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Culture
Natale, è già delirio. Ecco il manuale per difendersi: "Che palle il Natale!"

Che palle, ogni anno è la stessa storia: non si fa in tempo ad archiviare le foto delle vacanze estive e dire mestamente ciao all’abbronzatura, che comincia ad affacciarsi, strisciante e insidioso, il conto alla rovescia per il Natale. Basta distrarsi un attimo, e ci si ritrova invischiati tra luminarie e lieve panico, tra cene aziendali e intolleranze relazionali, tra regali da acquistare e altri da riciclare senza farsi beccare, tra tacchini e capitoni e tutta quella pletora di riti un filino molesti a cui è impossibile sottrarsi.

E così è già successo anche quest'anno. Da qualche settimana strade, centri commerciali e vetrine sono già addobbate come se fosse il 23 dicembre. Quest’anno, però, arriva in libreria il primo manuale per difendersi, a colpi di ironia, dal delirio natalizio: "Che palle il Natale! Sopravvivere allegramente alla festa più dolce e folle dell'anno", di Rossella Calabrò (Ed. Sperling & Kupfer). Un libro per analizzare e sdrammatizzare l’odierno concetto di festività natalizie. I piccoli orrori, le frasi fatte, le famigerate riunioni di famiglia, gli eccessi culinari, la retorica buonista: questo pamphlet non risparmia niente e nessuno. E dispensa una serie di impagabili consigli pratici per gestire il trauma natalizio e uscirne con le palle, sì, incrinate, ma non frantumate del tutto.  

Rossella Calabrò interna
 

"Un uomo che può frustare delle piccole renne è capace di tutto". Il libro si apre con questa frase di Kurt Vonnegut. Come ne riassume lo spirito?


"Babbo Natale è un anziano in sovrappeso, francamente malvestito, dalla risata sardonica, Ho ho ho! Ride, lui, perché il peso dei doni da trasportare, in realtà, se lo assumono tutto le sue povere renne. Il vecchio panzone si limita a entrare nelle case dai camini ma, siccome nessuno gliel'ha mai visto fare, probabilmente è una bugia per nascondere che non fa niente tranne schiavizzare frotte di quadrupedi. Come si evince, lo spirito del libro è quello di un'indagine sociologica sul Natale di una serietà e di un rigore scientifico impeccabili. Inoltre è ricco di saggi consigli su come sopravvivere all'evento".

Perché ormai a Natale siamo sempre più cattivi?

"La spiegazione più basica è che, se non cominciassero a romperci le palle già in ottobre, potremmo forse riuscire a essere tutti più buoni. Ma esistono spiegazioni più esaurienti e sorprendenti che un team di studiosi da me assoldati ha messo a punto indagando a fondo nella psiche umana. Uno di questi esimi studiosi, per dirvi l'alto livello del team, ha scritto un dotto trattato sul killer dell'uvetta nel panettone".

Orrori natalizi: quali salgono sul podio?

"Come sostengo nel mio libro, forse uno degli orrori più terrificanti è la cosiddetta "Cena degli Avanzi". Ovvero quell'usanza crudele che costringe la popolazione a sopprimere le proprie speranze di uscire dal tunnel. Mi spiego: dopo pranzi, cene, cenoni, finalmente il 2 gennaio uno pensa: Oh, adesso è finito lo strazio. Ennò, ti becchi anche la cena degli avanzi, in cui dovrai ancora socializzare, sorridere, sopportare, e vedere allontanarsi il sogno di un divano che ti avvolga silenzioso mentre ti scaccoli in libertà e perfetta solitudine".
 

CHE PALLE IL NATALE
 

E la peggior frase fatta?

"Questa: "Riusciamo a vederci prima di Natale?". Ehi, cos'è quest'ansia di vederci prima del 25 dicembre? Già le nostre esistenze sono segnate da milioni di appuntamenti, scadenze, incastri da contorsionisti per fare tutto e in tempo, perché aggiungere anche questa immane rottura di palle di doversi vedere assolutamente prima di Natale? Non ci si può incontrare, chessò, il 7 gennaio, una data così innocente, lieve, zero ansiogena? No, non si può. E perché??? Mistero".

Un "consiglio per palle infrante" da iniziare ad applicare già adesso?

"Oltre a iniettarsi copiose dosi di pandoro direttamente in vena, o a praticare sport tonificanti come sorridere (ben 36 muscoli coinvolti), un consiglio è regalare il libro "Che palle il Natale!" a tutti, così almeno il problema dei doni natalizi è risolto, e si fa anche la figura delle persone colte".

L'AUTRICE

Rossella Calabrò, di fede pandorista ortodossa, ama leggere, dormire, ridere, ballare. Parla fluentemente il gattese e traduce il clorofilliano a occhi chiusi. Di mestiere scrive libri e insegna scrittura creativa, perché a fare l’assaggiatrice di pandori o la ballerina non c’è riuscita. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato i bestseller Cinquanta sbavature di Gigio, Cinquanta smagliature di Gina, Cinquanta sbavature di Gigio – il film e Il tasto G. Per Sonzogno Di matrigna ce n’è una sola, e per EmmaBooks Perché le donne sposano gli opossum?, Facebook per romantiche, La bambina-fiore, Danza d’amore per principianti, Farfalle sullo stomaco.

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