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Culture
“Al Matarel”: quest’anno il premio va a Pereira, milanese d’adozione

Alexander Pereira si aggiudica il premio “Al Matarel”, un premio senza presidente, senza regole e che ogni anno sceglie una personalità, un fatto, un evento, un articolo che si sia distinto per liberalità e incisività

È stata la signora Elide, compagna di vita “del Comini”, ad aggiudicarsi la prima edizione del Premio. È lei che tiene viva la memoria del marito, grazie agli storici piatti della cucina milanese: risotto giallo e osso buco, cassoeula, rostin negàa.

La premiazione non poteva che svolgersi Al Matarel, un pezzo di storia milanese, che da sempre riunisce attorno ai tavoli giornalisti, avvocati, politici, e che negli anni '80 era il luogo di ritrovo di Bettino Craxi e dei suoi (di cui i giornalisti seduti agli altri tavoli cercavano di carpire le mosse).

Pereira è stato accolto calorosamente dai giornalisti e da Monsignor Borgonovo, "garante del premio". Il Sovraintendente del Teatro alla Scala si è detto commosso, “mi sono sentito coccolato” e ha abbracciato con affetto la signora Elide al momento della consegna della targa.

pereira
Pereira, Scala: "Al Matarel, uno dei premi più belli ricevuti in vita mia"

“Milano mi ha accolto e, offrendomi la Sovrintendenza del Teatro alla Scala, mi ha fatto un grande regalo – ha detto Pereira ad Affaritaliani.it. “E' una città a cui devo molto e di cui conserverò sempre un ottimo ricordo, ora che mi appresto a lasciarla per occupare il mio nuovo incarico a Firenze. Il Premio "Al Matarel" mi riempie di orgoglio, posso dire che sia il più bel premio che abbia mai ricevuto in vita mia. È un premio simpatico; e che cos’è la vita senza simpatia?”

Il Premio alla milanesità arriva proprio nell’anno in cui Pereira si appresta a salutare il capoluogo lombardo per dirigersi verso Firenze e il Maggio Musicale Fiorentino. Tra i successi del periodo milanese, Pereira ricorda con soddisfazione l’aver portato i bambini alla Scala. “Era il nostro obiettivo e l’abbiamo raggiunto”, ha detto ad Affaritaliani.it.

Pereira ha poi ricardato Giorgio Squinzi, un altro premiato al Matarel, e – soprattutto – “un grande amico, il più grande amico che avessi qui a Milano". Pereira ha sottolineato come sia prezioso e raro incontrare un amico vero dopo l’aver compiuto vent’anni, “Giorgio Squinzi era questo per me: un grande amico, conosciuto quando ormai non eravamo più giovani entrambi. Mi manca moltissimo”.

Ne parla, infatti, con tutti e lo ricorda in più occasioni, anche con Monsignore Borgonovo con il quale, per i funerali, “sta pensando a qualcosa di speciale” per omaggiare l’amico scomparso.

Durante il pranzo, Pereira si è intrattenuto con i commensali parlando di musica, cultura, attualità; ha soccorso un cameriere nel momento del bisogno scandendo “risotto giallo e ossobuco” con voce baritonale e ha assaggiato i mondeghili: “questi sono di derivazione austriaca”; prima di andarsene, Pereira ha stretto la mano a tutti i presenti ed ha ringraziato più volte la signora Elide.

Il Premio Al Matarel: un premio anarchico

Il giornalista Armando Torno, tra gli animatori del premio, ha detto ad Affaritaliani.it: “Siamo un gruppo di persone che con Marco Comini si riuniva, si scontrava e litigava. Dopo la sua scomparsa abbiamo pensato di creare un premio in suo ricordo. Un premio fatto dai giornalisti, senza regole, senza legami. Ci ritroviamo – quasi – ogni lunedì, verso marzo troviamo la quadra sul nome e a settembre, ottobre, consegniamo il premio. Dopo la prima edizione - un ricordo a Marco Comini - abbiamo cominciato a individuare persone che potessero rappresentare la milanesità. Abbiamo quindi assegnato il premio a Giorgio Squinzi; poi è stata la volta di Fedele Confalonieri e quest’anno è stato scelto Alexander Pereira. Abbiamo scelto Pereira perché ci è piaciuto come sovraintendente, per aver vivacizzato la Scala, per le sponsorizzazioni portate avanti, per la programmazione messa in campo, per l’attenzione all’Accademia e per aver individuato la rassegna di musica sacra di Pavia. Per tutte queste motivazioni, Pereira meritava il riconoscimento”.

Torno è il porta parola - provvisorio - del Premio che, dopo la scomparsa dell'amico idraulico Ruggero - "l'unico in grado di rilasciare certificati" - annovera nel suo organico un’unica altra figura: l’elemosiniere. A lui il compito, a fine pranzo, di chiedere ai commensali un contributo per l'acquisto della targa. “Non abbiamo sovvenzioni né sponsorizzazioni”, spiega Torno.

 

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