Cronache
Usa, teorie del complotto sulla morte del giudice Scalia
Tre giorni dopo la morte di Antonin Scalia, da 30 anni giudice della Corte Suprema statunitense, circolano tra i repubblicani teorie del complotto, visto come il decesso, avvenuto in una zona remota nel Texas occidentale, è stato trattato dalle autorità federali e locali. Su Scalia, infatti, non è stata ordinata l'autopsia: la giudice della contea di Presidio, Cinderela Guevara, ha dichiarato la morte per "cause naturali" senza nemmeno vedere il corpo, dopo essersi consultata con "il medico personale di Scalia e gli investigatori, che hanno detto che non c'erano indizi che facessero ipotizzare un delitto".
La legge del Texas, infatti, consente che un giudice possa dichiarare morta una persona senza vederla, considerando la difficoltà di raggiungere luoghi remoti: nel caso di Scalia, le autorità locali hanno avuto bisogno di diverse ore prima di trovare Guevara, il primo giudice di pace disponibile. La scelta di non ordinare un'autopsia era subito stata criticata da Juanita Bishop, un'altra giudice della contea di Presidio, contattata dal Washington Post, e da molti esperti, come William Ritchie, ex comandante del reparto omicidi della polizia del District of Columbia, che su Facebook si è detto "sbalordito".
Le ore successive alla morte di Scalia, avvenuta in un ranch di lusso a meno di un'ora dal Messico e a circa 60 chilometri a sud di Marfa, dove il giudice era andato per dedicarsi alla caccia, sono state concitate e confuse e, forse, non si saprà mai come è morto Scalia. Secondo alcuni testimoni, la stessa famiglia di Scalia aveva chiaramente detto di non volere un'autopsia.