Culture
Affordable, a Milano opere da 70 gallerie di tutto il mondo

Giunta ormai alla sua terza edizione, riapre i suoi battenti a Milano l’Affordable Art Fair, fiera dell’arte contemporanea di giovani artisti, negli ormai collaudati spazi del Superstudio Più di via Tortona.
Proponendo le opere provenienti da 70 gallerie sparse in tutto il mondo, l’evento dedicato all’arte emergente attrae, fin dalla sua prima edizione, appassionati, galleristi, artisti, mercanti avanguardisti, curiosi, amanti dell’arte o neofiti improvvisati.
La sede non cambia, le forme e le espressioni si rinnovano, investendo i visitatori di mille colori e mille sfumature, espressioni di stili, culture e nuove sperimentazioni personali di ogni giovane artista in divenire.
L'ambiente è giovane, rilassato, ma dinamico e pulsante. Nuove sperimentazioni si alternano a tecniche più tradizionali, dove il fascino intramontabile del Vintage si contrappone a creazioni dai richiami classici o alla vivacità della Pop Art.
Numerose sono le opere che con il loro stile raffinato, originale e fresco hanno il potere di attirare magneticamente la mia attenzione, come la bagnante di Richard Heeps (Bleach Box – Cambridge, UK), fotografo dal sapore vintage che ama utilizzare il colore per conferire intensità alle sue opere fotografiche. Rimango incantata dalla dolcezza e dall’eleganza della ballerina in bianco e nero di Ognian Zekoff (Colorfield Gallery – Paris, Francia) e definitivamente conquistata dallo stile morbido e realistico del Child of the Twenties dell’Olandese Jef Poldervaart (The Art Shop – Amsterdam, Olanda) ma nondimeno da quello più sperimentale di Max Gasparini (Palma Arte – Saliceto di Alseno, Piacenza).
Mi affascinano ancora la Betty Boop di Marco Lodola (Palma Arte – Saliceto di Alseno, Piacenza) e i volti espressivi di Monique van Steen (Gallery Lendnine – Graz, Austria), tripudio di femminilità che emerge nei decisi colori della Pop Art, per proseguire nel simbolismo di Dave Bowers (Retrospect Galleries – Byron Bay, Australia). Ma sono la Banda Bassotti di Fulvio Martini (Spazio Orlandi – Milano), o la rivisitazione moderna della strega cattiva di Biancaneve di Luca de March (Spazio San Giorgio – Bologna), insieme all’elegante e sofisticata Barbie che prende vita grazie all’occhio sapiente della fotografa Cécile Plaisance (Envie D’art Galleries – Paris, Francia), a regalarmi un inaspettato tuffo nel mio passato di bambina e a ricordarmi di non perdere mai il contatto con il nostro fanciullino, la parte più importante e autentica nascosta dentro di noi. D’altra parte, l’arte è anche per questo così immensamente preziosa.
L’Affordable Art Fair Milano si conferma anche quest’anno un valido riferimento per l’arte esordiente.
Arricchita dai mille incontri visivi e con un velo di malinconia, abbandono quegli spazi pulsanti e pullulanti di espressioni intime. Aspettando la quarta edizione.
Margherita Marrella