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Economia
Banca del Piemonte: focus su tassi globali, riforma fiscale di Trump e OPEC
Banca del Piemonte, focus settimanale: la riforma fiscale di Trump si avvicina.

Banca del Piemonte, le news della settimana sui tassi globali. Un risveglio dal letargo?

 

Dati macro positivi che supportano un movimento sui tassi, dove vengono evidenziati basis points distribuiti più o meno uniformemente sulle curve. Il CPI tedesco si dimostra superiore alle attese, così come il discorso della Yellen dai toni più positivi rispetto a poco tempo fa e alcuni segnali di forza del ciclo statunitense:  tra questi ultimi la seconda revisione del PIL Q3, che è passato dal 3,2% precedente al 3,3%. Tutti elementi che hanno contribuito alla relativa debolezza del comparto obbligazionario. Anche il PCE core, dal lato della crescita dei prezzi USA, ha sorpreso in positivo rinvigorendo le attese di una ripresa progressiva al rialzo dell'inflazione, anche se a ritmi moderati.

Banca del Piemonte, la riforma fiscale di Trump si avvicina. In grado di superare il primo ostacolo in Senato, con il mercato degli emendamenti in pieno svolgimento.

 

Il mercato, al momento, non sembra interessato ai due primi effetti del processo di riforma in corso: quanto tutto ciò possa stravolgere il piano iniziale e se possa essere in grado, poi, di riconciliare con una commissione inter-camerale le due leggi di Camera (già passata) e Senato. Maggiore attenzione, invece, sulla indubbia determinazione dei Repubblicani di intascare un risultato concreto, di fronte alle pericolose elezioni di metà mandato. L'unico dubbio della riforma, dunque, riguarda i tagli alle tasse: non tanto se arriveranno, ma in quale forma e in che tempi. Il piano di Trump, che prevede più soldi in tasca a molti americani già a partire da Natale, sta quindi diventando sempre più realistico e gli unici ostacoli restano nella riconciliazione delle due leggi di Camera e Senato.

Banca del Piemonte, per l'OPEC accordo tagli confermato fino alla fine del 2018.

 

OPEC e Russia hanno deciso di estendere per nove mesi l'accordo che limita la produzione domestica di petrolio. I nuovi termini saranno in vigore da gennaio 2018 e saranno adottati nell'arco di tutto l'anno. Gli attuali volumi dei tagli, pari a 1.8 milioni di barili al giorno, proseguiranno. Novità per Libia e Nigeria, che verranno soggette a un cap di produzione cumulata pari a 2.8 milioni di barili al giorno. Il Joint Ministerial Monitoring Committee, presieduto da Arabia Saudita e Russia, si riunirà ogni 3 mesi per valutare l'aderenza all'accordo e per analizzare l'evoluzione dei fondamentali di domanda e offerta per il petrolio. Probabile il bilancio del mercato mondiale nel 2018 se il rispetto dei tagli rimarrà elevato, a fronte delle possibili minacce rappresentate dalle variazioni della produzione non convenzionale (shale oil). Il timore dell'effettivo rispetto delle quote per alcuni Paesi aderenti all'accordo si è manifestato nel mercato, dopo un iniziale ribasso.

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