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Economia
Banca Generali e Talent Garden: ricette d’innovazione in Università Cattolica

Banche e start up sempre più affini nella rincorsa alla tecnologia. Nell’incontro organizzato da Banca Generali all’università Cattolica di Milano la start up Talent Garden ha spiegato le sfide per la crescita di un modello che ha fatto breccia nella sensibilità dei giovani per il digitale.

“Un terzo dei ragazzi oggi fatica a entrare nel mondo del lavoro e da questo punto abbiamo iniziato a ragionare su come andare incontro al bisogno di flessibilità, tecnologia e confronto, che serve a molti di questi per costruirsi il proprio percorso professionale”, ha raccontato davanti a oltre 300 studenti il fondatore della start up Davide Dattoli, 28enne, già inserito nella lista degli under 30 più influenti d’Europa dalla rivista Forbes. Dalla sua, 60 milioni di raccolta da investitori privati e l’avvio di 25 spazi di co-working, che oltre a essere uffici sono veri e propri ecosistemi digitali per le opportunità di confronto e accesso alla tecnologia, in otto Paesi europei con già 160 dipendenti all’attivo d’età media 31 anni.

“L’innovazione è un pilastro ormai indispensabile nella strategia delle aziende”. Lo ha spiegato il professor Rajola che ne respira tutti i giorni i contenuti come direttore dei centri di ricerca dell’Università Cattolica e che oggi vede l’attenzione focalizzarsi verso il mondo delle start up e del fintech, con particolare riguardo a tecnologie come l’artificial intelligence, che pervade non solo il mondo della finanza, ma anche quello del largo consumo, e poi della blockchain che porta con sé vantaggi di sicurezza e tracciabilità dei processi molto interessanti. “I ragazzi mi chiedono sempre di più consigli su come dar concretezza a una propria idea, è lo specchio dei tempi indotto dalle crescenti opportunità che offre il digitale”.

E anche in un settore tradizionale come il private banking la tecnologia guida i passi avanti nella ricerca di nuovi strumenti e servizi per la cura dei clienti. Non tanto nelle transazioni, che è un aspetto a minore valore aggiunto dove gli esperimenti digitali continuano a farsi avanti, ma soprattutto nelle piattaforme di analisi e soluzioni di accesso sempre più sofisticate: “La scelta di indirizzarci verso un modello di open banking capace di integrare le migliori esperienze fintech in circolazione garantisce sempre più qualità ai nostri professionisti”, ha commentato Gian Maria Mossa, Amministratore delegato di Banca Generali, “alle start up invidio certamente la capacità di essere distruptive e di innovare continuamente i processi, ma anche per noi, nel nostro business del wealth management, la logica che sottende l’innovazione e il miglioramento del servizio è la stessa: guardiamo infatti alle opportunità dal digitale per una crescita sostenibile di lungo periodo; e lo facciamo con team di colleghi che studiano le soluzioni all’avanguardia in circolazione, ci confrontiamo con le best practice in settori diversi dal nostro, e riusciamo così a creare un ecosistema digitale distintivo di grande qualità per le persone che sono il cuore del nostro lavoro”.  

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