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Economia
Anpal,voli in business? La difesa di Parisi.Scontro con Catalfo sull'autonomia

Viaggiare in aereo in business class non è un privilegio: da una parte "è previsto da una norma per i voli intercontinentali oltre le 5 ore", dall'altra "è anche per motivi di salute per problemi alla schiena". Così il presidente dell'Anpal, Mimmo Parisi, ha giustificato alcune spese legate al suo incarico che in queste settimane hanno scatenato un vespaio di polemiche e che ammontano secondo alcune ricostruzioni a oltre 160 mila euro.

"Non è un problema di lusso", ha detto rispondendo in audizione in commissione Lavoro della Camera sottolineando che "non chiedo rimborsi per pranzi e cene" e che le spese sono relative "tutte ad attività per svolgere il mio incarico. Nulla di più di quelle date al mio precedessore. Faremo più chiarezza sulle spese legate all'attività di Anpal Servizi. Le pubblicherò".

Il presidente dell'agenzia per le politiche attive del lavoro ha inoltre affermato che "non ci sono conflitti" con il ministro del Lavoro e che "i problemi sono di governance. Devo dire purtroppo che si creano corti circuiti. Si deve fare chiarezza sulla governance dell'Anpal. E' una decisione politica. Sto predisponendo una relazione tecnica per un'agenzia autonoma sorvegliata dal ministero, che non significa interferenza". 

Le domande che fanno i parlamentari italiani sono "legittime" perché "tutti hanno diritto alla chiarezza", ma "con la mia università è stata trovata la modalità più idonea per rispettare i requisiti" previsti dalla normativa italiana affinché non ci fosse incompatibilità, ha spiegato poi Parisi sulla questione della compatibilità del presidente di Anpal con l’incarico part-time appena assunto alle dipendenze della Mississippi State University come senior advisor for European Development in Italy and Europe. 

 "Il ministro del Lavoro ha il parere legale che dice che non c'è incompatibilità - ha affermato - il ministero è pienamente consapevole. La decisione è del ministro. Se ritiene che sono incompatibile accetterò la decisione". Sulle critiche di essere più negli Stati Uniti che in Italia, soprattutto in questa fase di emergenza, Parisi ha aggiunto di essere "un po' mortificato per la percezione che si ha. Non è vero che non sono in Italia - ha replicato - il mio incarico non chiede di rinunciare a vedere la mia famiglia. Avevo detto almeno una volta al mese, ma sono stato fino a 8 settimane consecutive in Italia. E' normale tornare negli Usa per visitare la mia famiglia e da lì continuo a organizzare il mio lavoro. Non è che sono in vacanza".

Il presidente dell'agenzia per le politiche attive del lavoro ha inoltre dichiarato che è falso che il piano industriale sia stato bocciato. Non sono andate così le cose". Parisi ha sottolineato che il componente delle Regioni nel Cda aveva detto che non tutte le amministrazioni erano riuscite a vederlo e, quindi, "per cortesia istituzionale verso le Regioni è stato deciso un rinvio della discussione alla prossima settimana". 

Subito dopo l’audizione di Parisi, il ministero del Lavoro ha sottolineato l'assoluta supremazia del dicastero sull'Anpal, dicastero a cui compete l’indirizzo politico in materia di politiche attive. All’Anpal, ha precisato Catalfo, spetta "il mero coordinamento della rete dei servizi delle politiche del lavoro nel rispetto delle competenze costituzionalmente riconosciute alle Regioni e alle Province autonome", aggiungendo che al dicastero di via Veneto spetta il potere di indirizzo e vigilanza sull’Anpal e che "si è sempre e solo attenuto all’esercizio delle sue prerogative istituzionali".

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