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Cronache
Sul web il virus non fa più paura. Gli italiani vogliono riaprire: la ricerca

Sul web il virus e le sue conseguenze sanitarie hanno smesso di far paura. Gli italiani vogliono riaprire: ecco la ricerca che lo dimostra.

Il dibattito sullo spostamento del coprifuoco appena deciso dal governo, e su una sua eventuale abolizione che alcuni continuano a chiedere, la sta facendo da padrone nell’agenda di media e politica. Sui canali di comunicazione tradizionale si susseguono dichiarazioni di esponenti politici, mentre le colonne dei principali quotidiani sono sempre più popolate di editoriali e opinioni sull’opportunità o meno di mantenere in vigore la misura.

Per capire come la rete stia trattando l’argomento, Socialcom, con l’ausilio della piattaforma Blogmeter, nel periodo compreso tra il 30 aprile e il 12 maggio scorsi, attraverso l’attività di web listening ha rintracciato più di 270mila conversazioni web riferibili al tema, che hanno generato 2,43 milioni di interazioni. Il tema ha subito tre picchi nei giorni del 5, 7 e 11 maggio. Incrementi dovuti essenzialmente più all’andamento del dibattito politico che a temi di cronaca (come la festa scudetto dell’Inter e gli scontri a Milano tra Polizia e le decine di persone che avevano violato il coprifuoco nelle zone della movida meneghina). In generale, la questione coprifuoco sembra riguardare principalmente organi di informazione e leader politici. Le maggiori interazioni sul tema avvengono proprio tra i profili e le community di questi.

In associazione al tema coprifuoco, gli utenti sui social network hanno menzionato maggiormente le seguenti parole chiave: riaperture (49,22k); turismo (18,14k); immigrazione (17,59k); emergenza sanitaria (3,71k). L'emergenza sanitaria, dunque, sembra non rientrare più tra le priorità degli italiani. Da una prima analisi, infatti, emerge come il volume delle conversazioni sull’argomento sia quindici volte minore rispetto a quello legato alle riaperture. Pressoché lo stesso il volume di conversazioni rilevato su turismo e immigrazione. Relativamente a quest’ultimo punto, la ripresa del dibattito è dovuta agli ultimi sbarchi sulle coste italiane, mentre emerge chiaramente come il tema del turismo sia legato alle preoccupazioni per l’economia e il lavoro. Quanto alla comunicazione politica, la ricerca ha seguito due direttrici: un’analisi dei post Facebook dei 945 parlamentari italiani e un’indagine sul flusso delle conversazioni relativo ai gruppi Facebook vicini ai principali partiti.

In totale, nel periodo 30 aprile – 12 maggio, sono stati rilevati 92 parlamentari che contano almeno una pubblicazione social sul coprifuoco. A un’attenta analisi dei numeri emerge come, di fatto, la comunicazione relativa al coprifuoco sia stata monopolizzata da Lega e Fratelli d’Italia. I rappresentati in Parlamento di questi due partiti hanno pubblicato il 79% dei post totali sull’argomento. Sono stati analizzati infine i gruppi Facebook animati dai sostenitori dei principali partiti (Lega, M5S, Fratelli d’Italia, Partito Democratico Forza Italia, Italia Viva e Azione). Con un totale di iscritti pari a 1,4 milioni di persone, in questi gruppi sono stati postati mediamente 10.389 contenuti al giorno nelle ultime due settimane. Tuttavia, i post sul coprifuoco, nel periodo oggetto dell’analisi, sono stati solamente 494. Le conversazioni sul tema coprifuoco riflettono la linea politica dei leader, ma il loro volume, in proporzione, è nettamente minore. La ricerca completa si può scaricare qui.

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