A- A+
Cronache
Slot machine, "Via le slot? Meglio una tessera". I terapeuti avvertono Renzi

Per le slot machine si annunciano tempi duri, Il presidente del consiglio, Matteo Renzi, ha infatti annunciato che le slot saranno presto tolte da bar e tabaccherie, come già promesso. Ma non è solo un problema di dove le slot machine si trovano, il gioco d'azzardo e la ludopatia, infatti, possono essere sconfitte in altro modo.

Roberto Pozzoli, presidente dell'associazione 'Vinciamo il gioco' che da anni mette una nutrita squadra di terapeuti a disposizione di chi ha deciso di farla finita con le carte, le slot e le scommesse afferma: "Dei 300mila giocatori 'estremi' in Italia, circa 23mila si rivolgono a un servizio di terapia" dice Pozzoli all'Agi, "piu' o meno 17.500 si al pubblico e 5.500 a strutture private come la nostra".

Delle circa 70 telefonate che ogni mese arrivano all'associazione, due terzi vengono da parenti di persone che si stanno letteralmente rovinando con il gioco. "A loro suggeriamo quali passi compiere per mettere il familiare di fronte alla realta' e affrontare quella che a tutti gli effetti e' una malattia. Nel momento in cui ci richiamano perche' ci sono riusciti, e' gia' un passo importate". Ma non e' tutto, spiega Pozzoli, perche' si puo' generare un effetto paradosso per il quale il giocatore, convinto che la ludopatia abbia una cura, vi sprofonda sempre di piu', cullato dall'illusione che uscirne sia a questo punto piu' facile.

"Bisogna distinguere tra giocatori sociali (quello dei gratta e vinci, per intenderci), giocatori a rischio (che sono a un passo dalla dipendenza) e giocatori patologici" dice ancora Pozzoli, "se si dovessero seguire le tariffe stabilite dall'ordine degli psicologi, un percorso terapeutico costerebbe 105 euro a seduta, ma spesso ci si trova di fronte a persone cosi' in rovina da non avere i soldi per curarsi". Togliere le slot da bar e tabaccherie, secondo il presidente di 'Vinciamo il gioco' "sarebbe utile se fosse accompagnato da altri interventi. Pensare che la gente smetterebbe di giocare e' illusorio, ma si puo' veicolare questa utenza verso sale gioco regolamentate e con la presenza di uno psicologo pronto a individuare i casi limite e a intervenire". La proposta che l'associazione e' pronta a portare al legislatore e' ancora piu' fattuale: chi vuole giocare deve dotarsi di una tessera in cui si indicato il limite di spesa giornaliero e che non permetta di andare oltre quello.

"E' anche un problema di cultura" aggiunge Pozzoli, "tante persone non cercano la terapia perche' non e' diffusa l'idea che la ludopatia sia una dipendenza. Altri lo sentono, ma non vogliono smettere perche' giocare li fa star bene, come l'alcol per un alcolizzato. Poi ci sono quelli che sanno di avere un problema, ma sono sepolti dai debiti e sperano di risollevarsi continuando a giocare con la speranza di vincere. Le categorie piu' esposte sono adolescenti e anziani: l'anziano perche' ha bisogno di nuove emozioni, l'adolescente perche' ama il rischio ed e' attratto dai soldi. In una indagine condotta su un campione di 1.025 studenti di scuola media e biennio delle superiori, il 50% aveva provato il gioco e il 30 per cento di questi presentava segni di problematicita', mentre il 10 per cento (5% del campione totale) era gia' a livelli patologici". "Colpa della liberalizzazione" tuona Antonio Tinelli, coordinatore del comitato sociale di San Patrignano, dove da un anno e' attivo il centro di recupero dalle ludopatie, "tutte le dipendenze hanno origine in un rapporto che determina una fuga dalla realta' e si manifesta in una compulsione verso un'azione che viene ripetuta in modo esasperato pur di annullare il resto. Che accada con il gioco, l'alcol o le droghe, quello che determina questo comportamento e' insito in una frustrazione cui noi cerchiamo di dare risposta" Il successo della riabilitazione dalle ludopatie e' piu' alto di quello delle tossicodipendenze, dice Tinelli, "ma quello che e' cambiato e' il panorama generale: l'esplosione del fenomeno gioco si e' registrata dalla legalizzazione in poi. Togliere le slot da bar e tabaccherie e' una proposta a posteriori per cercare di riparare cio' che ha irreversibilmente danneggiato la societa'. Speriamo che questa esperienza negativa faccia desistere dalla progetto di legalizzazione delle droghe".

 

Tags:
slot machinegioco d'azzardoludopatiaslot renzi
Iscriviti al nostro canale WhatsApp





in evidenza
Elodie-Annalisa per reggere l'urto del post-Amadeus. E poi...

Carlo Conti a Sanremo

Elodie-Annalisa per reggere l'urto del post-Amadeus. E poi...


in vetrina
Milano, inaugurato il primo murale in Italia dello street artist Obey

Milano, inaugurato il primo murale in Italia dello street artist Obey





motori
Concept Mercedes-AMG PureSpeed: il futuro delle Hypercar Mythos

Concept Mercedes-AMG PureSpeed: il futuro delle Hypercar Mythos

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.