Anatocismo: cos’è e come si calcola - Affaritaliani.it

Economia

Anatocismo: cos’è e come si calcola

La normativa che regolamenta l’anatocismo si basa sull’articolo n. 1283 del codice civile

Anatocismo: di cosa si tratta e come fare per calcolarlo

In ambito bancario, i meccanismi che determinano la maturazione degli interessi rispetto ad un determinato capitale rivestono un ruolo di grande importanza, in quanto possono concretizzarsi in svariati ambiti. Di norma, la capitalizzazione (ossia la produzione di interessi) riguarda soltanto le somme ricevute a credito per, ad esempio, un mutuo oppure un prestito. In alcuni casi, è possibile che un meccanismo analogo riguardi anche gli interessi stessi, nel caso in cui siano scaduti da almeno sei mesi. In frangenti di questo tipo, si parla di anatocismo: in questo articolo, vediamo di cosa si tratta e come si calcola per la quantificazione dei tassi di interesse.

Anatocismo: la normativa di riferimento

La normativa che regolamenta l’anatocismo si basa anzitutto sull’articolo n. 1283 del codice civile; il dispositivo stabilisce quanto segue: “in mancanza di usi contrari, gli interessi scaduti possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, e sempre che si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi”.

In sostanza, il codice civile elenca le tre condizioni, al verificarsi delle quali, la maturazione di interessi anatocistici è lecita: in mancanza di usi contrari, ovvero in assenza di specifiche disposizioni normative che escludano la possibilità, per il caso di specie, di maturazione di interessi anatocistici; in presenza di una “domanda giudiziale”, ossia un atto giudiziario per mezzo del quale l’interessato chiede al giudice di riscuotere gli interessi che gli spettano; gli interessi sono dovuti almeno per sei mesi, ossia sono scaduti da almeno sei mesi.

In sintesi, gli interessi dovuti possono essere ulteriormente capitalizzati (ossia produrre altri interessi) solo dopo sei mesi dalla scadenza, in assenza di normative contrarie e solo dopo la domanda giudiziale da parte del creditore. In realtà, in materia di interessi anatocistici, l’evoluzione della normativa al di fuori del Codice Civile è stata piuttosto complessa e tortuosa; nel 1999, il cosiddetto “decreto salvabanche” (decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 342) ha equiparato la capitalizzazione degli interessi attivi e passivi, introducendo una norma transitoria poi dichiarata incostituzionale. L’anno seguente, il decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 394 ha fornito una “interpretazione autentica della legge 7 marzo 1996, n. 108, recante disposizioni in materia di usura” stabilendo che “si intendono usurari gli interessi che superano il limite stabilito dalla legge nel momento in cui essi sono promessi o comunque convenuti, a qualunque titolo, indipendentemente dal momento del loro pagamento”.

Gli interessi anatocistici, infatti, sono strettamente legati al concetto di usura, una condotta penalmente rilevante ai sensi dell’articolo 644 del codice penale. Poiché applicato ad interessi già scaduti, l’anatocismo determina una crescita esponenziale del debito; se i tassi di interesse superano una determinata soglia, possono costituire reato di usura. A tal proposito, va sottolineato come il requisito di usurarietà viene quantificato dal Ministero del Tesoro (ai sensi della legge 7 marzo 1996, n. 108) sulla base di rilevazioni trimestrali del tasso effettivo globale praticato dalle banche e dagli altri intermediari finanziari autorizzati.

Come si calcola il tasso anatocistico

Per calcolare i tassi di interesse anatocistici (su interessi pregressi dovuti) è possibile affidarsi ad un portale specializzato come www.calcoloanatocismousura.it, che utilizza un apposito software di calcolo. Si tratta di un importante strumento di tutela per coloro i quali si trovano a pagare ulteriori interessi su quelli già scaduti e temono di essere vittima di usura. Il ricorso a specifici tool di calcolo è sicuramente un’opzione più rapida ed efficace rispetto al calcolo manuale, che richiede l’applicazione della seguente formula: IA=(1+TN/n)^n -1.

All’interno di questa formula, [IA] rappresenta l’interesse anatocistico, [TN] è il tasso anatocistico e [n] è il numero di volte in cui l’interesse viene composto nel corso del periodo di tempo di riferimento.