I Giovani e le scienze, primo premiato il 15enne Valerio Pagliarino
I Giovani e le scienze, 28esima edizione della consueta selezione per il concorso europeo sui giovani scienziati
Di Ludovica Carlesi Manusardi
Si conclude oggi con la premiazione la 28esima edizione italiana della consueta manifestazione I giovani e le scienze che ormai dal 1989 la Fast di Milano organizza su incarico della Direzione generale Ricerca della Commissione europea in vista della finale del concorso dei giovani scienziati che si terrà a Bruxelles il prossimo settembre.
I 29 progetti, tra i quali verranno scelti i 3 migliori, rappresentano 12 regioni italiane e 151 studenti delle scuole superiori: giovani ricercatori tra i quindici e i diciannove anni che con entusiasmo hanno dedicato tempo, intelligenza e passione alla realizzazione di idee originali nei settori più differenti. Dalla biologia all’informatica, dalle comunicazioni all’ambiente, alla chimica questi brillanti ragazzi con il sostegno di docenti bravi e coraggiosi e con l’ausilio di imprese presenti sulle diverse aree geografiche, dimostrano anno dopo anno, che esistono su tutto il territorio nazionale eccellenze nel campo delle scienze capaci di competere con giovani di altre nazionalità e di altre scuole, con le quali confrontarsi tenendo alto il nome del nostro Paese senza complessi di inferiorità. Dimostrano, se ce fosse ancora bisogno, che le capacità e le competenze sono molto più avanti di superati schemi ministeriali che molto spesso, soprattutto nel campo scientifico, non sono in grado di stare al passo con i tempi e che anzi a volte deprimono invece di incoraggiare iniziative intelligenti e moderne di scuole e istituti. Passando attraverso gli stand dove sono esposti i progetti in gara e parlando con studenti e insegnanti si ha l’impressione di viaggiare in un'altra dimensione, diversa da quella tradizionale che viene normalmente citata e rappresentata dalle istituzioni nelle occasioni ufficiali. Qui si avverte un fermento, una voglia di apprendere e di studiare, di lavorare per il futuro che fa bene e che infonde fiducia. Questi giovani così determinati, pronti alle sfide di domani sono veramente lo specchio di un’Italia che sa fare, che sa produrre e che è invece troppo spesso, per non dire sempre, trascurata e poco considerata. E’ tempo che ai giovani vengano riconosciute e dedicate più risorse, più opportunità, più attenzione non con le parole, ma con i fatti. Sono loro i nostro giovani eroi della scienza di domani.