Finmeccanica, 4 arresti. Perquisizioni per l'ex presidente Guarguaglini
L'ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica Lorenzo Borgogni e altre tre persone (un manager e due imprenditori romani) sono stati posti agli arresti domiciliari con un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli per l'accusa di associazione per delinquere e corruzione.
Contestualmente agli arresti sono stati sequestrati 28 conti correnti e due cassette di sicurezza, intestate ad alcune persone coinvolte nell'indagine. Oltre Borgogni, sono finiti ai domiciliari Stefano Carlini, ex direttore operativo della Selex Service Management Spa (società del Gruppo Finmeccanica), e gli imprenditori romani Vincenzo Berardino Angeloni e Luigi Malavisi.
Una delle perquisizioni eseguite dagli uomini del Nucleo polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli riguarda l'abitazione romana di Pier Francesco Guarguaglini, ex presidente di Finmeccanica. L'inchiesta e' quella sulle procedure di affidamento, progettazione e realizzazione del sistema di tracciabilita' dei rifiuti "Sistri".
Attraverso un articolato sistema di false fatturazioni e sovrafatturazioni nei rapporti tra Selex e "società compiacenti", sono stati creati cospicui "fondi neri", destinati, secondo la ricostruzione dei pm avvalorata dal Gip, al pagamento di tangenti, anche mediante la costituzione di società estere in paradisi fiscali del Delaware (Stati Uniti d'America) e l'apertura di conti correnti cifrati in Svizzera.
Angeloni viene descritto come "una sorta di braccio operativo dei vertici di Finmeccanica", perché si "occupava della richiesta e dell'esazione delle somme di denaro illecitamente accumulate, per recapitarle ai vertici del gruppo industriale. L'imprenditore - afferma la procura -risultava anche destinatario di ulteriori somme originate da false fatturazioni, emesse a fronte di fittizi contratti di consulenza, predisposti a nome di una società cartiera appositamente costituita attraverso prestanomi". ù
Le investigazioni, tra le altre cose, riguardano anche un episodio di corruzione per 4 milioni di euro, parte dei quali consegnati per contanti direttamente negli uffici di Finmeccanica, celati all'interno di due borsoni della società sportiva Valle del Giovenco.
Una parte dei soldi provenienti dagli appalti di Finmeccanica sarebbero serviti per pagare tangenti a politici. A dirlo l'imprenditore Maurizio Stornelli, gia' iscritto nel registro degli indagati della procura napoletana nel 2013. Interrogato dai pm, Stornelli - si legge nell'ordinanza di custodia cautelare - dice di aver saputo "da Nicola Lobriglio, titolare della Sedin", che una parte dei soldi servivano per 'sponsor politici'. "Lobriglio mi ha raccontato che, tramite Borgogni, ex addetto alle realazioni esterne di Finmeccanica aveva provveduto a finanziare con i soldi delle commesse ricevuta da Finmeccanica i suoi sponsor politici e segnatamente l'onorevole Lorenzo Cesa. Lobriglio mi disse che questa circostanza era un dato consolidato ormai nel tempo e riferibile gia' ad alcuni anni", racconta.
I 4 milioni di euro ottenuti attraverso fatturazioni false e gonfiate erano tutti depositati in un banca svizzera. Quei soldi, sostengono gli inquirenti, sarebbero poi ritornati in Italia, custoditi in un doppio fondo della libreria di Maurizio Stornelli e portati in alcuni borsoni della societa' di calcio Pescina Valle del Giovenzo al settimo piano della sede di Finmeccanica, dove vi erano gli uffici di Lorenzo Borgogni, ex addetto alle relazioni esterne del gruppo, e dell'ex presidente Pier Francesco Guargaglini. La ricostruzione e' nelle 300 pagine dell'ordinanza firmata dal gip Nicola Miraglia del Giudice, lo stesso che emise i mandati di arresto di aprile 2013. A consegnare le somme sarebbe stato Vincenzo Berardino Angeloni, ex deputato di Forza Italia e dentista di Guarguaglini, indicato dagli inquirenti come sua persona di fiducia, che in questa vicenda e' solo indagato a piede libero anche se la procura aveva chiesto l'arresto con la concessione dei domiciliari, richiesta respinta dal gip.