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Economia
Ambiente, innovazione, Europa: le nuove sfide delle ferrovie

Il settore ferroviario viaggia verso i prossimi anni accompagnato da nuove sfide. L'impatto ambientale, e l'innovazione. Attendendo alcuni interventi regolatori che contribuirebbero ad abbattere i muri europei.

AMBIENTE - “Da un decennio dedichiamo molta attenzione all'ambiente”, dice Matteo Triglia, ceo di Italferr. “L'analisi parte dalle prime fasi di progettazione”. Un cambio di approccio, che Italferr ha battezzato “impronta climatica”: “Dopo sei differenti tipi di analisi viene fuori un numero finale. Valuta, ad esempio, la provenienza di acciaio e calcestruzzi, il riutilizzo delle terre di scavo. Facciamo in modo che gli appaltatori vengano premiati se le emissioni di Co2 sono più bassi. Per ora è un encomio pubblico ma stiamo pensando di introdurre l'impronta climatica anche come criterio di valutazione dell'offerta”.

“Fissare degli obiettivi ambientali ambiziosi è importante non solo per l'azienda ma anche per chi le sta intorno”, afferma Pierre Louis Bertina, Chairman e ceo di Alstom Ferroviaria. Non si tratta solo di un tema ambientale ma anche tecnologico. “Ogni tipo di risparmio energetico è positivo”. Anche perché “ci spinge ad aprirci alle nuove tecnologie, per rendere i treni e i loro componenti più efficienti”. In sostanza, sottolinea Bertina, tendere all'efficienza energetica innesta un circolo virtuoso che coinvolge “design e meccanica” e “attrae nuovi talenti”. Portatori di “flessibilità e creatività”.

INNOVAZIONE - Eccola l'altra sfida del settore: un cambio di prospettiva. “Serve un nuovo approccio all'innovazione”, afferma Josef Doppelbauer, executive director Shift2Rail.

“La nostra tempistica – dice Bertina - non è quella del digitale. Ma alla fine quello che conta è solo la soddisfazione del passeggero”. E per migliorarla non basta “un singolo prodotto”. “Il punto di forza è un sistema ottimizzato”. A crearlo dovrebbero essere tutti i protagonisti del settore. “In Italia l'individualità è stata la regola del passato”, continua Bertina. “Non possiamo più permettercelo”.

EUROPA - Tra i protagonisti del settore, però, non ci sono solo le imprese. C'è anche il regolatore. L'Europa aspira a creare una rete continentale, ma ha ancora criteri e procedure di omologazione della rete nazionali. “Se esiste uno spazio comune europeo bisognerebbe che le omologazioni siano europee e non dei singoli stati membri”, afferma Maurizio Gentile, ceo di Rfi. “Altrimenti i muri non cadranno mai, soprattutto nei punti di confine”. E ad Affaritaliani.it spiega: “E' un passo importante. Se vogliamo davvero arrivare a uno spazio europeo comune, anche le barriere normative dovrebbero essere risolte".

 

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