Fotografia/ I viaggi dei migranti negli scatti di Piscitelli
Giulio Piscitelli, protagonista della mostra “Harraga”, presso Forma Meravigli di Milano

di Simonetta M. Rodinò
Non ci si improvvisa fotografi. Se per fotografi, quelli veri, si considerano coloro che per realizzare un’immagine, prima, la “sentono dentro”, sanno cogliere il momento giusto e trasmettono all’osservatore il proprio messaggio.
Tra queste figure c’è Giulio Piscitelli, protagonista della mostra “Harraga”, da oggi presso Forma Meravigli di Milano.
Harraga è il termine con cui, in dialetto marocchino, algerino e tunisino, si definisce il migrante che viaggia senza documenti, che “brucia le frontiere”.
Il 36enne artista napoletano, vincitore della 13esima edizione del Premio Amilcare G. Ponchielli - dedicato al primo photo editor d’Italia - per anni ha seguito le rotte dei migranti che provano a entrare in Europa. Lo ha fatto nel Mediterraneo orientale e in quello occidentale, imbarcandosi in Tunisia per raggiungere le coste italiane, documentando l’enclave spagnola di Metilla, i viaggi verso Lampedusa, i profughi del Corno d’Africa che attraversano il deserto, i siriani, gli iracheni, gli afghani che approdano sulle isole greche nella speranza di raggiungere l’Europa, la guerra per la liberazione dall’Isis della città di Mosul.
Nella rassegna sono esposte una cinquantina di immagini, selezionate tra le migliaia realizzate.
Immagini crude che fanno riflettere. Foto che “parlano”.
Tutto cominciò in Italia e dalle storie di immigrazione che dal 2010 hanno coinvolto il nostro Paese e soprattutto la Campania.
“Questi scatti sono parte di un lavoro e di una storia e crescita fotografica”, specifica Piscitelli.
Inizialmente collaboratore di agenzie di news italiane e straniere, si interessa alle realtà di sfruttamento dei lavoratori stagionali africani a Rosarno e in altri centri del Sud.
“Mi sono aggrappato a quelle persone che furono per me una grande scuola di umanità. Cercavo una storia, ma era una realtà”.
Solo dal 2012 comincia a ragionare nell’ottica progettuale.
Così cominciano i suoi viaggi al di là dei confini dell’Europa sulle tracce di chi il viaggio lo ha dovuto scegliere come ultima spiaggia della propria vita e con la speranza di migliorarla.
Scatti di gente che cammina sulle dune di sabbia, o subsahariani che cercano di scavalcare la rete di
confine tra Spagna e Marocco, o file di migranti siriani che attraversano i campi verso il confine con l’Ungheria. La rotta balcanica è diventata dal 2014 una nuova via di accesso all’Europa.
Corpi martoriati, volti impauriti dopo la traversata, sguardi disperati, occhi tristi, malinconici…
Sembrano assomigliarsi i migranti. Ci sarà mai per loro un’alternativa al mare e al deserto?
“Harraga”
Forma Meravigli - Via Meravigli 5 - Milano
24 febbraio - 26 marzo 2017
Orari: tutti i giorni dalle 11.00 alle 20.00 ; giovedì dalle 12.00 alle 23.00; lunedì e martedì chiuso
Ingresso: intero 8 euro; ridotto 6 euro
Infoline: 02/58118067
Libro “Harraga” edito da Contrasto
www.formafoto.it
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