5G, Fanizzi (Dell EMC): "Sanità, più efficace assistenza medica da remoto" - Affaritaliani.it

Economia

5G, Fanizzi (Dell EMC): "Sanità, più efficace assistenza medica da remoto"

Tecnologia 5G: parla Marco Fanizzi, VP & GM Enterprise Sales di Dell EMC Italia

Quali sono stati i vincitori e i vinti della recente asta 5G?

E’ stato il Paese intero a beneficiarne, al di là di chi si è aggiudicato la gara indetta dal Ministero dello Sviluppo Economico. Nel “mondo digitale” in cui ormai operiamo – che si espande giorno dopo giorno – dove persone, oggetti e aziende sono costantemente connessi e dialogano tra loro in tempo reale, la connettività veloce sarà essenziale per la competitività dell’Italia.   

Il 5G rappresenta la rete di connessione della “quarta rivoluzione industriale”. Grazie alla maggior ampiezza di banda, il 5G permette di fare leva su una velocità di trasmissione dati senza precedenti, con un consumo di energia significativamente inferiore. Si diffonderanno, quindi, nuove tecnologie che hanno bisogno di sfruttare un’alta velocità di trasmissione di grandi volumi di dati.

Tecnologie come quelle, per esempio, impiegate nel mondo sanitario, per rendere più efficace e affidabile l’assistenza medica da remoto, o al mondo dell’automotive, con lo sviluppo delle prossime “auto intelligenti”, in grado di scambiare tra loro informazioni. Applicazioni interessanti si avranno anche nel campo dell’Industria 4.0, dove le fabbriche stanno diventando sempre più “intelligenti”, con impianti di produzione pienamente automatizzati e interconnessi.

A che punto è la diffusione della banda larga in Italia e quali eventuali "gap" va a coprire (o rischia di generare)?

Attualmente, la banda larga in Italia ha una penetrazione capillare e di alto livello qualitativo nei grandi e medi centri urbani. Tuttavia, per migliorare la copertura nelle zone più periferiche, ma anche per coprire al meglio i centri remoti di produzione industriale – in espansione grazie alla diffusione dell’Internet delle Cose – e le località turistiche nella loro totalità, occorre sicuramente introdurre ulteriori investimenti. La futura diffusione di un modello di edge computing, ovvero una rete di micro-datacenter in grado di elaborare e memorizzare dati critici localmente, necessiterà di un supporto di telecomunicazioni diverso dall’attuale ed ecco che il 5G può essere la risposta giusta.  

Quale potrebbe essere la dimensione del mercato italiano del 5G e in che rapporti starà con le altre infrastrutture/tecnologie esistenti (rete fissa in rame, rete wifi 4G): saranno concorrenziali o complementari?

A mio parere, saranno sostanzialmente complementari, nel senso che il 5G aiuterà sia a coprire il gap dell’attuale infrastruttura wireless, sia a incrementare la capillarità della rete fissa. 

In uno scenario contraddistinto da un’ampiezza di banda mai avuta prima grazie al 5G, le tecnologie dell’Internet delle Cose (ovvero i dispositivi personali e i dispositivi interconnessi che necessitano di essere collegati a una rete), ma anche l’automazione in generale e la manifattura 4.0, subiranno un’accelerazione significativa a livello di diffusione. 

Stiamo parlando di un mercato di dimensioni e opportunità enormi. Basti pensare che – secondo il recente studio dell'Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano – nel 2017 il solo mercato dell’Internet delle Cose ha raggiunto in Italia il valore di 3,7 miliardi di euro, crescendo del 32% rispetto all’anno precedente.     

Quanti anni occorreranno per vedere emergere in Italia un'offerta completa di servizi in grado di sfruttare la tecnologia 5G?

Considerando che l’attuale crescita del mercato dell’Internet delle Cose in Italia, come indica sempre il Politecnico di Milano, è trainata principalmente dallo smart-metering (26% del mercato complessivo), grazie alle norme legate al gas e all’istallazione dei contatori elettrici intelligenti, e dall’automotive, che ha fatto registrare una quota degli investimenti pari al 22%, credo ci vorranno 3 o 4 anni per avere un’offerta ancora più completa di servizi legati al 5G.

Cresceranno, infatti, contestualmente anche gli investimenti in tecnologie di digital manufacturing, per permettere alle aziende italiane di digitalizzare i processi produttivi per incrementare le capacità di personalizzazione dei prodotti, velocizzando il time-to-market e contenendo i costi di produzione. Ci sarà un impatto considerevole anche legato alla crescita dell’e-health, delle smart-city e della domotica. Un punto fermo c’è: la domanda per il 5G è chiara e inequivocabile. Bisognerà capire quando la rete sarà veramente pronta per soddisfare tutti i settori potenzialmente impattati. Più saranno gli oggetti collegati, più la rete 5G avrà bisogno di infrastrutture capaci di gestire la frequenza.  

Da qui a 3-5 anni quale scenario di mercato prevede per il settore dei Servizi alla Comunicazione (come Standard & Poor's ha di recente ridefinito, ampliandolo, il settore finora noto come Servizi di Telecomunicazioni)? Anche qui: si può già prevedere chi/quali saranno i vincitori e i vinti?  

Innanzitutto, mi permetta di dire che – da sempre – le società di telecomunicazioni sono state tra i pionieri nell’ideazione di nuovi servizi e nuovi modelli legati all’innovazione. Le Tlc, nel nostro Paese, sono state costantemente i soggetti che più di tutti hanno investito in Ricerca & Sviluppo e, sono sicuro, continueranno a rappresentare dei centri di eccellenza, nonché posto ideale per i giovani neolaureati dove iniziare la propria carriera. 

I player di Tlc continueranno a essere fondamentali come fornitori di servizi di information technology con un catalogo on-demand a servizio delle aziende. Con l’avvento del 5G e con il Network Function Virtualization, servizi di rete a valore aggiunto, i player di Tlc potranno incrementare la qualità e la capillarità relativa ai contenuti trasportati sulla rete e diventare più competitivi. Il mondo della rete e il mondo ICT saranno sempre più integrati in futuro.