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Culture
In mostra a Milano le Pietà di Fontana a confronto, grazie a Borsa Italiana

La mostra, allestita nella Sala Fontana del Museo Diocesano Carlo Maria Martini consente una riflessione sul percorso creativo sacro dell’artista italo-argentino. L’iniziativa deve un ringraziamento speciale alla Veneranda Fabbrica del Duomo, per il prestito, e a Borsa Italiana, per le operazioni di restauro.

Dal 27 febbraio al 5 maggio, il Museo Diocesano di Milano Carlo Maria Martini propone un’iniziativa dal grande valore storico-artistico: un confronto ravvicinato tra le due versioni in gesso della predella raffigurante la Pietà e il bozzetto al vero per la monumentale pala dell’Assunta, realizzati da Lucio Fontana per il Duomo di Milano. Le opere sono messe per la prima volta a confronto all’interno della Sala Fontana che accoglie alcuni dei bozzetti in gesso per il Concorso della quinta porta del Duomo del 1950 e la Via Crucis “bianca” in ceramica del 1955.

Tale evento, col patrocinio dell’Arcidiocesi di Milano, è stato reso possibile grazie alla disponibilità della Veneranda Fabbrica del Duomo che ha permesso il prestito di una delle due versioni della predella, e con il contributo di Borsa Italiana che si è fatta carico delle operazioni di restauro.

“Un’occasione unica per ammirare queste tre opere, eccezionalmente riunite assieme e, al tempo stesso, per riflettere sul percorso creativo sacro dell’artista italo-argentino”, ha dichiarato ad Affaritaliani.it Nadia Righi, Direttrice del Museo Diocesano. “Un ringraziamento speciale a Borsa Italiana che ha contribuito alla realizzazione della mostra e al restauro sia del bozzetto per la quinta porta del Duomo sia alla pulitura della prima versione della Pietà”.

VIDEO - Fontana al Museo Diocesano grazie a Borsa Italiana

Il bozzetto di Fontana per il Duomo

La Deposizione di Cristo, bozzetto della predella della Pala dell’Assunta, presentata da Lucio Fontana alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano nel 1954, è un modello in gesso, esposto solo recentemente al pubblico in quanto giacente presso il Cantiere Marmisti della Veneranda Fabbrica, noto fino ad oggi soltanto grazie a riproduzioni fotografiche d’archivio. La scena vede la Vergine inginocchiata sorreggere il corpo del Cristo morto semisdraiato di spalle con la testa completamente riversa all’indietro. Il bozzetto al vero della Pala della Vergine Assunta venne creato da Fontana nel 1954-1955, a seguito del concorso bandito nel novembre 1950 dalla Veneranda Fabbrica del Duomo in concomitanza con la proclamazione del dogma dell’Assunzione di Maria da parte del Papa Pio XII. L’opera rappresenta una Vergine Assunta di dimensioni monumentali, ai piedi della quale è collocata una predella di dimensioni più ridotte raffigurante la Pietà. Dopo la presentazione di piccoli bozzetti in scala, alcuni dei quali oggi dispersi, la Veneranda Fabbrica chiese a Fontana un modello in gesso in scala reale, che sarebbe poi dovuto essere tradotto in marmo di Candoglia e destinato all’altare di Sant’Agata in cattedrale. L’opera non venne mai portata a termine e il progetto rimase incompiuto. Nel 1972, tuttavia, venne realizzata una fusione postuma in bronzo, oggi temporaneamente collocata sull’altare di Sant’Agata nel Duomo di Milano.

Lo ha raccontato Michele Aversa, storico dell’arte, ad Affaritaliani.it: “In mostra al Museo Diocesano la prima versione della predella ritrovata recentemente nei depositi della Fabbrica del Duomo. L’opera è qui in dialogo con la versione definitiva dell’Assunta che avrebbe dovuto essere destinata a un altare della navata laterale destra del Duomo con una parte superiore che raffigura la Madonna Assunta e una inferiore che è una Pietà. Diversamente dalla seconda versione che trovò il consenso della commissione e divenne la predella del modello in gesso della pala, dal 2000 in collezione del Museo Diocesano di Milano, la prima fu scartata dalla committenza, forse per via del suo linguaggio troppo innovativo e dirompente per l’epoca”.

VIDEO - La prima versione ritrovata della Pietà di Fontana

Marta Berolatti, Restauratrice che si è occupata dell’intervento conservativo, ai microfoni di Affaritaliani.it ha aggiunto: “Il restauro della Deposizione ha previsto un’operazione di pulitura per eliminare gli accumuli del tempo e riportarla a una leggibilità più vicina a quella che doveva essere in origine. Sulla prima versione non si trovano tracce di policromia come invece si vedono nell’ultima versione dell’Assunta e sul bozzetto della quinta porta. Per ora sono state formulate soltanto delle ipotesi sul colore verde che compare nell’Assunta. Si tratterebbe forse di un inizio di patinatura che doveva simulare il colore del bronzo oppure di un rimaneggiamento successivo alla morte di Fontana… un mistero che rimane irrisolto”.

VIDEO - Il restauro di Fontana e il mistero della policromia

Lucio Fontana. Le due Pietà per il Duomo di Milano è in mostra al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano (ingresso da piazza Sant’Eustorgio 3) dal 27 febbraio al 5 maggio 2019. Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18. Chiuso lunedì (eccetto festivi)

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