Staminali, esperti comitato: "Dosi adatte a topi, non all'uomo"
Dosi di cellule staminali minime, adatte ai topi ma non certo all'inoculazione in un essere umano. Nessuna prova di differenziazione cellulare, ossia di trasformazione delle staminali iniettate in neuroni. E ancora, nessun rispetto dei criteri di sicurezza nella produzione e nella conservazione delle cellule, e nessun metodo messo in campo per lo screening di patogeni, in parole povere nessuna prevenzione di possibili infezioni. Sono alcuni dei rilievi, a quanto si apprende, che gli esperti del comitato nominato dal ministero della Salute, poi "bocciato" dal Tar, muovono al metodo Stamina. Soprattutto, secondo gli scienziati, il metodo fornito da Davide Vannoni non spiega in nessuna sua come si riesca ad ottenere dalle cellule staminali mesenchimali i neuroni necessari a ottenere miglioramenti nelle patologie degenerative che Stamina Foindation sostiene di ottenere.
Il controverso metodo Vannoni continua a far discutere, dopo il via all'indagine conoscitiva del Senato sul caso Stamina. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che si è detta preoccupata dei risvolti giudiziari: "Ogni giorno emergono elementi inquietanti e uso questo aggettivo perché sto parlando da ministro, altrimenti utilizzerei altri aggettivi...". Nel frattempo arriva l'accusa di Milena Mattavelli, vedova di un paziente di Vannoni: "Ci hanno messo davanti questo foglio, l'ho tenuto. Prelievo midollo: 2000 euro. Preparazione cellule: 27 mila euro. 8000 euro a iniezione, 2500 euro per la crioconservazione. Ma la verità è che abbiamo pagato molto di più", ovvero "oltre 50 mila euro", ha detto la signora inun'intervista alla Stampa
"Io credo che il lavoro del Senato sulla questione Stamina sia molto importante. Questa e' una vicenda che il Paese si porta appresso da molto tempo, sono ormai 3 anni. Noi abbiamo lavorato con il massimo rigore e la massima serieta', soprattutto nel rispetto delle famiglie". Lo ha detto il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin intervenendo alla trassmissione radiofonica Prima di Tutto su Radio1.
"Mi preoccupano moltissimo i risvolti giudiziari: ogni giorno - ha spiegato - emergono elementi inquietanti e uso questo aggettivo perche' sto parlando da ministro, altrimenti utilizzerei altri aggettivi. Vogliamo assolutamente che si faccia chiarezza, sia dal punto di vista giudiziario, e questo e' un diritto per tutti, sia dal punto di vista sanitario, accertare quello che e' accaduto, quello che sta accadendo ai pazienti. Noi avevamo gia' istituito un comitato scientifico che aveva bocciato Stamina, decidendo che il metodo che ci avevano consegnato non aveva alcuna valenza scientifica e che e' pericoloso per i pazienti. Dopodiche', e' stato fatto un ricorso al Tar, Stamina Foundation ha vinto questo ricorso e ci stiamo attenendo alla legge istituendo un nuovo Comitato che dovra' dare una nuova valutazione. Voglio dire con chiarezza alle famiglie e ai pazienti che non sono sole, ho messo a disposizione, come Ministero, a queste famiglie la possibilita' di ricorrere a cure alternative, palliative, quindi le famiglie non sono sole. Questa vicenda pero' - ha concluso Lorenzin - ci deve essere di monito, per due aspetti. IL primo, e' che non dobbiamo dimenticare il valore del metodo scientifico, che non ha nulla a che vedere con la ricerca del consenso politico, ma e' un valore assoluto. Troppi parlano di cose che non conoscono".