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Cronache
Siccità, la proposta rivoluzionaria per recuperare l'acqua dall'aria

Siccità, le alternative per risolvere il problema dell’acqua

Manca l’acqua! Si nei torrenti, nei fiumi e nei laghi. Sappiamo benissimo che da molti decenni, per non dire secoli, non vi è molto rispetto dell’ambiente, purtroppo non solo a discapito dell’ecosistema, ma anche e soprattutto poco rispetto per noi esseri umani (da 0 a 130 anni). Non desidero tediare il lettore per tutte le ricadute negative che abbiamo e avremo, ma fornire, in base alle mie conoscenze, delle “alternative” che potrebbero, nonostante la nostra arroganza, risolvere il problema dell’acqua.

Siccità, nell’aria 13 milioni di miliardi di litri d’acqua

L’essere umano è affascinante! Quando si trova in seria difficoltà comincia a stimolare il cervello producendo idee. Perché dico questo? Da uno studio risulta che nell’aria si trovano 13 milioni di miliardi di litri d’acqua, quindi si sta andando verso la realizzazione concreta di installazioni che ne facilitino il recupero attraverso dispositivi che possano “catturare” le particelle umide anche in zone desolate o a bassa umidità. Ecco alcuni esempi:

  • si possono utilizzare attraverso i M.O.F. (Metal Organic Frameworks) che all’interno della loro struttura hanno spazi vuoti;
  • Warka Water, progettato e realizzato dagli architetti italiani Arturo Vittori e Andreaa Vogel, che con una struttura a torre, completamente ecologica e costruita in loco, cattura fino a 90 lt. di acqua al giorno al costo di $ 1.000 e con l’aggiunta di pannelli solari si ha l’illuminazione del villaggio;
  • altri dispositivi assomigliano molto ai nostri climatizzatori che espellono l’acqua.

Siccità, addolcire l’acqua con i sali minerali

Mi suggerisce un tecnico, laureato in chimica, che è necessario addolcire l’acqua con un po’ di sali minerali perché sia “bevibile”. Questa riflessione dovrebbe essere stata scritta il giorno dedicato all’acqua (22 marzo Word Water Day), ma di questo bene prezioso, indispensabile, primario e comune lo dovremmo titolare tutti i giorni. Fortunatamente siamo asserviti da un istinto primordiale: quello della conservazione della specie e potrebbe, magari in un prossimo futuro, metterci in condizione di essere più rispettosi dell’ambiente e quindi di noi stessi. Forse.

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