A- A+
Culture
Perse tra le carte. La poesia di Vito Antonio Conte

Tra le mani poi nell’anima: è questo il passaggio (non facile né ovvio) che compie un libro, la sua storia, la vita ed è questo frammento del viaggio dell’esistenza che Vito Antonio Conte narra con le poesie “Perse tra le carte”, edito da Luca Pensa Editore. La poesia è vita. È salvifica e le è affidato l’arduo compito di s-mascherare i volti e celebrare le essenze: le verità. D’altro canto la poesia è verità e il poeta deve essere onesto, altrimenti non è tale e della medesima onestà, di quello sguardo profondo e intenso rivolto nel proprio “Io” che Conte si dimostra abile a osservare quello specchio riflesso dell’altro. Talvolta nemico. Le reciprocità. Già. I corpi, le anime. Il carnale e lo spirituale. Tutto qui. In quest’alternanza bislacca talvolta ripida, scoscesa, altre piana, sempre vigente in un umano svolgersi complicato ma pur sempre presente. La Stimmung che si respira leggendo “Perse tra le carte” è mista a stupore per la sorpresa di aver trovato qualcosa, qualcuno, nostalgica poiché fa navigare tra i ricordi di un passato da riacciuffare al volo. Si legge: «guadagnai il bordo / dell’unico lampione spento / mi è sempre piaciuto / accendermi una sigaretta / nella rarefazione della oscurità» (p. 20), e ancora: «e una volta ancora ti dirò / la pace di mille suoni silenti / della foresta che so dirò / del verde sfiorato e cullato dentro» (p. 21). “E” è una congiunzione che emerge e rimbalza alla vista dalla copertina, accenno di poesia visiva, fino a concludere (forse no) al retrocopertina: perché Vito Antonio Conte aggiunge sempre, non sottrae né divide, semmai moltiplica. Applica l’operazione che si insegna ai piccoli di addizione ed è il suo imprinting, somma, tanto i bordi dell’orlo colmo non saranno mai stracolmi. Finché c’è vita. Il suo stile e la sua scrittura inconfondibili e fuori le righe: tra Bukowski e Celan e altro. Irrompe senza aver paura di farsi male. Non teme. E non crede a un “politically correct”. Né lo pratica. Alla maniera nicceana, da spirito libero, vive e scrive “col martello” e usa la “dinamite”: «Immagino un paese / Dove la via principale / Si chiama: Lastoriasiamonoi / Poi… […] / Dove non c’è niente da scrivere / E tutto da vivere» (p. 33) e quando si  vuole fermare il tempo “basta ascoltare” “il respiro del tempo” e leggere e scrivere e “sempre vivere”.

I suoi versi oscillano come in un’arca di Noè stravaccati in un “bar della rabbia” (Mannarino) e dolcemente posati su “una bocca di rosa” (De Andrè) nella verità di una luce che carezza, dell’acqua che canta rime, di “pennellate di fiordaliso su nuvole di panna” mentre il sole accende la luna. Conte è anche capace di questo. Così al contempo, la raccolta di poesie “Perse tra le carte” si ritrovano sigarette mai consumate e quelle che ricordano profumi e odori intensi tanto da risvegliare l’olfatto silente. I sensi azzittiti da “cadeau” non pervenuti o solo immaginati. Visioni. Nelle parole ritrovate e forse mai andate: la poesia. Si tratta di poesia civile. Sì. Anche. Urlata. Non sono contemplati i mezzi toni. L’Autore svela le arcane verità, i vizi e gli artifici dell’umano. Ritrova il cotidie tra le carte e le parole perse. Riprende le fila della trama e tesse con costanza fino a guidare il lettore al bandolo: il quid. Qui et nunc. La poesia di Conte vive squarciando il tempo, lo fende e lo rende materia incandescente che brilla e brucia, brama e arde un passato e un presente cogliendo il calore di quelle ceneri ancora calde tra brandelli di parole e lingue mute. 

Perciò ascolta il silenzio: non parlare. Ascolta ciò che dice. Respira senza far rumore e cullato dalle parole di “Perse tra le carte” spariglia l’ordine e ritrova la musica: la tua. Ecco ciò che Vito Antonio Conte con la sua silloge vuole dirci. Darci. Raccontarci. Far nuovamente rivivere e ancora, sì, ancora vivere: il tuo “Io”, l’“Altro”. Noi. Meglio se tanti. Mai troppi in quell’Io, anche se si azzannano come molossi inferociti. Ci sono. (Io).          

Commenti
    Tags:
    perse tra le cartevito antonio conte





    in evidenza
    Bacio tra Meloni e Ursula von der Leyen, ecco il "kiss" virale nel nuovo murale di Tvboy

    Guarda la gallery

    Bacio tra Meloni e Ursula von der Leyen, ecco il "kiss" virale nel nuovo murale di Tvboy

    
    in vetrina
    "Ecco perché la Puglia è cool", il direttore Perrino ospite a Studio 100. Intervista

    "Ecco perché la Puglia è cool", il direttore Perrino ospite a Studio 100. Intervista


    motori
    Stellantis accelera l’innovazione produttiva: 93 nuove soluzioni presentate al Factory Booster Day 2024

    Stellantis accelera l’innovazione produttiva: 93 nuove soluzioni presentate al Factory Booster Day 2024

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.