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Economia
Annual Assicurazioni: al via la 20ma edizione

Si è aperta questo pomeriggio la 20ma edizione dell’Annual Assicurazioni, organizzato da 24ORE Eventi in collaborazione con Il Sole 24 Ore, due giorni con dibattiti e tavole rotonde per un’analisi sulla valutazione dei rischi e sulle conseguenze sul mercato assicurativo.

In apertura dell’evento è stato affrontato il tema della crescita dell’industria assicurativa con Davide Corradi, Senior Partner & Managing Director di The Boston Consulting Group: “Per continuare a creare valore sostenibile, l’industria assicurativa ha bisogno di più crescita. Fino al 2006 le assicurazioni nei paesi più sviluppati generavano un Total Shareholder Return annuo pari a 11-15%, mentre negli ultimi anni si è attestato al 4-6% - ha sottolineato Corradi -. Analizzando i driver sottostanti al TSR, il motivo fondamentale è la diminuzione del contributo della crescita, che è passato dal 10-13% al 3-5%. In che modo, quindi, l’innovazione digitale può essere un motore di crescita per le assicurazioni? La modalità ‘regina’ è quella dell’innovazione del modello di business, un approccio strategico, sistematico e non occasionale, più legato a interventi magari tangibili ma incrementali e a breve-medio termine”.

I lavori sono proseguiti con un confronto tra le istituzioni sull’importanza del ruolo delle assicurazioni nell’affrontare i cambiamenti del sistema economico: se ne è parlato con Maria Bianca Farina, Presidente ANIA, e Salvatore Rossi, Presidente IVASS e Direttore Generale Banca D’Italia. 

Nel corso del suo intervento all’Annual Assicurazioni, organizzato da 24ORE Eventi con Il Sole 24 Ore, la presidente dell’Ania Maria Bianca Farina ha sottolineato come la volatilità e l’aumento dello spread hanno “sicuramente un impatto diretto sulle compagnie di assicurazione per gli assorbimenti di capitale, ma sono rilevanti anche per gli assicurati. La prossima tornata di bilanci sentiremo di più questo impatto, per fine anno ci aspettiamo un andamento divergente tra risultati commerciali e utili”. Maria Bianca Farina ha quindi aggiunto: “Stimiamo una crescita dei premi del 5%, con il vita a +6% mentre nei danni crescerà soprattutto la parte non auto (+3%) e la salute (+9%)”. A livello nazionale, secondo Farina, già a giugno si è registrato un calo dell’utile netto delle compagnie assicurative del 26% mentre la volatilità dello spread ha peggiorato la Solvency media delle compagnie dal 232% di fine 2017 al 193% del 30 giugno scorso.

Abbiamo chiesto per il 2018 una revisione importante che riguarda la formula standard di Solvency 2, cioè del meccanismo di volatility adjustement, che ci avrebbe dovuto fare soffrire di meno sulla volatilità dello spread ma che per l’Italia ha dimostrato di non sapere funzionare adeguatamente”, ha quindi dichiarato Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, durante il 20esimo Annual Assicurazioni organizzato da 24 Ore Eventi e Il Sole 24 Ore. Il volatility adjustement è un meccanismo che, come obiettivo, avrebbe quello di ammorbidire l’impatto delle oscillazioni degli spread obbligazionari sui coefficienti di solvibilità delle compagnie assicurative. “Ci è stato promesso qualche piccolo aggiustamento ma dovremo aspettare e comunque non avverrà quest’anno”, ha aggiunto la Farina.

Sul tema spread Salvatore Rossi, presidente di Ivass e dg di Bankitalia, nel corso dell’Annual Assicurazioni, organizzato da 24 Ore Eventi e Il Sole 24 Ore, ha dichiarato che “non siamo ancora a livelli di panico degli investitori, è solo un coprirsi dal rischio che è aumentato: ognuno nel mondo vende un pochino del suo portafoglio e così si oscilla attorno a 300 punti”. Rossi ha quindi sottolineato chel’Ivass, per quanto riguarda i suoi soggetti vigilati, cioè le assicurazioni, “monitora strettamente questo fenomeno, oltre a quanto sta facendo l’Eiopa a livello europeo, facendo uno stress test continuo”: un’analisi che riguarda ovviamente l’impatto del caro spread sui bilanci e sul coefficiente di solvibilità delle compagnie stesse. La volatilità dei rendimenti, ha precisato Rossi, “colpisce più le assicurazioni delle banche, per le quali l’investimento in titoli di Stato è residuale: le compagnie infatti vi investono il 40% dell’attivo contro il 10% degli istituti di credito”. “Finora le compagnie hanno assorbito bene l’impatto dell’aumento dello spread. - ha concluso Rossi nel corso dell’Annual Assicurazioni - Ovviamente se dovesse aumentare ancora il problema diventerebbe notevole, ma pensiamo che sia un fenomeno transitorio e che rientrerà”.

Philippe Donnet ha quindi espresso, nel corso della video intervista rilasciata al Sole 24 Ore nel 20esimo Annual Assicurazioni, realizzato con 24 Ore Eventi, la propria posizione riguardo l’attuale situazione politica ed economica italiana: «Non temo alcun tipo di fuga di capitali perchè noi siamo capaci, insieme a tutto il settore, di offrire i prodotti giusti per gestire bene il risparmio degli italiani». «Sono anche convinto e fiducioso che dopo questo periodo di crisi, a medio termine grazie alla forza delle sue istituzioni tutto rientrerà in un contesto più rassicurante», ha aggiunto il manager.

Donnet ha quindi espresso alcune valutazioni su Solvency 2: «Il mondo assicurativo non c’entra assolutamente niente con le banche: ogni volta che si importa nel settore una normativa che viene dal comparto bancario si sbaglia». «Solvency II si è rivelata una buona normativa, è soddisfacente perché dà chiarezza sulla solidità patrimoniale delle compagnie. Direi però che abbiamo anche bisogno di stabilità. Una normativa di questa importanza non può cambiare ogni anno, siamo pronti a gestire le evoluzioni ma non una rivoluzione a breve termine», ha aggiunto Donnet. Il manager ha anche chiarito nel corso del suo intervento all’Annual Assicurazioni come «l’eccesso di regolamentazione non sia buono per il settore. Non siamo arrivati a questo eccesso e non dobbiamo arrivarci perché noi competiamo sul mercato mondiale e fuori dall’Europa non c’è Solvency II e nessuno la vuole. Non dobbiamo fare un autogol mettendo le compagnie europee troppo sotto pressione con una regolamentazione eccessivamente vincolante».

Durante l’Annual Assicurazioni, organizzato da 24ORE Eventi con Il Sole 24 Ore, è stata trasmessa una video intervista a Philippe Donnet, Amministratore Delegato e Group CEO Generali, nel corso della quale il Ceo del Leone ha affermato che nel nuovo piano industriale, che verrà presentato il 21 novembre a Milano, Generali punta a rafforzare l’attuale leadership in Europa, dove «c’è ancora spazio di crescita e di sviluppo». «La diversificazione internazionale è molto importante e dobbiamo rafforzarla – ha sottolineato Donnet - con il piano strategico abbiamo una strategia di appoggio della crescita sia organica sia non organica molto mirata: abbiamo anche deciso di sviluppare delle presenze forti in Asia e in due paesi dell’America Latina che sono l’Argentina e il Brasile». Nel piano che sarà presentato il 21 novembre a Milano, ha aggiunto Donnet “proporremo una fase di accelerazione della trasformazione digitale” e “l’asset management sarà il nostro terzo business, e motore di crescita importante”. Donnet ha quindi evidenziato: “Vogliamo sviluppare coperture assicurative danni non auto, per persone, famiglie, piccole medie imprese, con welfare, coperture malattie e coperture per eventi catastrofali”. Con la speranza “che in questo paese lo Stato crei le condizioni perché tutti possano essere coperti da queste catastrofi”.

Philippe Donnet ha quindi espresso, nel corso della video intervista rilasciata al Sole 24 Ore nel 20esimo Annual Assicurazioni, realizzato con 24 Ore Eventi, la propria posizione riguardo l’attuale situazione politica ed economica italiana: «Non temo alcun tipo di fuga di capitali perchè noi siamo capaci, insieme a tutto il settore, di offrire i prodotti giusti per gestire bene il risparmio degli italiani». «Sono anche convinto e fiducioso che dopo questo periodo di crisi, a medio termine grazie alla forza delle sue istituzioni tutto rientrerà in un contesto più rassicurante», ha aggiunto il manager.

Donnet ha quindi espresso alcune valutazioni su Solvency 2: «Il mondo assicurativo non c’entra assolutamente niente con le banche: ogni volta che si importa nel settore una normativa che viene dal comparto bancario si sbaglia». «Solvency II si è rivelata una buona normativa, è soddisfacente perché dà chiarezza sulla solidità patrimoniale delle compagnie. Direi però che abbiamo anche bisogno di stabilità. Una normativa di questa importanza non può cambiare ogni anno, siamo pronti a gestire le evoluzioni ma non una rivoluzione a breve termine», ha aggiunto Donnet. Il manager ha anche chiarito nel corso del suo intervento all’Annual Assicurazioni come «l’eccesso di regolamentazione non sia buono per il settore. Non siamo arrivati a questo eccesso e non dobbiamo arrivarci perché noi competiamo sul mercato mondiale e fuori dall’Europa non c’è Solvency II e nessuno la vuole. Non dobbiamo fare un autogol mettendo le compagnie europee troppo sotto pressione con una regolamentazione eccessivamente vincolante».

Marco Sesana, Country Manager Italy & Global Business Lines Generali e CEO Generali Italia, si è fermato con Affaritaliani.it al termine della tavola rotonda incentrata sul tema del welfare e della digitalizzazione ed ha dichiarato: "Siamo partiti tre anni fa a parlare di semplificazione per arrivare oggi a un obiettivo rilevante: digitalizzare il 50% delle polizze emesse da Generali Italia. Possimo fare di più ma ci sembra già un risultato molto importante".

VIDEO - Sesana (Generali): "Semplificazione, un piano ben avviato"

Giacomo Campora, CEO Allianz S.p.A, un altro interlocutore della sessione che ha chiuso la prima giornata di lavori dell'Annual Assicurazioni organizzato da 24ORE Eventi con Sole 24 Ore, ha dichiarato ad Affaritaliani.it: "Il tema del welfare interessa ad Allianz in maniera contenuta perché ad Allianz interessa ciò che interessa ai clienti. Stiamo cercando di parlare del welfare toccando le corde emotive delle persone per generare curiosità". 

VIDEO - Campora (Allianz): "Per parlare di welfare cerchiamo di toccare corde emotive"

Ai margini dell'incontro, Affaritaliani.it ha sentito Alessandro Castellano, CEO Zurich Italia, sul tema dell'innovazione digitale: "Pensiamo che l'innovazione digitale sia un mezzo per raggiungere un fine. Ci sitamo attrezzando per dare ai nostri clienti il miglior servizio possibile".

VIDEO - Castellano (Zurich): "Innovazione digitale: un mezzo per raggiungere un fine"

Tra gli interlocutori della prima giornata dell'Annual Assicurazioni organizzato da 24ORE Eventi con Sole 24 Ore era presente anche Raffaele Agrusti, Amministratore Delegato e Direttore Generale ITAS Mutua, che ha raccontato ad Affaritaliani.it il ruolo di ITAS a sostegno dei luoghi colpiti dalle recenti ondate di maltempo: "Il nostro ruolo è essere vicini alla popolazione, in questo modo dimostriamo ai nostri soci assicurati la vicinanza reale della compagnia".

VIDEO - Agrusti (ITAS Mutua): "Alluvioni, dimostriamo agli assicurati una vicinanza reale"

 

 

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