenti al Califfato quale terra ideale per vivere e costruire il proprio nucleo familiare. Alle prime, importanti sconfitte sul campo siro-iracheno e' parso corrispondere un ridimensionamento quali-quantitativo dell'apparato mediatico".
Servizi segreti: costante attenzione a minaccia chimico-nucleare
"Il rischio di attacchi CBRN, ovvero con armamento chimico-batteriologico-radiologico-nucleare, da parte di organizzazioni terroristiche permane alla costante attenzione della comunita' internazionale e degli apparati di intelligence di tutto il mondo". Ad ammetterlo e' la Relazione annuale dei Servizi segreti al Parlamento, ricordando come Daesh abbia in piu' occasioni "evocato la possibilita' di attacchi terroristici con aggressivi chimici, sebbene le capacita' di guerra chimica dell'organizzazione siano parse limitate ad una produzione artigianale dell'agente vescicante" (iprite). Anche perche' Daesh, dalla fine del 2015, "contestualmente all'intervento russo in Siria e all'incremento dei raid aerei della Coalizione internazionale ha subito un progressivo ridimensionamento, territoriale, nella dirigenza - con l'eliminazione di esponenti di spicco, a partire dal portavoce Abu Mohammad al Adnani - e nelle risorse economiche".
Servizi segreti: fronte anarco-insurrezionalista ha ripreso slancio
Nel corso del 2016 si e' assistito ad un "rinnovato slancio offensivo di matrice anarco-insurrezionalista con il 'ritorno in scena' degli informali della Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale'(FAI/FRI)". Ad affermarlo e' la Relazione annuale al Parlamento dei Servizi segreti, che tra i danni arrecati ricorda quelli al Tribunale di Civitavecchia, ad alcune aziende operanti nel settore alimentare e delle biotecnologie, alla sede dell'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, a Milano, presso la sede legale di una societa' attiva nel settore delle biotecnologie . "Non si puo' pertanto escludere - spiegano gli 007 - che siano tentate nuove azioni volte a dimostrare la reattivita' dei circuiti anarco-insurrezionalisti alla 'repressione', sia targate FAI sia con gesti isolati, anche anonimi, coerenti con lo spontaneismo individualista tipico del piu' ampio movimento anarchico. Indicativi, al riguardo, i commenti positivi, postati su siti d'area, all'azione esplosiva - non rivendicata - perpetrata nella notte di Capodanno a Firenze ai danni di una libreria riconducibile alla destra radicale". In prospettiva, dopo l'operazione "Scripta Manent" (che ha portato a sette arresti) "le possibilita' di ripresa del progetto rivoluzionario specifico dipenderanno dall'impegno di quegli ambienti nel sollecitare un rinnovato confronto, anche con altre componenti, su prospettive, metodologie e finalita' della lotta. In tal senso uno degli autori dell'attentato all'ad di Ansaldo Nucleare ha ribadito dal carcere la validita' dell'anarchismo d'azione per superare l'immobilismo dell'area, mentre altri esponenti d'area hanno sottolineato come ad esser presa di mira dalla repressione non sia una singola bandiera ma la stessa idea anarchica". Un "impulso alla riattivazione" proviene inoltre da omologhe compagini straniere, in particolare l'ellenica Cospirazione delle Cellule di Fuoco, che in ottobre ha annunciato il lancio a livello internazionale del Progetto Nemesis: "quest'ultimo consiste nella proposta di passare dall'attacco ai simboli del potere all'offensiva diretta contro le persone che lo incarnano; a questo fine e' sollecitata la creazione di liste di nominativi (ovvero di capi che ammazzano i propri lavoratori, sbirri...giudici...giornalisti...politici) con l'obiettivo di studiarne spostamenti e percorsi e poter piu' facilmente colpire i target prescelti".
Servizi segreti: cresce minaccia cyber, aumenta numero target
"Il monitoraggio dei fenomeni di minaccia collegati con il cyberspace ha evidenziato un costante trend di crescita in termini di sofisticazione, pervasivita' e persistenza a fronte di un livello non sempre adeguato di consapevolezza in merito ai rischi e di potenziamento dei presidi di sicurezza". E' quanto emerge dalla Relazione annuale sulla politica dell'informazione per la sicurezza, che lamenta "la persistente vulnerabilita' di piattaforme web istituzionali e private, erogatrici in qualche caso di servizi essenziali o strategici, che incidono sulla sicurezza nazionale, e la presenza di un sostanziale sbilanciamento del rischio, generalmente contenuto, in capo agli attori della minaccia rispetto a quello dei target". Nel complesso, "gli incentivi all'innovazione tecnologica delle istituzioni civili e militari hanno costituito un ambito particolarmente appetibile, catalizzando gli interessi di attori privati, anche stranieri, presenti sul territorio nazionale che hanno cercato di accreditarsi, fra l'altro, attraverso condotte poco ortodosse". Attenzione e' stata posta "all'individuazione e al monitoraggio delle tecnologie caratterizzanti il dominio cibernetico (social network, motori di ricerca, piattaforme di e-commerce, dark net e sistemi di anonimizzazione) e del panorama tecnologico nazionale e internazionale, che hanno evidenziato un crescente sviluppo di armi digitali e di tecnologie potenzialmente ostili, parte delle quali hanno costituito oggetto di analisi e di reverse engineering presso il Polo Tecnologico di Comparto, che opera quale centro di eccellenza nazionale in materia".
Servizi segreti: sale interesse mafie per gestione migranti
"La criminalita' organizzata di matrice nazionale ha continuato ad affinare le proprie capacita' di infiltrare i processi decisionali pubblici e di alterazione del libero mercato, pur non rinunciando a mantenere, attraverso la pressione estorsiva e intimidatoria effettivamente esercitata, o semplicemente percepita, una pervasiva proiezione sul territorio di riferimento". A sottolinearlo e' la Relazione annuale sulla politica dell'informazione per la sicurezza. "Unitamente al traffico di sostanze stupefacenti, che si conferma la principale fonte di finanziamento delle attivita' illecite e di riciclaggio dei sodalizi criminali - premettono gli analisti - si e' registrato il crescente interesse degli stessi su taluni aspetti della gestione del fenomeno migratorio". In dettaglio, Cosa Nostra ha vissuto "una stagione di incertezza. Fiaccata dalla sempre piu' incisiva e costante attivita' giudiziaria, e' apparsa all'incessante ricerca di nuovi assetti che le consentano di sopperire a leadership dall'incerto carisma. In quest'ottica, la scarcerazione di alcuni esponenti di spicco della 'vecchia guardia' da una parte potrebbe restituire alle famiglie maggiori progettualita', dall'altra essere foriera di fibrillazioni con le temporanee reggenze. L'organizzazione criminale siciliana e' rimasta la forma piu' evoluta di mafia presente nel nostro Paese, capace da tempo di ibridare il proprio patrimonio genetico e finanziario nelle pieghe della societa' civile". La 'ndrangheta ha continuato, "con grande spregiudicatezza e aggressivita', nel suo processo evolutivo verso un modello di 'mafia d'affari', svolgendo un ruolo sempre piu' centrale nei comitati crimino-affaristici tanto nella regione di radicamento quanto nelle aree di proiezione. Pur nella ricerca esasperata di nuovi spazi imprenditoriali e collusivi, nonche' dell'adattabilita' alla mutevolezza dei contesti, le cosche calabresi non hanno, pero', allentato la presa sul territorio ne' hanno rinunciato alle tradizioni e ai riti arcaici di affiliazione e di riconoscimento. La modernita' della 'ndrangheta ha trovato linfa vitale proprio nella sua storia criminale e nei suoi antichi codici, simbolo della tenuta delle cosche, della loro difficile permeabilita' e dell'indissolubile legame con il territorio". Prosegue, invece, "la condizione di fluidita' dei clan di camorra napoletani. Nel territorio della metropoli partenopea, il defilamento degli storici clan, indeboliti dall'azione repressiva che ne ha fortemente minato le leadership, ha continuato a lasciare spazio a gruppi e bande che caoticamente hanno continuato a contendersi il controllo delle piazze di spaccio, rappresentando, a causa dell'efferata spregiudicatezza dei nuovi giovanissimi protagonisti criminali, un vulnus per la sicurezza e l'ordine pubblico".
Servizi segreti: Pansa, "lupi solitari" rischio maggiore per Italia
In merito al rischio di attentati in territorio italiano, viene confermato come "i principali profili di criticita'" in relazione al rischio di attentati in Italia "continuino a provenire dalla possibile attivazione di lone wolves e self-starters, ovvero da elementi auto-radicalizzati". A ribadirlo e' il direttore generale del Dis, Alessandro Pansa, in occasione della presentazione della Relazione annuale dei Servizi segreti.
Gentiloni, non possiamo abbassare la guardia
"Il 2017 puo' essere l'anno della sconfitta militare di Daesh, perlomeno della sua capacita' di controllare il teritorio. Ma la minaccia jihadista nelle sue diverse versioni non sara' cancellata da una aupicabile vittoria sul terreno militare in Iraq e in Siria. Questo ci fa dire che di fronte a questa prospettiva non possiamo abbassare la guardia rispetto al contesto in cui operiamo". Cosi' il premier Paolo Gentiloni, presentando in una conferenza stampa a palazzo Chigi il lavoro dell'intelligence italiana e la relazione annuale sulla politica dell'informazione per la sicurezza a cura del Dis trasmessa alle Camere. L'Italia in quanto Paese centrale del Mediterraneo e' naturalmente esposta anche a minacce e rischi, sottolinea il presidente del Consiglio. "Il nostro lavoro continua nell'ambito della coalizione internazionale contro Daesh. I nostri servizi di intelligence continuano a svolgere un'attivita' di grande importanza", conclude Gentiloni.