Culture
Intervista a Flavia Perina sul suo libro d’esordio "Le lupe"
L'ex direttrice de Il Secolo d'Italia e parlamentare racconta la storia di una donna borghese di destra
«La vendetta. È un’idea che ferma all’improvviso le lacrime perché una donna di mezza età, una donna che ha una famiglia, una casa di proprietà, una macchina, la tessera del supermercato nel portafoglio e le rate del mutuo da pagare, non può immaginarsi all’angolo di una strada buia mentre aspetta che rientri il vigliacco che ha ammazzato suo figlio.»
Le Lupe è il romanzo d’esordio di Flavia Perina, giornalista, già direttrice de Il Secolo d’Italia e parlamentare. La trama riguarda la vita di una donna borghese di Roma Nord, Flaminia, una donna di destra, che negli anni ’70 è stata tentata dall’ avventura della illegalità e che poi si sposa e apparentemente si “sistema” fino a quando un poliziotto fatto di cocaina, il “Mascio” le uccide il figlio Carlo scambiandolo per un ultrà calcistico ed allora l’antica rabbia si rifà viva e la induce a un progetto di vendetta insieme ad un’amica terrorista dei tempi andati.
D: Flaubert ha detto “Madame Bovary” sono io. Tu sei Flaminia?
R: Flaminia non sono io, è un personaggio inventato. Flaminia è solo una donna che vuole reagire all’ingiustizia, non è un modello, non è un’eroina. Flaminia è una donna adulta vittima di una bruciante ingiustizia che la riporta ai tempi in cui era ragazza.
D: Chi è il “Mascio”?
R: È un personaggio ordinario, non è un mostro ma un uomo banale come tanti che ha compiuto un atto orribile ma non lo percepisce nemmeno come tale perché è privo di ogni senso etico. Due minuti dopo è già su Fb a postare foto di cibo e commenti sul calcio.
D: La tua provenienza da destra ha orientato la stesura di questo romanzo?
R: Non mi definirei più “di destra” da molto tempo. Il mio racconto non è un racconto “di destra” né “di sinistra”. Semmai una storia legata alle esperienze, antiche e recenti, della mia generazione, segnate da antiche giustizie e da storie contemporanee che vanno al di là della politica come quella di Gabriele Sandri, Stefano Cucchi, Federico Aldovandri.
D: Ma il mondo della destra attuale non è mai sembrato molto sensibile a queste storie…
R: Ha fatto male. L’ingiustizia, se commessa dallo Stato o da chi lo rappresenta, è una ferita profonda che va molto al di là dei danni immediati e personali che provoca su singole persone.
D: Venendo alla cronaca, che ne pensi del caso Cucchi?
R: Stiamo ancora aspettando la verità. È una orribile storia di depistaggi e malagiustizia.
D: In definitiva chi è Flaminia?
R: Flaminia è una donna che credeva di aver fatto un patto, come lei stessa dice nel libro: segui il canone, le regole, e sarai al sicuro. Scopre all’improvviso che è stata imbrogliata, che quel patto era un inganno, ed è anche di questo che vuole vendicarsi.
Giuseppe Vatinno