Vitalizi, addio assegni d'oro per le vecchie glorie: Scalfari, Veltroni e...

Il taglio ai vitalizi va a ritoccare in maniera sostanziale gli assegni d'oro a tanti parlamentari e soprattutto ad alcune vecchie "glorie", diciamo così, della politica italiana. Qualche esempio? Walter Veltroni passa da 9850 euro lordi a 6817 euro lordi. Romano Prodi passa da 4725 euro a 3860 euro. Il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari vede il suo assegno scendere da 3108 euro a 1043 euro, con una diminuzione di due terzi del denaro che lo Stato corrisponde al giornalista. Stessa sorte per il cantante Gino Paoli, che passa da 3108 euro a 1088 euro.

Soldi in meno anche per l'avvocato Carlo Taormina, da 3108 euro a 2121 euro, Giuliano Pisapia da 4725 euro a 2652 euro, Nichi Vendola da 8106 euro a 4969 euro da 9636 euro a 5418 euro. Netti i tagli per gli assegni di Antonio Matarrese, che passa da 7709 euro a 3045 euro, Claudio Martelli che passa da 8455 euro a 3398 euro e Giovanni Negri, con il suo assegno che si abbassa da 5098 euro a 1462 euro. Decurtato il vitalizio anche dell'ex pornostar Ilona Staller, che passa da 3108 euro a 1385 euro.

Ci sono poi alcuni casi particolari. Il vitalizio più ricco in questo lotto, quello di Gianfranco Fini, resta invariato. Secondo il ricalcolo contributivo sarebbe infatti aumentato da 10631 euro lordi a 11929 euro lordi. Ma il governo ha bloccato gli aumenti. Una disposizione che lascia dunque invariato anche l'assegno di Massimo D'Alema, che da 9863 euro lordi sarebbe dovuto passare a 10142 euro lordi. Cala invece un altro vitalizio molto ricco, quello di Calogero Mannino, che da 10330 euro scende a 6695 euro. 

La più "povera", se solo si potesse definire povero un politico che gode di un vitalizio, è Luciana Castellina, che si vede trasformare l'assegno di 5098 euro in 980 euro, la soglia minima per chi ha svolto una sola legislatura (il ricalcolo avrebbe portato il suo vitalizio addirittura a 783 euro).