Il teatro cambia volto con Old Times - Affaritaliani.it

Culture

Il teatro cambia volto con Old Times

di Lucilla Noviello


Quando prende forma un progetto teatrale e la vivacità artistica e culturale di un Paese si misura con quella di un altro ne gioisce non solo una generazione ma anche tutte quelle che vorranno successivamente ispirarsi per trarne spunto e arte nuova e felicità. Lo spettacolo che prende vita dall'idea di una giovane attrice italiana, ma di cultura anglosassone, Caterina Capodilista, insieme con il regista inglese Stephen Middleton, è Old Times, opera nota di Harold Pinter ma mai messa in scena abbastanza. Al teatro Argot di Roma fino al 10 marzo poi in tournè in Italia e a Londra fino a dicembre, lo spettacolo interpretato da Adam Scott-Rowley, Rebecca Whitbread e la stessa Caterina Capodilista, è la rappresentazione di quella triste e insieme misteriosa relazione umana - amichevole o di coppia - che Pinter descrive tra l'indifferenza e la cattiveria, tra la tenerezza e il cinismo senza soluzione di continuità e senza spiegare le motivazione di alcuna evoluzione comportamentale o emotiva. Gli attori recitano in lingua originale e la scelta del regista, pur  optando per alcuni tagli testuali - discutibili a volte e in special modo nel momento finale - non si discosta dall'interpretazione della vita dell'autore premio nobel inglese.

La capacità degli attori, da Scott-Rowley che ben interpreta il personaggio maschile, un po' impacciato, a volte collerico, altre distaccato da una realtà che gli sfugge e che poco cerca di capire, a quella di Rebecca Whitbread che oltre ad una recitazione volutamente monocorde presta la sua bella voce e la capacità di cantare quando la memoria, all'interno dell'atto, è più importante del presente, fino alla bravissima Caterina Capodilista, che oltre a muoversi apparendo senza peso ma riuscendo ad appropriarsi della scena, sa addirittura sussurrare o semplicemente suggerire le parole che non dice e provocare una sensualità che il suo personaggio non sa più evocare ma che lei invece propone, quasi immaterialmente, come desiderio. Il progetto teatrale prevede non solo questa rappresentazione e altre di opere di autori inglesi contemporanei, soprattutto viventi e poco noti in Italia - come alcune storiche rassegne già propongono da qualche anno - ma la presenza e il contatto vivace delle compagnie inglesi con le realtà italiane non solo culturali - attraverso seminari aperti in accademie o incontri con il pubblico - ma anche più semplicemente quotidiane, nella speranza che la carriera dello scrittore drammaturgo - possibile economicamente in Inghilterrra e, come è naturale, in moltissimi altri Paesi - possa essere conosciuta e diventare possibile anche in Italia, dove purtroppo tutto ciò che è culturale spesso sembra essere considerato solo decorativo oppure semplicemente hobbistico.
Old Times di Harold Pinter. Regia di Stephen Middleton con Caterina Capodilista, Rebecca Whitbread e Adam Scott-Rowley. Al Teatro Argot Studio di Roma fino al 10 marzo poi in tournè.