Stato-mafia, Violante insiste: "Ciancimino voleva vedermi ma dissi no" - Affaritaliani.it

Cronache

Stato-mafia, Violante insiste: "Ciancimino voleva vedermi ma dissi no"

"Il colonnello Mario Mori, tra settembre e ottobre 1992, mi venne a dire che Vito Ciancimino voleva incontrarmi, riservatamente, per riferire fatti relativi all'omicidio di Salvo Lima e sui contesti mafiosi ad esso collegati. Mori disse anche che Ciancimino avrebbe chiesto qualcosa". Lo ha detto l'ex presidente della Camera Luciano Violante, deponendo al processo sulla trattativa tra lo Stato e la mafia, nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Violante - che divenne presidente della Commissione nazionale antimafia nel settembre di quell'anno - ha detto che "rispose a Mori che non facevo incontri riservati. E che se Ciancimino intendeva raccontare qualcosa lo doveva chiedere ufficialmente alla Commissione".

Sono stati tre gli incontri sull'argomento con Mori. Luciano Violante aveva riferito questo fatto nel 2009 alla Procura dopo aver letto un articolo di stampa su una conversazione tra Vito e Massimo Ciancimino e un tale 'signor Franco', in cui si faceva riferimento a me. A quel punto mi vennero in mente dei colloqui con il generale Mario Mori e chiamai il pm Antonio Ingroia. Cosi' fui sentito dalla Procura di Palermo". Sulle bombe in Continente l'ex presidente della Commissione antimafia ha ribadito quella che era la sua convinzione dell'epoca: "erano bombe per il dialogo. La mia convinzione era che non erano state piazzate per compiere stragi ma per lanciare un segnale: per far capire che erano in grado di farlo. Altri invece - ha aggiunto - sostenevano invece la matrice terroristica".