Culture
Teatro, Party Time: il gioiello di Harold Pinter

di Lucilla Noviello
Testo difficile, di interpretazione al limite della freddezza e dell’incomunicabilità generale, Party Time di Harold Pinter nasconde le sue insidie e appare come una commedia di genere e di semplice rappresentazione. Al teatro Cometa off di Roma fino al 22 marzo e poi in tournè italiana, con la regia di Marianna Galloni, nove attori sul palco tentano – aiutati da una scena di luci e da una vaudevilliana idea della vita teatrale – di dare corpo alla Festa tra le meno serene e felici che possiamo immaginare. La violenza incombe oltre le mura del luogo del party – anche se lo spettatore non la vede - e l’indifferenza dolorosa con cui Melissa – uno dei personaggi - racconta dei suoi amici morti, con un tono e una bravura artistica dell’attrice al limite della cinica ironia - segna il principio di un disagio sociale incontenibile. Il triste e continuo ripetere la domanda “Dov’è Jimmy, dov’è Jimmy ?” che un altro personaggio femminile, Dusty, pronuncia e in cui il senso del leit motiv pinteriano più che verso la non comprensione dell’altro, in questo caso vira verso la non comprensione sociale degli altri, tutti insieme; verso l’impossibile inserimento in un ruolo, che possa dare pace e serenità, verso la sottolineatura dell’incapacità di ognuno non solo di essere persona o individuo ma anche uomo o donna gregari, amabili, sensibili, generosi. Jimmy appare quando la festa sembra morire, e forse è morto anche lui – o almeno lo è in questa interpretazione scenica. Jimmy è vittima di un’esistenza politica ma non è una vittima particolare. Jimmy è un uomo e la tragedia è tutta della sua persona, ma è tragedia enorme in quanto non gli appartiene fino in fondo, non lo qualifica come essere specifico. Ogni personaggio è solo personaggio; così come ogni attore può essere cambiato. I mobili e le porte sono effetti luminosi proiettati, che come in un famoso film di Antonioni possono scoppiare oppure qui, più leggermente, girare via. La tragedia è di tutti e perciò quasi di nessuno. Ma ugualmente mortale.
La Festa, di Harold Pinter. Regia di Marianna Galloni. Con Danilo Vanella, Francesco Sarmento, Clara Morlino, Giulia Suca Pane, Luisa Banfi, Federica Flavoni, Riccardo Pieretti, Francesco D’Asero, Giuseppe Spezia. Fino al 22 marzo al Teatro Cometa Off di Roma e poi in tournè.