"Georges de La Tour: L’Europa della luce". La mostra a Milano - Affaritaliani.it

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"Georges de La Tour: L’Europa della luce". La mostra a Milano

di Simonetta M. Rodinò

La riflessione sulle possibilità espressive dell’illuminazione notturna è il filo rosso della rassegna “Georges de La Tour: L’Europa della luce”, prima esposizione in Italia e ospitata a Palazzo Reale di Milano.

La mostra si snoda lungo otto sale del Palazzo e presenta una quindicina di dipinti del Maestro francese, su pareti rosso scuro, messi a confronto con quelli di altri artisti coevi, tra cui Gerrit Van Honthorst, Paulus Bor, Trophime Bigote, su sfondo grigio.

 

Un’attenta esplorazione dell’ombra e del buio insieme alla tematica di povertà e solitudine riportano alle tele di Caravaggio.  Come il genio italiano anche de La Tour dipinge la gente comune: in una costruzione geometrica della scena, i personaggi spesso in colloquio tra loro sono rischiarati dalla luce di una candela.

Il lume di una sola candela, come Caravaggio e gli spagnoli hanno dimostrato, può creare straordinari effetti teatrali.

 

Brutale e arrogante nacque nella piccola cittadina di Vic‐sur‐Seille nel 1593 e i pochi testi ritrovati lo disegnano come uomo violento e odiato per la quantità di cani di razza che allevava.

Esempio unico nel Seicento, di lui non esistono ritratti o autoritratti, componente che alimenta ulteriormente il mistero che lo circonda.

 

Georges de la Tour nonostante la vita passata in periferia - morirà a Lunéville nel 1652 - seppur in una regione di confine drammaticamente ricca di storia e di vita culturale, sarebbe riuscito a fornire la sua personale interpretazione della pittura a lume artificiale e della scena di genere, due degli ambiti cruciali di tutta la pittura del Seicento. Che legano le esperienze di pittori italiani, francesi, fiamminghi, olandesi e spagnoli.

 

Oltre a essere l’artista delle notti, o l’artista della realtà, una realtà che se osservata da vicino mostra tutta la sua ambiguità, La Tour è anche l’artista delle variazioni minime, della sfumatura, dell’inafferrabile differenza fra una composizione e l’altra, a volte diverse solo per i toni cromatici, a volte per sottili slittamenti di significato.

 

“Si nota la prevalenza delle scene notturne e la ripetizione di alcuni soggetti. La sua produzione va dai quadri di santi in piccole dimensioni come quelli della serie degli Apostoli di Albi, alle immagini isolate di santi e di mendicanti, ai famosi “notturni”, alle taverne”, sostiene la curatrice

Francesca Cappelletti.

 

Una mostra unica, che come sottolineò Roberto Longhi, ne “I pittori della Realtà in Francia, ovvero caravaggeschi francesi del Seicento”, su L’Italia letteraria”, nel gennaio 1935, è un peccato che in Italia non vi è conservata nessuna opera di La Tour.  Sono circa 40 le opere certamente a lui attribuite.

 

“Georges de La Tour: L’Europa della luce”

Palazzo Reale – Piazza Duomo 12 – Milano

7 febbraio – 7 giugno 2020

Biglietti: Intero € 14 - Ridotto € 12

Orari: Lunedì 14.30 – 19.30 ; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30; Giovedì e sabato 9.30 – 22.30

Infoline : 0292897755 

www.palazzorealemilano.it