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Culture
Alla Fabbrica del Vapore l’Alan Rankle Studio di Londra

Con la collaborazione dell’Associazione Milano Vapore, presieduta da Giampaolo Giorgio Berni Ferretti, Alen Rankle e Claudia De Grandi hanno potuto selezionare tredici artisti sulla scena londinese, virtuosi nel proprio ambito stilistico. Questa collettiva interagirà con lo spazio industriale allo scopo di provocare nel pubblico una reazione di sottile volatilità e di stimolo alla riflessione.

AXIS: LONDON MILANO 2017
 

La mostra prodotta da V&A Vento & Associati, nell’ambito del progetto Spazi al Talento del Comune di Milano – Fabbrica del Vapore, e con il patrocinio del Consolato Generale Britannico di Milano, propone i concetti della new art di Londra con un eclettico mix di pittura, fotografia e video. 

ALEN RANKLE
 

​La mostra racchiude le risposte ad un’indagine sul rapporto tra abilità di una tecnica personale e il ruolo cruciale dell’artista di creare una connessione reale e profonda con la condizione umana. Tale ricerca ha caratterizzato la carriera artistica di Rankle, così come l’approccio curatoriale.

«Nel curare le opere di questi artisti ispirati sto cercando di evocare lo spirito di ciò che il maestro italiano Alighiero Boetti definì la “psiche collettiva della natura” – spiega Rankle – in un certo senso, curare come artista significa accettare la nozione dell’“oggetto trovato.

Il ready-made è stata al centro della pratica delle avanguardie dal Dada al Surrealismo; tuttavia, prendere questo per una conclusione logica implica un altro concetto più antico, quello dell’appropriazione. Questo è il significato dell’Arte Povera nel regno delle idee e chiaramente ciò ha numerosi paralleli anche nella musica, si pensi a Bob Dylan o Robert Plant. In conclusione, ciò che è importante è che un artista possa accedere in modo univoco all’inconscio attraverso qualsiasi mezzo possibile, come lo intendeva anche Boetti».

GLI SPAZI ESPOSITIVI
 

«Abbiamo deciso di celebrare il lancio degli spazi espositivi di Tracce di Vapore con un tributo alla "London Scene" – spiega l’imprenditore culturale Andrea Vento ed abbiamo chiesto al Maestro Alan Rankle un esercizio in cui il virtuosismo e la sensibilità degli autori possa interagire con la drammaticità di questo tempio post-industriale. Un esercizio esoterico perfettamente riuscito: grazie a Rankle, e agli artisti selezionati, la Londra dell’arte e della cultura non cessa di essere vicina ai nostri cuori».

Il catalogo della mostra sara introdotto da un saggio dell’autrice e produttrice cinematografica curatrice Judy Parkinson.

GLI ARTISTI
 

Catherine Ballet. Ispirandosi ad una giovane coppia fotografata con un cellulare in una spiag- gia solitaria al chiaro di luna in una sera d’estate, la fotografa francese Catherine Balet ha deciso di catturare le luci spettrali degli schermi di computer e dispositivi elettronici: definendolo il “chiaroscuro del 21° secolo”. La sua serie “Strangers in the Light” accoppia gli Old Masters alle nuove tecnologie. http://www.catherinebalet.com/

Jake and Dinos Chapman. Iakovos “Jake” e Konstantinos “Dinos” sono artisti visivi britannici, spesso conosciuti come i Chapman Brothers. I loro soggetti cercano di essere deliberatamente scioccanti, come quando, nel 2008, si sono appropriato ed hanno integrato nei propri lavori degli acquerelli originali di Adolf Hitler. Nel 2003, i due artisti sono stati nominati per il Turner Prize ma hanno perso contro Grayson Perry. http://jakeanddinoschapman.com/

Tim Craven: Craven esplora la dicotomia e il rapporto tra pittura e fotografia. Contrasta uno stile impeccabile, fotorealistico con soggetti romantici inglesi come gli alberi. È sempre stato ispirato dalle qualità astratte delle forme degli alberi animati dalla luce solare con uno schema organico simile a una sorta di Op Art naturale. http://www.arborealists.com/search/label/Tim%20Craven

Claudia De Grandi: pittrice italo-brasiliana minimalista le cui opere contengono un’illusione oscuramente scintillante del vuoto nello spazio. I dipinti sono ispirati ai Black Paintings di Ad Reinhardt ed ai LED tremolanti e in continua evoluzione di Tatsuo Miyajima dove l’energia pura e la vitalita del vuoto sono la “forma senza forma” del buddismo vengono rivelati figurativamente in una matrice infinita ed infinitesimale. http://www.degrandi.com/

Oska Lappin: l’opera della statunitense Lappin “Scary Amerika”, con xilografie e poesia, è una risposta all’ascesa di un’America totalitaria e dell’attuale inquilino della Casa Bianca. Con i suoi sodalizi di personaggi selvaggi e non convenzionali, i ricordi di un paese diverso riemergono con madri hippy nude e padri beatnik, nonché “giovani postpunk come Brigadoon, paracadutati in un futuro sempre più distopico”.  http://oskalappin.showmemysite.co.uk/

Stephen Newton: si sente la presenza disturbata di un narratore infinitamente disperato con- finato in scenografie claustrofobiche. È stato descritto dal critico Donald Kuspit come “uno dei migliori pittori al mondo”. «I miei dipinti non si riferiscono mai ad un luogo specifico situato da qualche parte. Non hanno alcuna narrativa o simbolismo o nulla a che fare con sogni o ricordi, o altri programmi di qualsiasi tipo». http://www.newton-art.com/

Overlap: gruppo fondato nel 1999 da Michael Denton e Anna McCrickard come piattaforma multi-disciplinare per musica, arte elettronica, festival e attività di galleria tra cui video a schermo singolo, VJ-ing, performance audiovisive e installazioni. I recenti lavori di Overlap esplorano la relazione tra immagini fisse e in movimento attraverso l’utilizzo di piani immagine discreti, tecniche di oscuramento e movimento implicito. http://www.overlap.co.uk/

Matthew Radford: i quadri figurativi con griglie ed astratti di Matthew Radford esistono come istantanee di un mondo continuo e impegnato dell’attività umana. Spesso le sue opere sono paesaggi urbani popolati da figure apparentemente concentrate e intensamente affrettate. In una recente ed energica serie di studi si è dedicato ad illustrare la pazzia degli scaffali dei su- permercati, liberando la classica still life dalla stasi. http://matthew-radford.com/

Alan Rankle: il curatore della mostra e Maestro acclamato nello sviluppo dell’arte paesaggistica in relazione dei cambiamenti ambientali, spesso drammatici, elaborando stili appartenenti a periodi e culture diverse.  http://www.alanrankle.co.uk/

Kirsten Reynolds: un'artista inglese la cui pratica diversificata comprende, tra l'altro, il dise- gno, la pittura, la scultura, il collage e la stampa, nonché la creazione di opere che utilizzano il suono, la luce, l'elettronica e gli oggetti trovati. Reynolds suona anche in un certo numero di band che sono state introdotte nella costruzione di strumenti per batteria, percussioni e rottami metallici  http://www.kirstenreynolds.co.uk/

Cat Roissetter: pagine, superfici e materiali dei collage, delle stampe e dei disegni della Rois- setter sembrano soffrire. La carta è angosciata, sfigurata, macchiata, graffiata, abbandonata. An- che le sue immagini vengono rimosse con la precisione del bisturi. Lo spettatore diventa come un visitatore di una casa abbandonata da tempo, alla ricerca invano di indizi di un mondo una volta felice che il tempo ha cancellato.  https://catroissetter.co.uk/

Charlotte Snook: in schizzi ad olio disegnati in modo veloce ed abile, Charlotte Snook ricorda la maestria pittorica di artisti del tardo barocco come Hals, Velazquez e Tiepolo. I titoli di queste minuscole evocazioni letterarie e classiche danno il tono conciso delle sue intenzioni. “Bacco e l’impiccato”, “Auto da fe’” e “Donna con la testa di un cane”.  http://charlottesnook.net/about/ 

Walter and Zoniel: Il duo di artisti Walter & Zoniel sta lavorando in varie forme: installazioni, fotografia e scultura, oltre a film e performance, portando nel loro contesto contemporaneo i precedenti storici del surrealismo e dell’avanguardia teatrale. Oltre ad essere riconosciuti come professionisti virtuosi, Walter & Zoniel sono anche artisti sociali attenti alla sostenibilita della vita e della condizione umana.  http://walterandzoniel.com/ 

Rebecca Youssefi: Youssefi è rappresentata da un pezzo della sua serie “Origin”. In una recente intervista rilasciata a Sarah Lloyd, Youssefi ha «il forte desiderio di riflettere più profondamente su ciò che è umano e su dove ci troviamo all’interno di tutto ciò che esiste». L’inclusione nella mostra in corso è anche un preludio alla sua prima mostra personale a Milano, “Major Arcana” in programma per la primavera 2018 nello spazio Tracce di Vapore.  http://rebeccayoussefi.com/

vapore
 

 

Associazione Milano Vapore

Milano, Fabbrica del Vapore (via Procaccini 4) 
13 dicembre 2017 - 19 gennaio 2018 Orari: lunedì – venerdì, 10 – 19  Tel. +39023674405

Tags:
fabbrica del vaporealan rankle studioberni ferretti





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