Grande partecipazione per l’inaugurazione della mostra “Murer delle Montagne” all’Hammerack Hotel nel cuore delle Alpi Giulie - Affaritaliani.it

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Grande partecipazione per l’inaugurazione della mostra “Murer delle Montagne” all’Hammerack Hotel nel cuore delle Alpi Giulie

Per Alessandro Pedone, proprietario dell’Hammerack Hotel: “Un primo passo verso una visione più ampia tra arte, eventi, natura e comunità”

Grande partecipazione all’Hammerack Hotel di Malborghetto, in provincia di Udine, nella splendida cornice delle Alpi Giulie, per l’inaugurazione della mostra “Murer delle Montagne”, dedicata al grande scultore veneto Augusto Murer, in scena fino al 3 agosto 2025 a ingresso libero. Numerosi visitatori hanno preso parte all’evento, tra appassionati d’arte, operatori culturali, turisti e semplici curiosi attratti da un’esposizione che mette in dialogo la potenza della materia scolpita e la spiritualità del paesaggio alpino. Ne parliamo con Alessandro Pedone, imprenditore e proprietario dell’Hammerack Hotel.

1. L'Hammerack Hotel si trova in un contesto naturale che sembra perfetto per ospitare le opere di un artista come Murer, profondamente legato alla montagna. Questa mostra rappresenta l'inizio di un percorso culturale più ampio per l'hotel?

"Questa mostra su Augusto Murer rappresenta sicuramente l'inizio di un percorso culturale strutturato per l'Hammerack Hotel. Non è un'iniziativa isolata, ma il primo capitolo di un progetto più ampio che porta l’arte in ‘quota’. L'idea è quella di trasformare l'hotel in uno spazio di dialogo permanente tra eventi, arte, natura e ospitalità. Stiamo già lavorando per il prossimo autunno e per il 2026. Vogliamo che l'Hammerack diventi un punto di riferimento culturale per la valle, non solo una destinazione turistica, in quanto nel nostro hotel si respira arte ovunque".

2. Come si integra questa iniziativa culturale con l'esperienza di ospitalità dell'hotel?

"L'arte non è un elemento decorativo ma parte integrante dell'esperienza che offriamo. La presenza delle opere di Murer trasforma gli spazi dell'hotel in un luogo di contemplazione e scoperta, dove i nostri ospiti possono immergersi nella cultura del territorio, mentre godono del comfort dell'ospitalità alpina. Abbiamo pensato a diverse modalità per far dialogare l'esposizione con i servizi dell'hotel, creando momenti di incontro e approfondimento che arricchiscono il soggiorno. L'obiettivo è che ogni ospite possa vivere la mostra secondo i propri tempi e interessi, trovando nell'arte di Murer un valore aggiunto alla propria esperienza di vacanza in montagna. È un modo per offrire non solo un pernottamento, ma un’esperienza sensoriale e un'immersione culturale autentica nel cuore delle Alpi Giulie per coccolare il cuore dei nostri ospiti".

3. Come mai avete scelto Murer?

"La scelta di Augusto Murer è stata quasi naturale. Sono un appassionato d’arte e già fortunato possessore di alcune sue opere. Quest'uomo ha saputo catturare l'essenza della montagna come pochi altri: non solo le sue forme imponenti, ma anche quell’anima profonda fatta di silenzi, resistenza e spiritualità. Le sue sculture in legno e bronzo sembrano emergere dalla roccia stessa, parlano la stessa lingua aspra e sincera delle nostre montagne. Inoltre, c'è un legame biografico: Murer ha frequentato la Scuola d'Arte di Ortisei, non lontano da qui, e le Alpi sono state per lui fonte costante di ispirazione. Ospitare le sue opere qui, circondate dalle vette che le hanno ispirate, significa riportarle a casa, nel loro ambiente naturale. È un dialogo perfetto tra arte e territorio che rispecchia esattamente la filosofia del nostro hotel".

L’artista

Augusto Murer, scultore italiano, frequenta la Scuola d’Arte di Ortisei con il maestro Li Rosi. A Venezia conosce Arturo Martini che lo inizia ai segreti della scultura e soprattutto lo rende edotto di alcuni principi di estetica. Nel Dopoguerra avvia la sua carriera, lavorando principalmente il legno e realizzando importanti opere come il Portale e la Via Crucis della Chiesa di Falcade (1946) e la Pietà per l’ossario di Belluno (1949). Negli anni '50 espone per la prima volta a Milano e, dagli anni '60, alterna esposizioni personali a prestigiose commissioni pubbliche, tra cui “La Partigiana” per Venezia (1964), il Monumento ai Caduti sulla piana del Cansiglio (1970) e le Porte in bronzo della Cattedrale di Caxias do Sul in Brasile (1974). Partecipa a numerose mostre, incluse personali a Falcade, Milano e Ferrara, e a eventi internazionali come la Biennale di Venezia e un’esposizione al Museo dell’Ermitage. Nel 1975 realizza incisioni per “Il Sergente della Neve” di Mario Rigoni Stern. Tra le sue ultime opere spicca “L’Albero della Vita” (1985). Murer muore a Padova l’11 giugno 1985. Il suo studio è oggi un museo che conserva molti dei suoi lavori in legno e bronzo.