Terremoto in Giappone: il bilancio sale a una quarantina di vittime
Proseguono senza soluzione di continuita' le scosse di assestamento sull'isola di Kyushu, Giappone sud-occidentale, dove da giovedi' due terremoti rispettivamente di magnitudo 6,2 e 7,0 hanno investito in particolare la prefettura di Kumamoto. Si tratta di uno dei sismi piu' violenti registrati nell'arcipelago nipponico da quello dell'11 marzo 2011 nella prefettura nord-orientale di Fukushima, di 9,0 gradi sulla scala Richter, che scateno' il catastrofico tsunami a sua volta all'origine del disastro nella centrale nucleare di Daiichi 1. Il bilancio complessivo dei morti accertati e' salito nel frattempo ad almeno una quarantina, mentre il totale dei feriti supera le tremila unita': come minimo 184 le persone che versano in condizioni critiche. L'entita' del duplice cataclisma rischia tuttavia di peggiorare ulteriormente, giacche' si teme che sotto a macerie e detriti rimangano un numero al momento incalcolabile di dispersi.
Il bollettino meteorologico prevede per di piu' l'arrivo di una tempesta con piogge torrenziali, potenzialmente in grado di scatenare frane e smottamenti dalle conseguenze fatali. Oltre novantamila gli abitanti evacuati, trecento dei quali residenti in prossimita' di una diga a rischio di cedimento.
Non solo case, strade e linee ferroviarie sono state spazzate via dalla furia degli elementi, ma sulle montagne sono addirittura scomparsi interi villaggi. Tra gli edifici lesionati, ma che comunque hanno resistito, piu' di centomila sono tuttora privi di corrente elettrica. Infine, sull'area incombe lo spauracchio di una possibile eruzione del vicino Monte Aso, il vulcano attivo piu' grande del Paese, anche se i sismologi hanno precisato che per il momento continua a dare segni di emissioni limitate.