Vita artificiale: creato il primo batterio sintetico col Dna della vita
Un passo chiave verso l'organismo artificiale
E' possibile costruire in laboratorio un essere vivente pianificato a tavolino. Per farlo pero' e' necessario usare un numero minimo di geni: 473. Alla fine Craig Venter, tra i piu' discussi scienziati del mondo, e anche tra i piu' intraprendenti, e' riuscito nell'obiettivo che si era prefissato 10 anni fa: creare la vita artificiale. L'annuncio viene affidato alla rivista Science sulla quale Venter e il sul collega Clyde Hutchinson, hanno descritto nei minimi dettagli la loro ricerca.
Nell'arco di un decennio lo scienziato americano e' riuscito a costruire, letteralmente pezzo dopo pezzo, il sul organismo sintetico che ora viene presentato al mondo con la sigla JCVI-syn3.0. L'organismo sul quale i ricercatori hanno lavorato e' il solito su cui gia' nel passato si erano concentrate le attenzioni di Venter, il Mycoplasma mycoides. Nel 2005 Center era gia' riuscito a costruire, anzi a pianificare e poi ad assemblare un batterio artificiale.
Ora, ed e' questo l'aspetto piu' interessante di questa ricerca, si e' anche assemblato il genoma minimo essenziale a supportare la vita. Si tratta di una sequenza unica fatta da 473 geni senza i quali il batterio non riesce a vivere. Per arrivare a questo obiettivo i ricercatori hanno lavorato per sottrazione, hanno cioe' tolto di volta in volta dei geni ai vari batteri in fase di allestimento. Questo modo di procedere spiega anche perche' il 31 per cento dei geni che fanno parte della sequenza magic sono ancora del tutto sconosciuti, non se ne conosce cioe' la funzionalita'.
Dallapiccola: "Venter? Non vita artificiale vera e propria" - "Certo non siamo davanti alla vita artificiale vera e propria, ma la scoperta di Craig Venter impone una accelerazione anche sotto il profilo etico non solo scientifico''. Per Bruno Dallapiccola, direttore scientifico dell'Ospedale Pediatrico Bambin Gesu' di Roma, quello di Center non e' un organismo artificiale. " I ricercatori - ha detto - non hanno creato una vita dal nulla. Ma hanno utilizzato l'involucro di un batterio per capire quanti geni sono necessari per creare e mantenere in vita una cellula. Stiamo quindi parlando di una forma di vita che non si avvicina neanche lontanamente a quella di un essere umano". Da alcuni Craig Venter con le sue scoperte e con la rincorsa alla vita artificiale e' considerato un "mercante senza scrupoli che gioca a paragonarsi Dio"."Ho avuto modo di incontrare Craig Venter, lo scienziato che segue ormai da piu' di dieci anni questo tipo di ricerche. E ho imparato ad apprezzarlo perche' e' una persona eccezionale e straordinaria. In realta', le ricerche di Venter potrebbero avere ricadute incredibili per la nostra vita. Per esempio potrebbero portare alla creazione di batteri utili nell'agricoltura, aiutando a salvare coltivazioni a rischio, e anche nella detossificazione delle acquemarine e nella bonifica dei terreni. Gli studi di Venter, inoltre, potrebbero aiutarci a realizzare nuove molecole per il trattamento di alcune malattie" ha concluso.