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Economia
Atlantia,al prossimo Cda la decisione sulla discesa sotto il 50% di Autostrade

Una settimana o poco più. Poi la trattativa con i Benetton entrerà nella stretta finale. La revoca della concessione, nonostante le perplessità del Tesoro e i forti dubbi dell'Avvocatura, resta sullo sfondo, se non altro come arma finale; ma Atlantia, che ha offerto il taglio dei pedaggi e più investimenti in manutenzione, prepara anche un piano B per evitare il peggio: cedere il controllo di Autostrade così come chiedono Pd e M5S. Una mossa che il prossimo Cda della holding, scrive Il Messaggero, potrebbe formalizzare, decidendo cosi' di andare sotto la soglia del 50%, restando quindi con una quota minoritaria.

Difficile immaginare se questo piano andrà effettivamente in porto o se il governo, spaccato sul da farsi, finisca con il rinviare ancora. Di certo, dopo una lunga riflessione, l'opzione è sul tavolo ed è stata portata all'attenzione del Tesoro, di Palazzo Chigi e del ministero dei Trasporti. Del resto, le condizioni offerte ai Benetton per evitare la revoca sono sostanzialmente quattro: la cessione di Autostrade, un maxi risarcimento da 2 miliardi per gravi inadempienze, pedaggi più bassi e nuovi interventi per manutenzione e ammodernamento della rete. Opzioni che si possono sommare o elidere.

Tutto dipenderà da come il premier Giuseppe Conte vorrà impostare il confronto finale. E, ovviamente, dal rapporto dell'Avvocatura che, pur ammettendo la possibilità tecnica della revoca, ha anche messo in luce i forti rischi di un contenzioso infinito, con un indennizzo a carico dello Stato che potrebbe oscillare tra 7 e 25 miliardi. Sul presupposto che si arrivi a un chiarimento complessivo con il governo che ponga finalmente fine a oltre un anno di guerriglia sulla revoca della concessione e ci siano certezze sulle tariffe, il negoziato potrebbe portare F2i ad acquisire da Atlantia una quota dell'ordine del 30% di Aspi, a fronte di un pagamento in parte cash e in parte in asset affini al business della holding.

Questi asset potrebbero essere nel settore aeroportuale detenuti da 2i Aeroporti (Napoli, Torino, Milano, Alghero, Bologna) di cui F2i ha il 51% e Ardian il 49%, tenuto conto che la società di investimento francese ha come managing director Stefano Mion, figlio di Gianni. Oggi è in calendario un Cda di F2i nel quale Ravanelli potrebbe fornire un'informativa sul tema, e sempre oggi si svolgerà un cda di Aspi.

In questi giorni si è parlato anche di un possibile intervento delle fondazioni bancarie. Un consiglio Acri è in calendario mercoledì 19, ma non è previsto alcun coinvolgimento di sistema: solo Sardegna è tirata in ballo perche' il presidente Antonello Cabras è consigliere del Fondo, come Gianni Genta (Fondazione Cuneo) mentre Crt ha in portafoglio il 5% di Atlantia. 

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