Telecamera nascosta scopre il marito che prepara il veleno.

Aveva progettato di uccidere la moglie avvelenandola. Ma la donna è riuscita a scoprirlo in tempo, grazie a una telecamera. Una microspia nascosta in una sveglia, piazzata in cucina. Le immagini sono chiare: il marito prende una boccetta, la svita e con il contagocce mette dell’acido cloridrico nella bottiglietta d’acqua della moglie. Tra sé e sé borbotta: "Così muori".
La donna con un fiuto da investigatrice, insospettita da un sorso d’acqua che nei giorni precedenti le aveva bruciato la bocca e da un contenitore di acido scoperto nell’armadietto dei medicinali del marito, ha piazzato la microspia. Ora l'uomo, di Dalmine, falegname in pensione, è ora in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato dal legame con la vittima e dall’utilizzo di una sostanza venefica. Ha ammesso tutto e giurato: "Non avevo intenzione di ucciderla, volevo solo farla stare un po’ male, così avrebbe smesso di organizzare i pellegrinaggi da Padre Pio e di ascoltare Radio Maria tutto il giorno. Si dedica completamente a quello", è il movente dichiarato.
Il pubblico ministero Carmen Pugliese, scrive: "Questa vicenda potrebbe essere uscita dalla penna di uno scrittore noir". Infatti ci sono tutti gli elementi: il piano del marito, il veleno somministrato goccia dopo goccia, poi il sospetto della moglie, l’aiuto del figlio che vive ancora in casa con loro (l’altro, invece, è un sacerdote) e le indagini fai-da-te con tanto di acquisto in Internet di una "spy sveglia" un marchingegno che con 40-60 euro al massimo permette di registrare video e audio passando per un innocuo orologio da mensola o scrivania.