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Culture
Arte moderna e contemporanea, Sotheby's Milano presenta le opere storiche
Per il 50° compleanno dell'Arte Povera Sotheby's Milano ha scelto di presentare un gruppo di opere storiche. Si inizia con il quadro di copertina Il Fotografo di Michelangelo Pistoletto  (cm 120x70), quadro specchiante del 1975, realizzato con tecnica serigrafica su acciaio inox lucidato a specchio. Come si sa, questa è una particolare tecnica serigrafica, messa a punto da Pistoletto tra il 1971 e il 1973. L'artista la utilizza a partire da queste date per trasferire sulla lastra d'acciaio riflettente le immagini "fisse" che, insieme a quelle riflesse, interagiscono nei suoi quadri specchianti. 
 
L'opera in asta reca al verso un'iscrizione manoscritta dall'artista, in cui si evidenzia che il "vero fotografo" a cui Pistoletto fa riferimento è Paolo Mussat Sartor (1947-) celebre fotografo torinese, noto sia per la sua personale ricerca artistica, sia per la sua collaborazione con gli artisti dell'Arte Povera. La collaborazione di Mussat Sartor con Pistoletto inizia verso la fine degli anni Sessanta e riguarda non solo la documentazione fotografica delle mostre e delle performance, ma anche, e soprattutto, la realizzazione delle fotografie che Pistoletto utilizza per i suoi quadri specchianti. 
 
Il fotografo che ha una stima di €280.000-350.000,non va tuttavia inteso come il "ritratto" di Mussat Sartor. Infatti, a partire dai primi quadri specchianti del 1962, Pistoletto utilizza come soggetti, familiari, conoscenti, amici e artisti che frequentano il suo studio. I loro nomi non sono quasi mai indicati nei titoli delle opere, nei quali si fa invece riferimento, come nel nostro caso a Il Fotografo, oppure ad esempio, nel caso di un "Uomo appoggiato" (1966), oppure di un "Uomo che guarda un negativo" (1967), anche se i nomi delle persone fotografate sono noti, come appunto, Mussat Sartor, il gallerista Gian Enzo Sperone e Alighiero Boetti.
 
Sotheby's Milano ape 1
 
Dopo il record londinese di ottobre registrato per un arazzo di Boetti (Addizione, 1982) venduto per oltre 2 milioni e mezzo di euro, Sotheby's Milano presenta alcune opere iconiche dell'artista torinese: "Alternando da uno a cento e viceversa" del 1977-78 arazzo che si colloca al centro del periodo di grande sperimentazione di Boetti (est €400.00-600.000) e Senza titolo, grande arazzo del 1988, stimato  €250,000-350,000.
 
Alighiero Boetti è anche Alighiero e Boetti, due sé simili ma non identici e ciò avviene anche in "Sale e zucchero", del 1973, uno dei suoi più importanti lavori su carta: timbri e tecnica mista su carta, in otto elementi, stimato €180.000- 250.000.
 
Boetti ha bisogno della costrizione della regola per far risaltare in pieno tutta la sua leggerezza" è il puntuale commento del collezionista Alberto Boatto, dalla cui raccolta romana sono in asta lo "Psiconauta", della serie Biro (est. €180.000-250.000) e "La Mole Antonelliana" della serie cartoline del 1973-75 (est.€ 30.000-40.000).
Acquistato dal collezionista direttamente dall'artista nel 1997, il "Senza titolo" di Claudio Parmiggiani, calco in gesso, lanterna e fuliggine del 1975, (est. €35.000-45.000). 
 
I temi centrali della poetica paoliniana sono perfettamente esemplificati in "Genesi (II 1-9)" matita su tela preparata, su tela rovesciata e su parete, un'opera di Giulio Paolini dal ricco catalogo espositivo, stimata €80.000-100.000.
 
A dieci anni dalla scomparsa di Salvatore Scarpitta, sono incluse in catalogo due opere storiche: "Goal Tender",  già di collezione americana (est.€ 180.000-250.000) e "Gravity", un'importante opera della serie bende del 1963 che oggi proviene da una collezione europea e fu già nella raccolta milanese di Beatrice Monti von Rezzori che aprì nel 1955 la galleria dell'Ariete, nevralgico punto milanese di incontri internazionali. "Gravity" ha una stima di € 450.000-600.000.
 
Un'altra nota caratteristica di questa prossima vendita milanese è la proposta di numerosi lavori acquistati direttamente agli artisti da collezionisti-amici e fra tutti citiamo, "La combustione plastica CP 8" del 1964 di Alberto Burri, stimata €280.000-350.000, "Il crocefisso" del 1953, un bronzo di Lucio Fontana (est.€ 150.000-250.000), la ceramica riflessata del 1965 sempre di Fontana (est.€ 120.000-180.000) e  "Superficie bianca" del  1979-80 di Enrico Castellani (est.€ 450.000-650.000).
 
La magnifica terracotta policroma smaltata (h cm 122) di Leoncillo "Senza titolo (donna con bambino)" rappresenta sicuramente la genesi di "Bombardamento Notturno" della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. La scultura del 1949 è stimata  €100.000-150.000. 
 
L'archivio Agnetti dedica una mostra in omaggio alla celebre esposizione Meditation con "Il Vettore" del 1975 alla Galleria Sonnabend di Parigi; l'opera fu eseguita in due es., quello in asta è sicuramente il pezzo di Agnetti più significativo presentato al mercato dell'arte. La sua valutazione oscilla dai €200.000 ai 250.000. Segue all'Agnetti un'opera "autosignificante" - che non rimanda a nient'altro se non a sé stessa - di Piero Manzoni un Achrome, fibra artificiale del 1961-62, stimata €250.000-350.000. 
 
Già in mostra nel 1999 a Londra nella celebre esposizione dell'Hayward Gallery dedicata a Lucio Fontana, (mostra che -  come si sa - diede origine all'Italian Sale di Sotheby's nello stesso anno), un Concetto Spaziale del 1954 che l'artista chiamò affettuosamente "Panettone", stimato €280.000-350.000; seguono, dello stesso autore, tre tagli gialli del 1962 (est. € 500.000-700.000) e un piccolo due tagli rossi del 1960 (est. €200.000-300.000).
"Mi piacciono le tue inquietudini, le tue ricerche, i tuoi quadri così profondamente neri, rossi, bianchi, indicano del tuo pensiero, della tua paura." così scriveva al suo allievo Paolo Scheggi il maestro Lucio Fontana. E di Scheggi sono in questo catalogo alcuni esempi, tra i quali citiamo l'"Intersuperficie curva bianca" del 1966; l'acrilico su tre tele sovrapposte ha una stima di €380.000-500.000.
 
"La funzione più importante dei colori è quella che consente loro di stimolare la nostra fantasia e di creare emozioni" così scriveva in "Rigando diritto" Piero Dorazio al quale l'asta milanese dedica un piccolo omaggio con tre opere dal 1955 al 1970 tra cui citiamo "Arc en terre II" una tela dedicata a Pier Carlo Bilotti e datata 1967, a cui è stata affidata una stima di €70.000-90.000.
 
Tra le sculture, per brevità, segnaliamo "Una storia d'amore" già esposta a Parma alla Pilotta nel 1976, ottone di Fausto Melotti, stimato €100.000-150.000 e "L'ora", acciaio inox del 1971 dello stesso scultore, valutato  €130.000-180.000.
 
Proviene già dalla celebre collezione milanese di Emilio e Maria Jesi , "Paesaggio" del 1940 di Giorgio Morandi (est. € 280.000-350.000) dalla ricca vicenda espositiva. 
 
Ancora figurativa la tela del 1914 di Alberto Magnelli "Natura morta allo scaldino nero" valutata €100.000-150.000. 
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